Finalmente sono stati messi pubblicamente i puntini sulle I. Si è dovuto aspettare il 6 luglio. Nessuno mette in discussione il valore tecnico del giocatore. Di Icardi. I suoi numeri sono stati importanti. L'Inter per anni, senza vincere nulla, è dipesa solo da Icardi, in attacco, a causa di una programmazione e visione della squadra a dir poco minimalista. E le conseguenze si sono viste. Riconoscere tutto questo potere ad un solo giocatore, ex capitano, ha significato dare allo stesso troppo peso, troppa importanza. Il rapporto tra Icardi e l'Inter è finito da tempo. La verità forse non la sapremo mai, la responsabilità è reciproca, ma mediare con un legale per rientrare in squadra, sentire la propria moglie, opinionista e agente lanciare frecciatine sullo spogliatoio, la questione del problema al ginocchio (si è passati dal rischio intervento alla disponibilità a giocare), più il pregresso (pensiamo alla vicenda del libro ed i rapporti con parte della "tifoseria"), erano tempeste che non potevano finire in un bicchier d'acqua.  Il vaso si era rotto da tempo. Wanda poteva dire tutto quello che voleva, Icardi, ha scelto da che parte schierarsi, ma il rapporto con l'Inter è finito dal momento in cui gli è stata revocata la fascia da capitano.

Bye bye Icardi. Grazie per i tuoi gol. Ora, però, basta. Vorranno farsi la guerra? Cercheranno un compromesso? L'unica cosa certa è che Icardi è fuori dai progetti dell'Inter. Buon senso vorrebbe una soluzione di compromesso, per non danneggiare ulteriormente l'Inter e il giocatore. Ma se poi devono prevalere le logiche dei dispetti, delle vendette, allora questa sì che sarà una estate tormentata. L'Inter deve chiudere in fretta questa pagina. Sta costruendo la squadra che mira a vincere il campionato e fare bene in Champions. Con Conte e Marotta e la proprietà cinese non si scherza.