Fiorentina Juventus 0-0. È finita a reti inviolate la partita tra i viola e i bianconeri al "Franchi". Partita che ha sicuramente subito in negativo l'orario deciso dalle TV, e che ha costretto le due squadre a disputare la partita alle ore 15, con inizialmente 35 gradi, e che ad inizio stagione, con la preparazione ancora approssimativa, rappresenta un fattore negativo. Nonostante tutto la partita è stata giocata a ritmi abbastanza alti nel primo tempo, anche se tecnicamente molto bassi. La Juve di Sarri porta a casa un punto importante e pesante, sì perché a Firenze considerando tutto la Juve ha dato prova che batterla anche quest'anno sarà dura per tutti.

Tecnicamente la squadra ha fatto un passo indietro rispetto alle prime uscite, ma ci sono da fare alcune considerazioni. La prima: la Juve a differenza della Fiorentina sta mettendo in pratica un nuovo progetto e per queste cose il tempo è indispensabile e siamo solo alla terza giornata. La seconda: dover "sprecare" due cambi nella prima mezz'ora di gara, a causa di infortuni, Costa e Pjanic, ti costringe a non poter giostrare le risorse e giocarti delle carte fresche nella seconda parte di gara. La panchina della Juventus è un'arma importante per Sarri, l'unica squadra a poter avere una panchina del genere, e oggi praticamente non è stata disponibile nel modo in cui avrebbe potuto esserlo.

Nonostante tutto, comunque bisogna fare meglio soprattutto tecnicamente, i livelli espressi contro il Napoli per oltre un ora di gioco oggi non si sono visti nemmeno in lontananza. Ora si gioca ogni tre giorni e anche i nuovi dovranno inserirsi nel migliore dei modi. La sensazione è che la Juventus in questo momento debba serrare i ranghi, e tenere il contatto coi vertici il più possibile per poi dire la sua quando sarà il momento decisivo. Si potrà vedere la vera Juve di Sarri da dicembre gennaio in poi, se a quel punto la squadra sarà ancora lì tra i primi in campionato e avrà superato il girone Champions, allora si potrà sognare ancora in grande.

Caratterialmente, anche con Sarri la Juve ha dimostrato che questo DNA è una questione di testa, di storia e che quindi quella ferocia, quella determinazione, quella mentalità vincente non sono andate via con Conte, non sono andate via con Allegri e Sarri potrà servirsene anche lui. Oggi è un punto preso, una trasferta insidiosa alle spalle, e avere sette punti nelle prime tre giornate avendo incontrato già Napoli e Fiorentina a Firenze è tanta roba.