Eravamo quattro amici al bar, che volevano... bere delle birre. Già, quattro amici, appassionati calciofili, che si sono trovati una sera per parlare, come spesso accade, di cose (semi)serie. Dopo un paio di birre medie a testa, gli argomenti seri cominciavano a scemare, lasciando spazio ai ricordi. Cominciò a far capolino l’argomento "calcio" e dopo un iniziale dibattito sui (pochi) bomber italiani del campionato odierno, uno di noi, non si sa come, ha avuto modo di trovare un aggancio con quelli del passato. In particolare siamo tornati indietro nel tempo, alla stagione 1993-94. "Ah, quelli si che erano bomber... Beppe Signori, Roby Baggio, Gianfranco Zola, Pigi Casiraghi, Daniele Massaro" "Scusate, ma Andrea Tentoni dove lo mettiamo?" Silenzio. Imbarazzante silenzio. "Barista, altro giro di birre per favore". Con il bicchiere pieno si mette meglio a fuoco. Avevo rispolverato il nome di un attaccante che è stato, per noi appassionati calciofili, ingratamente finito per qualche secondo nel dimenticatoio. E così, tra un sorseggio e l'altro, cominciammo a ripercorrere le geste di quel ragazzone riccioluto che esplose in una squadra di provincia, più precisamente nella Cremonese. "Parto io" dice Paolo - "Mi ricordo che nel 1992 la Cremonese retrocedette miseramente in serie B insieme ad Ascoli, Hellas Verona e Bari. Non era uno squadrone da fuoco e fiamme sicuramente, però avevano il puntero argentino Abel Dezotti che aveva disputato i Mondiali di Italia 90 e il funambolo di Alviero Chiorri. Comunque, nonostante la retrocessione, impossibile dimenticare la rete del pareggio segnata da Rampulla all'ultimo minuto di testa su calcio d'angolo contro l'Atalanta. Oh ragazzi, è stato il primo portiere a fare gol su azione! A fine anno ricordo che vennero ceduti parecchi giocatori giovani che poi avrebbero fatto carriera come Favalli, Bonomi e Marcolin. Rampulla venne acquistato dalla Juve per fare il portiere di riserva. Che spreco!" Paolo si fermò. Trangugiò la sua birra e disse: "Ok, introduzione fatta. Chi va avanti?" - "Eccomi" disse Damiano. "Il passo più importante fu sicuramente il cambio di allenatore. Chiamarono l'esperto Gigi Simoni, che aveva appena vinto il campionato di serie C2 con la sorprendente Carrarese. Al secondo posto di quel girone, se non ricordo male, si era classificata la Vis Pesaro e il buon Gigi rimase ben impressionato da quell'attaccante, alto 1,90m che correva sempre con la schiena bella dritta e un po' sgraziato, tanto che lo volle con sé a Cremona per far coppia con Dezotti. I tifosi grigiorossi, secondo me, si aspettavano ben altro per tentare di risalire subito in A. Invece riuscirono a sovvertire tutti i pronostici, perché arrivarono secondi in serie B, vinsero il Torneo Anglo-Italiano che si disputava a Wembley tra squadre inglesi e italiane e il gigante di Rimini segnò 16 gol. Aveva solo 23 anni. Non male per essere un debuttante della categoria, o no ragazzi?" "Concordo appieno" dicemmo all'unisono. Cin!

"Vai Derox, tocca a te" - "Beh, che dire. Il nostro eroe era così approdato nel paradiso del calcio italiano e sinceramente pensavo che non lo avrebbero confermato in serie A. In mezzo a quei campioni che affollavano il campionato più bello del mondo, figurati se questo lungagnone ci poteva stare. Invece fu confermatissimo e lui raggiunse l'apice della sua carriera in quel campionato 1993-94. Ricordo che segnò contro Napoli, Lazio e Roma. Non proprio le ultime arrivate eh. Eppoi siglò una doppietta nella partita più importante per i tifosi cremonesi: ovvero il derby del Po contro il Piacenza. La Cremonese vinse 4-0 e lui divenne idolo indiscusso dei supporters a furor di popolo. Se io fossi stato uno di quei tifosi mi sarei fatto una gigantografia da appendere in camera. Simoni in un'intervista disse che Tentoni era il più forte centravanti d'Italia se si gioca in contropiede. Ti credo, con le sue progressioni non-stop palla al piede, tutte rigorosamene di sinistro. Tra l'altro era in uno splendido momento di forma e Sacchi ci aveva fatto un pensierino nel convocarlo per i Mondiali in America. Ma a lui cosa succede? Gli venne la varicella!" - "Ma dai Derox, davvero?! Non mi ricordavo di questo fatto!" esclamò con aria esterrefatta Paolo. "Ma pensa. Vi immaginate Baggio e Tentoni contro il Brasile?" Sguardi complici e poi "naaaa". "Beh comunque è stato sfortunato, perché nel suo miglior momento di stagione dovette fermarsi, anche se a fine campionato segnò la bellezza di 11 gol e la Cremonese arrivò decima! Ovviamente venne confermato l'anno successivo, ma in quel campionato 1994-95 si parlò più dell'esplosione del suo nuovo partner d'attacco che di lui. Avete capito a chi mi riferisco?" - "Enrico Chiesa!" rispose sicuro Damiano. "Eh si, Chiesa segnò 14 gol se non sbaglio, mentre Tentoni si fermò a 7. E intanto la Cremonese aveva messo in saccoccia un'altra salvezza. Ma al terzo anno le cose girarono storte. Nonostante il nostro bomber segnò 9 reti, tra cui contro Juve, Napoli, Lazio e Inter, la sua squadra era una barca che stava affondando inesorabilmente. Arrivarono penultimi e sia Simoni che il riminese avevano capito che il loro tempo a Cremona era terminato. Ragazzi, ho finito. Andrè tocca a te" -  "Dopo tre anni da ricordare, i tifosi si erano rassegnati nel perdere il mister e il loro centravanti preferito. Di certo non immaginavano che potesse scegliere l'odiato Piacenza come prossima destinazione. Per loro fu sicuramente un colpo al cuore. I tifosi piacentini gongolavano nell'aver strappato ai cugini il loro amato bomber. Ma dopo un po' se ne pentirono amaramente perché il suo rendimento non era neanche l'ombra di quello che aveva fatto vedere negli anni d'oro. Pensate che segnò la miseria di un solo gol in 31 partite e lo avevano addirittura soprannominato 'rigido'. Provò così a 'rinascere' nella città di Giulietta e Romeo, a Verona. Ma lì fu addirittura peggio, perché nel Chievo giocò solamente 11 gare e non segnò neanche un gol. Ormai la sua è una parabola discendente e nemmeno Pescara, con il suo mare Adriatico, riescono a rinvigorirlo. In Abruzzo tre presenze e zero gol. Aveva ormai capito che era ora di appendere le scarpe al chiodo, anche se decise di togliersi lo sfizio di tornare a giocare per un ultimo anno da dove aveva inziato, ovvero in C2 a Rimini, casa sua. Disse così stop a soli 31 anni" - "Certo che fare il triplo salto consecutivo dalla C2 alla serie A deve essere stata una gran soddisfazione per lui. Poi però finire così presto la carriera è stata una beffa" disse Andrea. - "Ma adesso cosa fa Tentoni?" chiese Damiano. - Intervenne Paolo: "Adesso dovrebbe allenare i ragazzini della Junior Coriano, vicino casa sua. E se non sbaglio è stato anche tecnico della Nazionale femminile della federazione sanmarinese".

Mentre stavamo per levare le ancore, vediamo che dietro di noi c'erano dei ragazzi più giovani che, incuriositi, si erano messi ad ascoltare il nostro racconto. Miglior passaparola non ci poteva essere.