Il 20 novembre scorso ha dato inizio alla ventiduesima edizione del Mondiale di calcio in Qatar, mettendo di fatto in stand by tutti i maggiori campionati nazionali, compresa la nostra Serie A.
Come sappiamo i ragazzi di Mancini non sono riusciti ad accedere alle fasi finali e di conseguenza molti, e non tutti, i giocatori del nostro campionato non vi prenderanno parte. Perché molti e non tutti? È interessante notare come nel Mondiale che si sta disputando ci siano ben 85 giocatori che militano nella nostra Serie A. Questo ci induce ad affermare che è come se l'Italia fosse presente in Qatar, visto che i giocatori che prendono parte alle gare lo hanno potuto fare mettendosi in mostra negli organici delle squadre italiane, guadagnandosi le convocazioni per rappresentare le proprie nazionali nel torneo.
Andando a vedere più nel dettaglio, le squadre che vedranno protagonisti i propri giocatori sono per la maggior parte della Juventus, con ben 11 atleti, di fatto una vera e propria formazione, seguono il Milan, anch'esso con ben 11 giocatori coinvolti nella manifestazione e l'Inter con 8 elementi della squadra. Anche altri club di Serie A hanno diversi membri che partecipano. Insomma chi più e chi meno ha contribuito a infoltire le diverse rose.

Un aspetto molto interessante, che senza se e senza ma, ci chiama a riflettere su come il nostro calcio abbia subito un'evoluzione nel tempo. Un campionato italiano che, oltre a fornire organico al vivaio degli Azzurri4 volte campioni del mondo e campioni d'Europa in carica, che mai come ora stanno vivendo un periodo di buio più totale, funge da linfa per il resto del mondo. Una peculiarità che forse prima apparteneva quasi esclusivamente alla Premier League, al calcio inglese, la culla di questo sport, dove tutto è iniziato.