Il 29 Dicembre 2022 si conclude con un triste annuncio
"Tutto ciò che siamo, è grazie a te. Ti amiamo infinitamente. Riposa in pace".
Così, aggiungendo l'emoticon di due cuori e una foto delle sue mani 'intrecciate' con quelle di sorelle e nipoti, la figlia di Pelé, Kely Nascimento, annuncia su Instagram la morte del padre.
Immediati i migliaia di tweet e post di condoglianze da parte di tutto il mondo, sopratutto da Star del calcio che hanno avuto modo di conoscere O Rei, tra questi Cristiano Ronaldo, che sul suo profilo Instagram pubblica un post che lo ritrae insieme alla Perla Nera e aggiunge:
"Un semplice addio all'eterno Re Pelé non sarà mai abbastanza per esprimere il dolore che abbraccia in questo momento tutto il mondo del calcio".              E poi continua:
"Un'ispirazione per tanti milioni, un riferimento a ieri, oggi, sempre".

Parole che trovano conferma in tutti coloro che amano lo sport e il calcio in particolare. Molti magari non hanno avuto la fortuna di vivere in prima persona quei tempi in cui Pelé diventava una divinità: 3 volte campione del mondo con il suo Brasile e un record di gol da capogiro, 1281 reti in 1363 partite disputate. Gol che ancora oggi lasciano a bocca aperta, una visione di gioco sovrumana, sembrava che questo sport gli fosse stato cucito addosso dalla nascita, tanto da far pensare che il suo nome potesse essere sinonimo di calcio!

Perché Pelé? Il suo nome di battesimo era Edson Arantes do NascimentoDa bambino faceva il lustrascarpe a Bauru, e lo prendevano in giro perché era piccolo. Giocava a pallone (erano calzini riempiti di carta, qualche volta pompelmi) e si rivolgeva a un portiere di nome Bilè storpiandone il nome, chiamandolo invece "Pilè" come spesso fanno i bambini nelle loro lallazioni che sono fonemi astratti, puro e magico suono che soltanto per loro ha senso. I compagni di gioco presero a canzonarlo, Pilè divenne Pelé, vocabolo che non diceva nulla, destinato però a contenere un universo, la storia di uno sport e di un uomo fantastico
Possiamo senz'ombra di dubbio sostenere che ci ha appena lasciato all'età di 82 anni, dopo una lotta contro il tumoreuno dei più grandi calciatori di tutti i tempi. Forse, stiamo parlando, del più forte e inarrivabile! Nessuno come lui, probabilmente, vincerà un mondiale a 17 anni e riserverà tali doti calcistiche, eccelse, oltre qualsiasi limite,  esclusivamente alla sua patria natale. Poiché O Rei non ha mai giocato in Europa e per i top club, ma ha avuto, oltre che con il suo Santos, solo una piccola avventura con il N.Y. Cosmos.  

Inevitabilmente è stato sempre accostato ad un'altra grande leggenda di questo sport, stiamo parlando naturalmente di Diego Armando Maradona. Ancora oggi c'è chi tenta di fare confronti, prova a dire che uno era più forte dell'altro, ma dobbiamo ammettere che il paragone non sussiste: è come se mettessimo a confronto due geni come Leonardo e Michelangelo.   

Il 2022 sta volgendo al termine e con esso è volata via un'altra stella del calcio, che adesso si unirà al firmamento e brillerà insieme a quella del grande Diego.
Onore a O Rei, onore al Re!