Da cinque, a nessuno. Un clamoroso passo indietro. L'Italia non si inginocchierà più per il black lives matter. Dopo la figuraccia internazionale collezionata contro il Galles e l'imbarazzo dato dal non sapere che fare, perchè probabilmente ed incredibilmente il problema non se lo erano mai posti, ora gli azzurri decidono di non volersi inginocchiare. Si vince, e si perde nel calcio, dentro e fuori dal campo. E l'Italia questa partita l'ha persa. Persa fuori dal campo. Aveva la possibilità di dare una bella immagine di sé. Invece, no. Non si può. Sì, quel rito di inginocchiarsi è una scelta ideologica in una società che odia l'ideologia. Sì, quel scelto di inginocchiarsi è un gesto che divide, come è giusto che sia. Non significa che chi non si inginocchia non creda nella lotta al razzismo. Ma diamine, nel calcio l'omofobia, che è una forma di razzismo, è un dramma vero e proprio. Un tabù. Non se ne parla. Come se non esistesse. Si contano sulle dita di una sola mano i giocatori che nella storia del calcio durante la propria carriera si sono dichiarati omosessuali. Pochissimi. Le donne, invece, qualcosa in più riescono a farla. Così come la questione del colore della pelle. Un problema che c'è e che interessa anche il nostro Paese.

Che dire? Una decisione che lascia l'amaro in bocca. Sì, la palla circolerà, si giocherà a calcio, ma quei pochi secondi avrebbero fatto la differenza. Invece, no. Occasione persa, goal mancato, autogoal, goal subito, ognuno userà la metafora che vorrà. Il punto è e rimarrà uno solo. Non inginocchiarsi significa non condividere in questo momento epocale una battaglia altrettanto epocale contro il razzismo. Questo è il simbolo del momento. E sarebbe stato importante uniformarsi per dire anche io ci sono, anche noi ci siamo. L'Italia c'è. Invece, no. Non sarà così. Peccato. In tanti ci avevamo creduto, speravamo che per una volta si riuscisse finalmente ad andare contro quel modo di fare tutto italiano, di gestire le cose all'italiana, di essere più internazionali, di essere un qualcosa di più. E il bello, per dirsi, è quando dall'altra parte avrai una Nazionale che si inginocchierà. Daremo l'immagine pessima del nostro Paese. Pessima. Una scelta sbagliata tanto quella della UEFA di aver impedito allo stadio di Monaco di vestirsi con i colori del Pride. Ci siamo schierati dalla parte sbagliata della storia. Ancora una volta.