OFFSIDE - Siamo al minuto 34' della partita tra Tottenham e Liverpool, Alexis Mac Allister vede il pertugio giusto per Luis Diaz, lo lancia e il Colombiano, in profondità, arriva sul pallone prima dei difensori e insacca il goal dell’1-0. O meglio, avrebbe insaccato. Già perché l'arbitro ha annullato la rete, riportando il risultato sullo 0-0. A dire il vero tutto l’arbitraggio ha fatto un po’ di acqua da tutte le parti in questo importante match di Premier League ma, l’avvenimento davvero surreale, é che la linea disegnata dal Var in cabina di regia, non era parallela all’ultimo difensore, ma leggermente più avanti, quindi Luis Diaz, risultato in fuorigioco, era totalmente in gioco. 

INSTAGRAM REPLAY - Jurgen Klopp, allenatore dei Reds, furioso al termine della partita, ha parlato di atteggiamento irrispettoso nei confronti del suo club.
L’aneddoto divertente è che, per ammissione dello stesso tecnico Tedesco, a fine primo tempo, negli spogliatoi, non è stato un membro dello staff ad avvertire dell’errore, ma bensì un calciatore, non è stato dichiarato chi, che ha aperto la pagina Instagram di fiducia che, per l’appunto, mostrava l’errore sulla linea disegnata dal var e quindi l’abbaglio totale nell’annullare la rete. 

SCUSE PUBBLICHE - Il PGMOL, l’ente responsabile dell’ufficio stampa dei direttori di gara nel calcio Inglese, ha chiesto scusa per l’errore commesso. Lo stesso ente ci ha tenuto a precisare di come, in realtà, il Var non sia intervenuto ma la responsabilità della decisione fosse tutta del tecnico di gara, seppur il var, una volta visionate le immagini, non abbia ritenuto errata la scelta dell’arbitro. Più di un errore grave, dunque, nella partita in questione e sicuramente nulla restituirà al Liverpool i punti persi, ma è stimolante vedere come un’ente arbitrale si sia scomodato per dare spiegazioni, riconoscere l’errore, scusarsi pubblicamente con il club e promettere una nuova analisi affinché errori del genere non capitino più.

ROMA NON È LONDRA - Vedendo l’errore, da buon tifoso Italiano, mi aspettavo un enorme clamore e milioni di tweet a riguardo, oltre che trasmissioni su trasmissioni interessate solamente a discutere dello sbaglio. Ammetto, anche, di essere rimasto stupito quando la polemica si è limitata alle parole di Jurgen Klopp. Ancora più stupito dal fatto che le trasmissioni televisive Inglesi abbiano quasi evitato di parlare degli errori arbitrali, favorendo le immagini della partita e commentando scelte tecniche, azioni e stili di gioco delle due squadre. Poi, che dire, che sorpresa vedere un’ente che si occupa degli arbitri, intervenire per dare una spiegazione, senza nascondersi dietro ad un dito o a dichiarazioni di circostanza. Insomma, il paradiso.
Divertente pensare che in Italia, siamo ancora alla ricerca di un colpevole per il goal non assegnato a Sulley Muntari in occasione di Milan-Juventus, che costó, a detta di molti, il titolo ai rossoneri. Oppure alla famosa espulsione di Miralem Pjanic in quell’Inter-Juventus che avrebbe potuto conferire il titolo al Napoli. E ancora, la parata di Luciano Zauri in quel Fiorentina-Lazio del 2007 che costó alla Viola un posto in Europa. E chissà quanti ne sto dimenticando.
Certo è che in Italia abbiamo una cultura totalmente diversa, preferiamo abbattere anzichè costruire e quindi questi errori arbitrali, piuttosto che diventare un episodio per affiatare la terna arbitrale agli ammiratori calcistici andando a spiegare bene i motivi delle scelte, diventano carne da macello per giornali, social e programmi televisivi che preferiscono soffermare l’attenzione sull’ennesima polemica, piuttosto che sull’importanza di quella scelta. Un sistema abbandonato a se stesso che non fa altro che fornire alibi, sia ad allenatori che agli stessi calciatori. Certamente alcuni episodi cambiano le partite, assolutamente, ma pensate a Milan-Spezia di due anni fa. Ante Rebic subisce un fallo, l’arbitro fischia il fallo ma intanto, il calciatore era riuscito a passare il pallone a Junior Messias che con un tiro a giro la insacca, con difesa e portiere immobili a causa del fischio. In quella stessa partita, notato l’errore, l’arbitro Serra alzó le mani in segno di perdono, ottenendo rassicurazioni da parte del capitano dei rossoneri, Davide Calabria. Quella partita terminò 1-1 e i media non fecero altro che associare i mancati 3 punti all’errore dell’arbitro. Ah, tra l’altro, l’arbitro che ammise il suo errore, nelle due settimane successive, fu mandato ad arbitrare la Serie B, mentre altri suoi colleghi che dopo un errore, facevano finta di nulla, continuavano tranquillamente ad arbitrare nel massimo campionato.

Ma torniamo al campo, il Milan campione d’Italia non è riuscito a vincere contro lo Spezia per colpa di un errore arbitrale? Seriamente? E negli altri 89 minuti che cosa é accaduto? Come mai i rossoneri non sono riusciti a chiudere la partita in precedenza? Sempre per colpa dell’arbitro o per mancanza di finalizzazione? E poi, soprattutto, perché il tifoso medio parla sempre e solo degli episodi a sfavore e mai di quelli che avvantaggiano la sua squadra? Perché non si fa un bilancio degli errori a favore e a sfavore? Gary Neville e Jamie Carragher, bandiere di Manchester United e Liverpool, sono diventati opinionisti sportivi e ogni settimana non dimenticano di rimembrare l’odio tra rivali con sfottò e frecciatine, ma davanti alle partite giocate, sono pronti anche a criticare la loro squadra qualora vincesse immeritatamente. Si chiama conoscenza e consapevolezza.
Questo ragionamento, sono sicuro, può essere applicato almeno al 90% delle polemiche arbitrali, ma limitarsi a parlare di due minuti di gioco, anzichè di tutti i 90 minuti disputati, è molto più facile e interessante, anche perché si può fare pure senza guardare la partita per intero.