Premetto che non ho mai amato i tifosi pusillanimi, quelli che attendono trepidanti il sorteggio sperando nell'accoppiamento con le scartine del lotto. Se il sorteggio prevede uno qualsiasi fra 15 avversari, prendi quello che ti capita e ti prepari ad affrontarlo.

Premetto pure che c'è un lato positivo nell'affrontare avversari prestigiosi, in quanto se perdi lo hai fatto con una grande, se vinci l'impresa avrà più risonanza.

Sono anche il primo a tenere conto che un avversario modesto come il Salisburgo può rivelarsi ostico per una squadra più quotata, andando a vincere in casa del Borussia Dortmund.

Però non si può ragionevolmente affermare, come ha fatto Pellegatti, che l'Arsenal negli ottavi di finale sia una benedizione. Forse non è una fregatura, ma non è una benedizione.

Certo, considerando che il Napoli nei sedicesimi di finale ha sfiorato la rimonta a Lipsia, si può dire che a Londra il Milan può sempre fare un partitone. E del resto, con un po' di sano senso comune, si può anche affermare che. come l'Arsenal ha fatto 2 gol a San Siro, almeno altrettanti ne può fare il Milan a Londra.

Quello del Milan a San Siro deve essere quindi definito un knock-down, dal quale ci si può riprendere, e non un knock-out, cioè una condanna definitiva. Il Milan non può ancora dirsi eliminato, in sostanza.

Va d'altro canto considerato che il Napoli col Lipsia ha sì sfiorato al rimonta, ma non l'ha portata a termine ed è uscito dalla coppa. E un po' di sana osservazione empirica ci dice che di norma, forse anche per un fattore psicologico, certe rimonte si sfiorano, più che portare a termine.

Mettiamola su questo piano: il Milan deve considerarsi virtualmente eliminato, ma può sempre provarci senza stress psicologico e... chissà che il futuro non ripaghi i rossoneri di quella rimonta subita nel 2005 a Istanbul dal Liverpool, quando si trovavano in vantaggio di 3 gol. E' improbabile, ma di per se non impossibile.

Credo però che la partita di ieri abbia confermato ciò che sostengo da mesi e cioè che il Milan può fare ottime cose a patto di non credersi grande (perché grande non è), ma semplicemente una buona squadra che non può permettersi il lusso di perdere la concentrazione.

Credendosi semplicemente buono, il Milan ha eliminato Inter e Lazio in Coppa Italia, vinto in trasferta con la Roma e inanellato un'interessante serie di risultati positivi. Quando invece si è lasciato innalzare sugli scudi dai legionari, si è sentito appellare imperator e ha perso un po' la trebisonda.

Quando sei grande, le affermazioni iperboliche,  possono aiutarti a prendere coscienza del tuo valore. Quando sei bravo e basta, i voli pindarici possono condurti su una strada sbagliata.

Gattuso non si fidava del clima di entusiasmo, tanto è vero che si era paragonato a un allenatore dei pulcini rispetto al collega francese. Questo va a suo onore, perché vuol dire che, almeno lui, non ha perso il senso delle proporzioni.

Non può fare che bene ripartire da Rino e dal suo senso della realtà.