Viviamo in un mondo difficile, dove si cerca di banalizzare e semplificarne la lettura degli eventi con la solita tipica conseguenza che ci vede tutti trasformati in giudici ultras di noialtri.
Come sta accadendo con la guerra tra Israele e Palestina. Una storia lunghissima che continua dalla fine della seconda guerra mondiale che ha visto da un lato Israele pretendere la realizzazione di un proprio stato dopo l'infamia nazista dell'Olocausto e dall'altro vi è stata la soccombenza dei palestinesi che si son visti espropriate delle terre ove vivevano da sempre, con la conseguenza che si è arrivati ad avere a Gaza la prigione a cielo aperto più grande del mondo.
Una situazione che non ha mai trovato soluzione e che vede sempre nella violenza, nell'odio, lo sfogo con cui confrontarsi. Gli atti maledetti terroristici di Hamas non nascono dal nulla, hanno una storia, come una storia ha la reazione violentissima e spropositata di Israele che vorrebbe probabilmente, per come governata in questi decenni, prendersi tutto quello che può per completare il proprio stato.
In tutto ciò, si diventa giudici, giudici sulla pelle degli altri, da chi si schiera incondizionatamente dalla parte di Israele con tante di bandiere sventolate o proiettate sui palazzi istituzionali e chi si schiera incondizionatamente dalla parte dei palestinesi, dimenticandosi che in questa guerra tra Davide e Golia che vi rimane calpestato è la povera gente che si trova nel mezzo di un incubo che non ha pace e non conoscerà pace fino a quando una delle due parti non soccomberà definitivamente.
E guardando alle cose più minimaliste, comportamenti similari si registrano a casa nostra sull'ultima, che non sarà l'ultima macchia che interessa il nostro calcio o nostri giocatori: la vicenda delle scommesse. Tutti ad aspettare il prossimo nominativo. Come se fosse una sorta di Squid Game.
Come è possibile che chi ha milioni di euro debba rischiare una carriera per delle scommesse che poi non gli daranno neanche tutto questo lucro? Si domandano in molti.
E qui si apre il dibattito, chi parla di ludopatia, chi di adrenalina, chi di irresponsabilità, chi di immaturità. Viviamo nel mondo del gioco d'azzardo, casinò, macchinette, gratta e vinci, si mitizza Las Vegas, si vive in un calcio senza etica e morale, e si pretende che dei ragazzi non possano compiere delle cavolate e che rischiano di vedere fottuta la propria carriera perchè abbiamo deciso che dobbiamo punirli in modo esemplare senza sapere neanche se poi siano colpevoli?

C'è chi ci lucra con giornalismo spazzatura, con il sensazionalismo, pensando di voler vendere scoop guadagnando sulla vita altrui, e facilitando quel processo di trasformazione dei cittadini in giudici di noialtri, perché alla fine questo siamo diventati, su tutto e per tutto, tuttologi, esperti, giudici, avvocati, diplomatici, medici, ingegneri, allenatori: siamo diventati tutto per essere il niente! Dimenticandoci che dall'altra parte della barricata vi sono vite, vi sono persone... c'è un mondo che si sta schiantando.