"Ascolta, ascolta o Tritone Ascolta. Invoca, ordina al nostro padre, il re del mare, di sorgere dal profondo con l’aura spaventevole della sua furia. Che onde nere in mescolanza con schiuma salata riempiano questa giovane bocca di putrida acqua melmosa fino a soffocarti. Ti ingozzerei dei tuoi organi finché non diventerai blu in viso e gonfio di salamoia e di sentina e non potrai più urlare. E solo quando egli sul capo una corona di conchiglie e con una strisciante coda tentacolare e la folta barba fumante solleverà minaccioso al fine il suo possente braccio, il suo tridente dalle punte di corallo stridendo come spirito nella tempesta con immane forza affonderà nella tua gola. E tu esploderai non più disgustosa vescica rigonfia ma vuota sacca sanguinolenta, ora un niente che le mostruose arpie, insieme alle anime dei marinai che ci hanno lasciato, beccheranno e artiglieranno per nutrirsene, prima che essa venga al fine trangugiato, inghiottito dalle infinite acque che a quello spaventoso imperatore sono asservite. Dimenticato da ogni uomo di qualsiasi epoca, dimenticato da ogni dio o diavolo, dimenticato anche dagli oceani perché in ogni pezzo o brandello di Winslow, fino all’ultimo rimasuglio della tua anima Winslow, non ci sarà più ma sarà e egli stesso il mare."  
Da "The Lighthouse" di Robbert Eggers (2019)

IL PIRATA SOTTO LA SABBIA
Faceva dannatamente caldo, erano solo i primi fuochi estivi, quelli dell'ultimo mattino di maggio... ma le labbra di Winslow s'erano fatte secche ed aride come l'Iquique nel Cile con i suoi 5,08 millimetri di precipitazioni per anno. Winslow era rimasto solin soletto ad attendere i suoi amici che (forse) sarebbero scesi (o forse sarebbero rimasti nel letargo delle lepri rosse, ma l'inverno era alle spalle). S'era messo a leggere un libricino nell'infinito "waiting..." che andava prolungandosi, ma poi, stufo, aveva lasciato 416 pagine al fianco del suo telo verde e dunque, ignoratele, quelle andavano sempre più a seppellirsi sotto la sabbia ocra. E lui: "tic tic, tic tic" aveva un orologio nella testa, o forse sarebbe sceso un Coccodrillo verdissimo a cantargliele, magari quello di Peter Pan a scandire i secondi. Poi, gli pareva di sentire un brusio, un gran mormorío sotto la sabbia, sembrava qualcosa che passava al di sotto del suo telo, lui però non potè far altro che rimanere impaziente e preoccupato a guardarsi gli alluci dei piedi, proprio come lo sventurato Herman Mankievicz di Gary Oldman, che con le gambe bloccate non ha alternative all' osservare il patetico gesso. Subito ritirò le sue ginocchia verso l'addome. Gli sembrava ci fosse proprio qualcosa sotto la sabbia intorno a lui, proprio che gli girasse attorno insistentemente e... quello non la finiva mai. Qualcosa che lo cercasse. Avvertì un lieve pizzichìo sul quarto dei cinque sul piede destro, ritirò bruscamente ancora i suoi due talloni. Ma che era? E... diamine, il libro stava seppellito sottoterra! Sabbia boia, ma te non eri solo da calpestare? Prendendolo gli andarono gli occhi su quell'ocra, ed andava componendosi sul terreno una striscia sottile fin da dove gli era caduto il gruppo dei suoi fogli uggiosi. E continuava ad avvertire quei movimenti sotto la sabbia curiosi, lui decise di guardare il mare, poi per distogliere un po' lui ricordava come tra un paio di giorni avrebbe sostenuto un esame importante. Basta! E che era quel brusio sotto la sabbia, proveniva da una direzione certa!

Ciabatte sotto le piante e si parte a vedere: cosa sia mai ad offrirgli quel passaggio sulla spiaggia: non un signor Belzebù tentatore e malefico!? Winslow inseguì quella retta continua, dopo parecchi metri con la sola compagnia dei gabbiani scorse all'orizzonte, come un Jonathan Livingstone qualsiasi anche lui, un'altra di queste rette geometriche nella sabbia s'andava ad incrociare con gran probabilità alla sua perseguita. Passo dopo passo ripensava all'aneddoto biblico assai conosciuto sui miliardi di granelli di sabbia tra mare e riva. Eccolo dunque! Era giunto all'incrocio tra le due strisce! Prese un bastone per segnarvi una croce sopra, oh oh! "Sabbia boia" stravolta lo urlò, era cascato davanti al mare che lo osservava stizzito. Lo osservava come un nonno fa con il suo nipotino che decide di voltarsi verso l'automobile preferita, quella del papà per venire accompagnato al compleanno della mamma, quel bastone l'aveva graffiato alla coscia destra ma sangue non c'era! Ebbene lui potè scavare comunque nella sabbia e vi trovò... vi trovò... una bottiglia con dentro un manoscritto! Che sorpresa e che gaudio sul suo sorrisetto giovane! Ricavò dalla prima di vetro il secondo, trovò una mappa che non sapeva affatto leggere con quei simboli strambi, incitato ad insistere continuò a camminare laggiù, verso l'Ovest sconosciuto. E non c'era mai nessuno...

Ora gli sembrava di sentire ancora quel movimento sotto la sabbia, che era continuava a non capirlo ma... lo spingeva lui verso West? Si fermò a guardare l'Acqua Immensa, allontanandosi un poco dal sentiero ora stava sopra degli scogli. Gli piaceva alzare il mento così da ignorare i sassi su cui stava e scrutare solo il blu, dunque gli pareva di galleggiare sulle onde come un Ulisse o un Crusoe trasportati dalle correnti. Rimase quasi una mezz'ora, poi si staccò da quel gruppetto di massi umidi. Più camminava lungo quella linea che prendeva quasi l'aspetto del perimetro di un campetto infinito da beach volley, più avvertiva intenso quel brusio sonoro sotto la sabbia. E per la riva incontrava i castelli di sabbia dei bambini che lì erano passati, quelli andavano sgretolandosi sotto il calore del sole. Passo dopo passo ecco per la seconda volta quell'incrocio di rette! Non restava che scrugliare quel nodo! Scavò scavò ancora con le sue mani: raspa raspa la sabbia, raspa! Ed il brusio continuava, più intenso... ed anche gli hertz aumentavano. Sotto la sabbia trovò allora... trovò due monete dorate, chissà quanto preziose? Miracolo! Miracolo! Ma allora era davvero compiuto qualcosa di straordinario!?
Le rette nella sabbia, quelle strisce si erano interrotte adesso. Lui era ad almeno un'ora di distanza dal suo habitat naturale: il telo col libro. Dove era finito Winslow? Ma quel brusio insistente si prolungava, meglio lasciarlo perdere? Macchè, a questo punto chissà che avrebbe incontrato con la sua audacia! Cominciò a pensare di nuovo all'esame di giorni dopo, forse per volgere i pensieri ad altro.
Però... però gli pareva però d'essere osservato da qualcuno, la sabbia intorno gli dava l'idea ancora di custodire qualcosa di valoroso... chissà che! Lui aveva i piedi nell'acqua, era finito là in una rientranza destinata a scomparire con la marea. Disperso laggiù ma lui camminava, s'era tolto le ciabatte da minuti, le lasciò sulla riva. I piedi facevano plop plop! Il brusio andava crescendo. In che si sarebbe mai imbattuto allora, in quella landa desolata? La risposta era per il giovane Winslow solo un punto interrogativo. Ed ad ogni "plop!" degli alluci nell'acqua, gli sembrava che la sabbia lo attraesse, decisa, sempre di più. Brrrrr brrrrr! Era impossibile non ascoltarlo, certo che quelle non erano le dolci Sirene ammaliatrici. Lo stava proprio assordando quel "brrrr", ma... lo stavano guardando forse dei pirati? Passo dopo passo avanzava più distante dal suo nido, continuava a saltellare in quella rientranza.
"Ora basta! Che sei???" Winslow urlò a quel suono. Ma il suono non gli rispondeva. Aumentava solo l'intensità. "Altri tre passi e poi me ne vado!" Gli sembrava proprio di averlo sotto i piedi. Plop! Plop!  Due passi. "Che seiiiii?" Niente. "Ch?"  E cadde distrutto, trafitto da quella freccia. L'alluce dolente, il dolore gli andava su per il corpo. Forse ora era un Pirata davvero, maledetto. Gli si avvicinarono i gabbiani, lui era inerme, si sentiva blu in viso. Stava assaporando il mare maledetto? Ed alla sua destra rideva quella, dopo ore di brusio, gli era passato accanto sotto la sabbia più volte. Pochi minuti ancora di riso intenso, poi ripartì il suo brusio dannato ed attraente.
La Schiuma avrebbe continuato a toccare il bagnasciuga, la Sabbia si sarebbe fatta pestare ancora, la Tracina di Poseidone si diresse per cercarsi altri pirati, ed intanto quei gabbiani presero a beccare l'addome dell'inerme Winslow.
Poche ore dopo sarebbe rimasto sotto la sabbia, come quel suo libricino sepolto, pizzicato dalla Tracina.  

State attenti in spiaggia.  
Damiano Fallerini