Il calcio, ma in generale lo sport...
"La cosa importante quando si entra nei guai è entrarci dalla testa ai piedi".
Non ho mai condiviso questo teorema dal film "Il Diavolo in blu", ma temo che per questa volta mi unirò al pensiero del recitante Denzel Washington.

In questo periodo di privazioni e sofferenze noi giovani ci leghiamo al Calcio, un bene guaritore. Eppure in molti, non solo adulti ma anche ragazzi, vedono questo sport come un male da ignorare, infatti c'è a chi piace il fatto di non conoscere il Calcio, perchè secondi essi è unicamente una realtà con dietro magheggi e stipendi esagerati, rivalità infarcite d'odio e modelli poco raccomandabili, proprio non colgono l'armonia del nostro sport. Forse però questi austeri e rigidi patriarchi che emettono voci ritenute sagge e che tentano di convincere l'umanità di quanto sia maligno lo Sport, il Calcio non hanno ben inteso cosa c'è dentro il nostro "pallone".
Questi, sono superiori elevati rispetto all'ingenua massa di cervelli che animatamente impazzisce o che amaramente si dispera per un corpo sferico che rotola sull'erba e per "due che corrono dietro al pallone", così la pensano apertamente. Questi filosofi elevati e maturi, dei Buddha teorici al di sopra dell'animo umano, quindi in una sorta di "nirvana", sostengono quanto sia meglio ignorare il Calcio perchè inteso come uno sport futile e sciocco, anche poco formativo per i più giovani, allora volutamente ignorano cosa c'è di positivo nella Grotta Oscura del "football".
E se vi raccontassi che il Calcio unisce anche, che crea legami e giocose pure derisioni? Ma qui non mi voglio soffermare perchè, con un minimo di ragionevolezza, il fatto lo potreste intendere da voi.
Allora vi spiegherò altro.

Ci sono due tipologie differenti di Calcio per gli appassionati:
- Il Pallone
- Il Calcio teorico
Entrambi sono beni sani e da preservare, ovviamente se seguiti con ragionevolezza nella testa.
Il Pallone è quello Sport in cui "Cristiano Ronaldo è diventato mediocre", "il Milan dovrebbe prendere Haaland vendendo Leao, Donnarumma e Rebić", "Antonio Conte non è poi tutto 'sto grande allenatore" e via scrivendo. E anche queste sono convinzioni da proteggere perchè discutere superficialmente, spiegando verità false ed assurde, folli oltremodo è un comportamento da apprezzare, mettere in discussione ciò che si guarda, realizzando ciò in maniera critica non è da tutti.

Eppure i Saggi patriarchi, non immischiandosi nel mezzo del mondo calcistico, si convincono autonomamente che il Calcio sia solo questo; parole che si allontanano soffiate dal vento del Tempo che scorre, perchè anche il nostro sport è in continua evoluzione, si convincono che l'anno dopo gli appassionati del Pallone saranno lì ancora a discutere dibattiti sterili riguardo Donnarumma e Balotelli. Ma questo è un tentativo di autoconvincimento, nulla più, perchè i Saggi patriarchi non vogliono scoprire il Calcio, preferiscono asserire quanto sia sciocco impegnarsi a comprendere una scienza poco utile.

E poi esiste il Calcio teorico, quello Sport in cui "la la costruzione dal basso coinvolgendo i difensori è rischiosa contro un avversario che pressa alto", "con il 3-4-3 il centrocampo soffre in fase di ripiegamento le penetrazioni centrali coprendo invece sui lati del campo", "conviene svolgere un diritto di riscatto aumentando i bonus piuttosto che un pesante prestito con relativo obbligo".

Estremizzare la teoria nel calcio non è certo un vanto, ma quando ci si comporta entro i limiti si mettono in discussione strategie e tattiche. Dunque perché gli scacchi o la dama sarebbero giochi per Saggi ed il Calcio no? Anche per discutere il Calcio, quello più profondo, sebbene da teorici seduti sul divano bisogna esprimere le proprie convinzioni con il cervello.
Infine c'è qualcosa che i Saggi patriarchi non intenderanno mai: la Passione, da altri chiamata "fede", ma quella è un sottoinsieme insieme matematico del primo. Questa non è spiegabile.
La Passione è pazzia e follia, è amore ed odio, è rabbia e sofferenza, è mistero ed incomprensibilità, è resa ed elettricità, è vanità è modestia, è fede ed inseguimento. La Passione è ciò che salva il Calcio, genera coesione, amalgama la gente, così è in qualsivoglia sport.
Allora davvero preferite rimanere seduti e discutere da intellettuali piuttosto che divertirvi con il Calcio.
Comprendo: c'è anche a chi non piace il Calcio come sport naturalmente, però esiste chi non segue lo sport solo per "partito preso", ma cambiare un' idea a cui si è affezionati è una capacità che, se non per pochi, per pochissimi. Che voi siate contro il divertimento forse? Non vi piace lasciarvi andare al trastullo e preferite distaccarvi, nascondendovi dietro supposizioni che poco mi convincono, dietro il concetto di malattia nel Calcio.
Eppure ho imparato che tutto può essere malato se questo viene trattato con abbondante intensità. Ma la nostra malattia è anche piacere e forse questo non si può chiarire, la delusione è orgoglio per i propri colori anche se infangati quel pomeriggio. Noi preferiamo essere feriti piuttosto che vivere senza attaccamento ad un bene, meglio questo seme calcistico alla distanza dalle sciocchezze per dedicarsi solo a ciò che dovrebbe impegnare il cervello. Quindi dopo tanto lavoro, lo sport sa soccorrervi.
Non proprio come Batman, perché lo sport è "l'eroe che il mondo merita, ma anche quello di cui ha bisogno adesso".

Infine, mi permetto di asserire: a noi giovani il Calcio fa bene, in un periodo di sofferenze e arresti più o meno volontari in casa. Appendersi ad una distrazione è guarigione, sollevarsi dai dubbi più persistenti e dalle preoccupazioni più incontrate.
Forse i Saggi patriarchi non lo capiranno che unirsi al Calcio dalla testa ai piedi, sviluppare un senso critico e soggettivo per seguire lo svago degli interessi personali, avere un certo appiglio a cui tenersi per non cadere giù nell'anonimato, rimanere con delle attenzioni ben chiare, essere degli umani con definiti interessi e con determinate tematiche di cui si tenta di essere esperti... beh... non è poi così male.

Non ci vergognamo di definirci amanti ed appassionati del calcio o di altri sport, inseguitelo se volete. Non ascoltateli, non è vero che essere partecipanti osservatori nello sport è ignoranza, invece può essere nobiltà!
Anche il Calcio è un'arte, non abbiate paura. Difendiamo ciò a cui siamo legati e non permettiamo di definire il Calcio come una materia futile se davvero ci teniamo.

Una sera un anziano capo Cherokee raccontò al nipote la battaglia che avviene dentro ognuno di noi. Gli disse:
"Figlio mio la battaglia è tra due lupi che vivono dentro noi.
Uno è infelicità, paura, preoccupazione, gelosia, dispiacere, autocommiserazione, rancore, senso di inferiorità. L'altro è felicità, amore, speranza, serenità, verità, compassione".
Il piccolo ci pensò, poi tornò, chiedendo: "Quale lupo vince?" L'anziano Cherokee rispose semplicemente:
"Quello a cui dai da mangiare".

 

 

Damiano Fallerini