'M'illumino d'immenso' G.Ungaretti

Una frase scritta all'alba di un giorno non come tanti: un giorno di guerra, la prima, che ha portato a milioni di morti.
In quell'alba fredda di fine gennaio del 1917, Giuseppe scrisse banalmente quattro parole, e in quelle ci ha racchiuso tutto il mondo che aveva visto e che sognava di vedere: la pace del mattino, la complessa bellezza del Carso, il silenzio assordante del conflitto che giaceva in un sonno che non faceva dormire chi come lui era lì, a contemplare la bellezza per non cedere alla paura, e il sogno di poter vedere ancora altri giorni, più miti, come quella stessa natura meritava.

Sì, Giuseppe, non Ungaretti; a limite Giuseppe Ungaretti, perchè seppur sia di uso comune soprattutto in ambito militare riconoscersi e chiamarsi per cognome, chi ha vissuto momenti del genere ha un bisogno quasi fisiologico di essere visto come qualcuno che si possa toccare con mano, identificato come amico, non come un cognome 'x' che trovi su un libro di storia o letteratura, che ti fa pensare a uno che ha fatto o scritto qualcosa di importante, ma nessuno che poi possa veramente cambiarti l'esistenza.
Di certo quel conflitto ne ha cambiate eccome di vite; ne ha spente in numeri tutt'ora incerti, e chi ha visto ancora "mattina" come il buon Giuseppe, ne è rimasto segnato in maniera cosi violenta che se l'è sentita addosso a ogni respiro.

Ho provato a immaginarmelo Giuseppe, lì sulle Alpi Dinariche, e di certo non ci sono riuscito davvero, perchè nessuno può sapere cosa sia vivere un'atmosfera tanto drammatica, se non l'ha vissuta in prima persona. In ogni caso, visto cosa ci ha lasciato racchiuso in quelle quattro parole, me lo sono immaginato con lo sguardo immerso tra i monti, puntando gli occhi fino a dove si può e non riuscendo comunque a cogliere tutto; nell'aria l'odore forte della polvere da sparo di tanto in tanto lo riportava alla realtà, facendolo trasalire dal sogno per immergerlo in quell'incubo che stava vivendo, eppure non del tutto, come consapevole che quella immensità in ogni caso avrebbe vinto fucili e trincee, il tempo e lo spazio, quello che loro, qualsiasi fosse lo schieramento, stavano riempiendo di morte.

'M'illumino d'immenso' G. Ungaretti

No, non sto ricominciando l'articolo da capo. E' che questa frase me la porto dietro sin dall'adolescenza, e ogni giorno ci metto qualcosa dentro, come fosse un trolley già pieno di ritorno da un viaggio, ma che continui ad aprire perchè hai comprato ancora un souvenir, un ricordo da portare con te.
Quante volte avete avuto l'impressione di aver "già visto tutto"?
A me capita spessissimo, e ogni volta tocca ricredermi.
Certo, di solito è un qualcosa che si afferma dinanzi a qualche episodio strano, che ci stupisce in quel senso, e quindi forse quello non è un 'illuminarsi'.
Sono abbastanza sicuro però che in tanti abbiano la sensazione che le città siano solo città: luoghi diversi ma non troppo; della serie 'una montagna è una montagna, un lago è un lago' e se ne vedi uno o cento, hai già visto. Potrebbe anche essere un modo giusto di vedere le cose, ma a mio avviso saremmo ancora una volta tanto superficiali come quando consideriamo Giuseppe "Ungaretti", piuttosto che Giuseppe. 

Veniamo un po' a quel che più ci piace, per renderci bene conto.
Ci sono esterni d'attacco ed esterni d'attacco, no?
Mauro Esposito era un esterno d'attacco, Bruno Conti altrettanto. Entrambi hanno giocato nella Roma, per cui ci sono differenze tra i due?
Beh, direi di sì, senza nulla togliere al buon Mauro.
Ci sono poi quelli che sono veramente affini, o che hanno qualche movenza simile ad un loro predecessore e quindi diventa " il nuovo 'x' " (Maradona, Messi, Pelè ecc.).
La verità signori, è che niente è uguale; né persone né paesaggi né tantomeno calciatori o atleti in genere, per cui abbandoniamoci positivamente all'illuminazione tanto cara all'ermetista; la possiamo trovare in ogni passo.

Mattina è un inno alla vita, a tutto ciò che possiamo vedere o che vorremmo vedere.
Hampden Park - Glasgow 15 maggio 2002
Solari
, palla per Roberto Carlos, cross sbilenco in mezzo, Zidane sinistro al volo dal limite dell'area, rete: 
Real Madrid 2 - Bayer Leverkusen 1
Stadio delle Alpi - Torino 01 aprile 2001
Pirlo
, lancio lungo per Baggio, stop a seguire scavalcando Van der sar, rete:
Juventus 1 - Brescia 1
Olympiastadion - Berlino 09 luglio 2006

Rigore n° 5: Grosso vs Barthez, rete:
Italia 5 - Francia 3
Monterey - Laguna Seca 20 luglio 2008
Rossi
supera Stoner alla chicane "cavatappi", vittoria!
Oracle Arena - Oakland 19 giugno 2016
2' alla fine di gara 7, LeBron James 'stoppa' su Iguodala, Irving da 3, Bang!
Golden State Warriors 89 - Cleveland Cavaliers 93
Stadio Olimpico - Roma 10 aprile 2018
Under
, cross di mancino dalla bandierina, Manolas di testa, rete:
Roma 3 - Barcellona 0
Arena kombetare - Tirana 25 maggio 2022
Mancini
, palla in profondità per Zaniolo, tocco di esterno sinistro, rete:
Roma 1 - Feyenoord 0

Probabilmente potrei andare avanti per ore a scrivere momenti da pelle d'oca, e dopo attente riflessioni ognuno avrà i suoi da tirar fuori dalla valigia per emozionarsi ancora. 
In buona sostanza, il poeta nato ad Alessandria d'Egitto, ci ha regalato l'unica frase che potesse raccogliere in breve ogni gioia, ogni emozione della vita: M'illumino d'immenso, quando leggo un bel libro, nel dare un bacio alla mia compagna, un abbraccio sentito ai miei, nell'ascoltare il mio vicino ottantenne suonare il sassofono contralto e leggergli negli occhi l'amore per l'hobby di sempre, nel sentire la "Roma in vantaggio", nel gioire per la Conference League come fosse l'unico trofeo che conta al mondo, in una schiacciata di LeBron, in un sorpasso di Valentino, nel vedere il grande Marco Pantani alzarsi sui pedali e andarsi a prendere le cime più alte, nel vedere il mare ogni volta come fosse la prima, nel restare incantato dinanzi alla maestosità del Cristo Redentore di Rio, come fosse per sempre.
Quanto avrei voluto conoscerti Giuseppe.
Anche solo per un giorno.
Ti avrei chiesto se avevi la reale percezione di aver messo il mondo intero in quattro parole.
Avrei ascoltato, come facevo con i miei nonni, la storia del 900' e l'avrei vissuta anch'io con gli occhi di chi in un'alba di guerra ha visto la bellezza dell'universo.