Sarà una coincidenza, ma la quinta panchina consecutiva del "gardellino spagnolo", soprannome usato da Pellegatti per Suso, porta la quinta vittoria. Una partita dominata, contro un Torino, in grande difficoltà, che doveva essere vinta senza dover giocare anche i due tempi supplementari, ma "grazie" a qualche errore di troppo, più in fase realizzativa, che in quella difensiva, ci hanno regalato trenta minuti in più, bellissimi, sia per la vittoria e la conseguente qualificazione alla semifinale, contro la Juventus, che per la qualità e l'intensità del calcio espresso, cosa che da molti anni non eravamo più abituati a vedere.

Mazzarri si lamenta per la mancata espulsione di Rebic, esuberante nel liberarsi da un abbraccio falloso, ma, secondo me, dovrebbe preoccuparsi maggiormente delle evidenti carenze, tecnico-tattiche, mostrate dalla sua squadra. Il vantaggio milanista poteva prendere, già nel primo tempo, più consistenza e solo un Piatek in scarsissima condizione e un Krunic, totalmente assente, hanno consentito alla formazione granata di restare aggrappata al risultato e nel secondo tempo portarsi addirittura in vantaggio.

Un fuoco di paglia perchè i cambi di Pioli hanno raddrizzato la partita. Sono molti i segnali positivi visti ieri sera, così come è evidente che questa squadra ha ampi margini di miglioramento, ma ha anche bisogno di molti rinforzi.

Tre giorni alla chiusura del mercato, ai tempi di Galliani, per noi milanisti, erano i giorni del Condor, poichè il nostro dirigente riusciva a chiudere affari importanti e insperati, migliorando la rosa.

Mentre scrivo Suso è stato ceduto al Siviglia e altre trattative sono aperte, il lavoro di Maldini e Boban sembra ottimo e finalmente si intravede una squadra che prende forma, solo tre giorni e poi, condor o non condor si potrà stilare un primo bilancio.