Una più che prevedibile concomitanza di fattori ha reso quasi predeterminabile il risultato "tecnico" della sfida al Dall'Ara. 

Innegabile che il tasso qualitativo della fase di attacco; Pulisic e Reijnders con il contributo di Loftus-Cheek, sono di un altro pianeta rispetto a prima. Non che le sporadiche giocate singole mancassero prima, Diaz e Messias ogni tanto le tiravano fuori, ma appunto erano più brevi lampi piuttosto che una consistente fase di gioco continuato e di valore complessivo di squadra. L'impressione è che se prendiamo in mano il pallino, sia molto difficile per l'avversario poter reggere una serie di iniziative alternative tra loro e portate con velocità e qualità tecnica. 

Qui però, da milanista appassionato e accorto, interrompo le mie lodi e comincio la disamina di ciò che non è ancora in linea con le aspettative. Primo punto: lo stato di forma complessivo.
Il Milan di regime autoritario si è dimostrato durare circa mezz'ora. È bastato col Bologna ma occorre che il tempo "fisico" si incrementi a breve, perché gli impegni si intensificano a stretto giro. A seguito di questo calo abbiamo notato immediatamente che i difetti del sistema di gioco di Pioli si palesano agli occhi anche del più inesperto tifoso. Sfilacciamento totale dei reparti, ampi spazi lasciati agli avversari a centrocampo con i nostri "trequartisti" a rincorre (vedi i falli rischiosissimi di Leao); purtroppo questa 'dote' sappiamo non essere proprio la migliore nel repertorio di Leao, Pulisic o Reijnders. Difetto strutturale tattico che ci porteremo dietro per quanto tempo ancora?

Punto secondo: la difesa ballerina. Tomori sembra ancora in rodaggio, Thiaw all'impostazione si prende qualche rischio di troppo, la fascia destra ad oggi è un punto debole. Pulisic non fa il lavoro di Saelemakers (questo è un capitolo che meriterebbe qualche considerazione a parte: un comportamento della società per me insipiegabile e inopportuno per questo giocatore) né di Messias. Ho intravisto più abnegazione da parte di Chukweze nel ripiegamento, ma Calabria titolare, pur al rientro dall'infortunio, era e rimane un problema. Il suo "vice" Florenzi è un'altra incognita, priva di garanzie di tenuta tattica e fisica, Kalulu adattato fa cose inguardabili (ragazzi, ma quel passaggio in mezzo all'area nostra è stata o non è stata la cosa più orrenda di tutta la partita? Per me sì!)

Terzo e ultimo punto: i movimenti 'sperimentali' chiesti da Pioli.
Abbiamo visto, complice la partita quasi archiviata al 90%, una serie di esperimenti tattici che non mi hanno convinto, per lo meno nell'esercizio e nell'applicazione. Gli accentramenti di Calabria e Theo, lo scambio tra Giroud e Leao e poi Okafor. Danno l'impressione di una fase embrionale di calcio a funzioni e posizioni "fluide" che però, allo stato attuale, hanno dato solo la sensazione di creare più confusione che efficacia. Molto assembramento in parti di campo dove non ti aspetti il tuo giocatore ma di contro ampissimo spazio concesso agli avversari quando si perde il possesso del pallone. Col Bologna già sotto di 2 gol è bene che si metta in pratica qualcosa di nuovo e la cui prospettiva incuriosisce non poco. Non credo si possa essere dei 'testoni' e farlo prossimamente magari a partita con risultato ancora in bilico. Sarebbe rischioso. Infatti ieri, il risultato tangibile di quella fase di partita è stato solo... che la palla alla fine l'aveva il Bologna per la maggior parte del tempo.
Comunque se saranno fiori fioriranno, ma ad oggi sono germogli di cui non si vede lo scopo. Aspettiamo e vediamo. 

Nota finale: Leao 90 minuti ha finito coi crampi; forse era il caso di sostituirlo, prestazione in generale sottotono. Okafor e Chukweze entrati troppo tardi per incidere; preoccupante per due cose: sia che siano così indietro di preparazione, sia (soprattutto) se Pioli ha deciso di fare i cambi così avanti; errore che spesso compie e che in alcune circostanze può essere deleterio nell'andamento della partita. 

Forza ragazzi!