Il carattere schivo dei bergamaschi non solo di città ma di tutto il territorio ha sempre voluto celare i tesori d'arte e di cultura che lo caratterizzano. Il percorso di crescita di questa città unita piuttosto stranamente a Brescia antica acerrima rivale storica come capitale della cultura in un abbraccio che detto francamente lascia sempre sopiti antichi rancori, trova la sua corrispondenza calcistica nella squadra di calcio, la Dea e pure nel suo condottiero Gasperini.
Credo che la longevità del Gasp si sposi con un comune sentire con il suo territorio e sul modo industrioso di gestire le risorse. Come il mito della Dea che pur velocissima e imbattibile si ferma a raccogliere le mele d'oro mai quindi raggiungendo la piena vittoria, così la squadra di Gasp stupisce ogni anno ma sembra sempre lontana da una grande impresa.
È forse il simbolo di una provincia calcistica capace di imprese calcistiche che mai però vengono a compimento se non raramente e sporadicamente? Certo nel mondo del calcio globalizzato di oggi dominato dalle superpotenze inglesi francesi e tedesche pure il nostro campionato ormai ha perso posizioni ma io credo che la Dea che riesce sempre a rinnovarsi sia sulla strada di non fermarsi più a cogliere le mele d'oro delle cessioni sia pur lucrose ma possa, mantenendo i suoi giovani gioielli e continuando nei costanti e meravigliosi risultati del suo scouting raggiungere traguardi insperati anche dal punto di visto sportivo.

Non tutti sanno che Bergamo era un polo italiano elettromeccanico leader mondiale purtroppo come tante attività passato in mani straniere e che nel campo della cultura le sue chiese e la sua pinacoteca contengono gioielli sconosciuti di inestimabile valore. La sua città alta è uno dei luoghi più suggestivi del mondo e la sua squadra di calcio e il suo longevo allenatore nonostante sia sempre costretto a reinventarsi rappresentano lo spirito di una città in crescita esponenziale di cui io milanese e milanista sono orgoglioso di viverci e di farne parte.
La Dea è ormai diventata la mia seconda squadra e Giampiero ricorda molto il burbero agire e la concretezza del grande Nereo.