Maurizio Sarri ad oggi è indubbiamente uno dei tecnici migliori in Italia, e gli allenatori italiani, in genere, sono sempre stati i migliori. Maurizio non è Guardiola e non è neanche Klopp, ma è Sarri ed alla juventus del dopo Allegri basterà.

Sarri farà sicuramente dimenticare il non gioco del livornese, ma porterà nuove polemiche, in parte perchè è stato accostato a Guardiola, in parte perchè ex mister del Napoli ed in parte perchè troppo rigido nel suo credo calcistico e per qualche gol in più preso. Ma per ogni gol preso in più si spera per due gol in più del solito nella porta avversaria.

Quali sono i suoi pregi ed i suoi difetti?
Maurizio Sarri ad oggi è indubbiamente uno dei tecnici migliori in Italia, uno che si è fatto le ossa nei campi di periferia e nelle categorie inferiori, per poi meritarsi la vetrina del massimo palcoscenico calcistico. Un tecnico ossessivo, quasi compulsivo, alla continua ricerca della perfezione, capace come pochi a dare un’impronta chiara alle sue squadre e di creare un congegno ‘’quasi’’ perfetto, ma servono giocatori disposti ad adattarsi al suo gioco con sacrificio. Non ci sono assolutamente dubbi sul fatto che Maurizio Sarri sia un Maestro di calcio e che abbia svolto un lavoro eccezionale a Napoli ed a Londra, però ci sono alcuni aspetti che il tecnico azzurro deve migliorare in vista della prossima stagione, se vuole puntare a vincere qualche ‘’titulo’’. 

La stradra intrapresa al Chelsea sembra quella giusta e la vittoria dell'Europa League è la confermarma. da domani "gli toccherà vingere la Champions League", che non è proprio una passeggiata. Klopp ha perso otto finali prima di vincerla.

Sarri purtroppo ha dimostrato nel corso delle due stagioni trascorse a Napoli di non saper leggere le partite a gara in corso: spesso cambi sbagliati, sostituzioni non prima del 70’ minuto e poco coinvolgimento da parte dell’intera rosa e dei nuovi acquisti, Sarri gioca sempre con gli stessi quattordici  uomini, arrivati logorati ad aprile perché è difficile continuare a correre con una certa intensità fino a fine stagione. Un altro aspetto da migliorare è la capacità di cambiare modulo e stile di gioco in base agli avversari che si affrontano, ciò non vuol dire cambiare la propria filosofia, ma adattarsi. Ci sono momenti della gara in cui devi cercare di colpire gli avversari in modo diverso, non si può pensare di affrontare il  City (ha perso 6 a 0) o con il Real Madrid e il Bayern come le altre, per intenderci. Ultimo aspetto da migliorare ma non per ordine di importanza, è la discutibilissima strategia mediatica di Maurizio Sarri (sempre che ne esista una). Ricordiamo il famoso dito medio ai tifosi della Juventus o la ridicola giustificazione del fatturato fra le tante.

Serve più diplomazia verso gli avversari sia che li batti, sia se esci sconfitto. Sarri fornisce troppi alibi alla sua squadra, tanto da ricordare a molti, un altro tecnico toscano, Walter Mazzarri.  

Le scelte sbagliate di Maurizio Sarri
Sarri nell'ultima stagione

A Londra ha vinto e non è stato facile. Il grande equivoco in cui è caduto Sarri fin dall’inizio della stagione o che ha dovuto subire, cercando di metterci una pezza alla meglio, è stato quello di dover accettare alcuni uomini che non si ritrovano per niente con il suo gioco. Un esempio è la mezzala sinistra. Nel Napoli aveva Hamsik, ad Empoli Zielinski, non può pensare che Kovacic, poco propenso a seguire indicazioni tattiche ed al sacrificio, o lo stesso volenteroso Barkley abbiano le stesse capacità sul ritmo di questi due.

Altro grande errore è stato non prendere un difensore che abbinasse grandi doti tecniche e tattiche, soprattutto nella capacità di costruzione della manovra. I vari Rudiger, Cahill, David Luiz e Azpilicueta hanno grandi doti, molto utili in questa Premier League, ma quella della pulizia nella giocata iniziale manca, e questo porta al fatto che Jorginho è stato ipercaricato nella costruzione dal basso della manovra e una marcatura con eventuale raddoppio su di lui limita molto la manovra.

Un altro problema erano i compiti di Kepa. Il portiere spagnolo doveva emulare Ederson del Manchester City, cioè avrebbe dovuto inserirsi spesso fra i centrali per portare l’intero assetto molto più in avanti, così da far arrivare velocemente palla pulita in una fascia di campo più vicina alla porta avversaria. Con il tempo Kepa è rimasto fra i pali e una delle idee tattiche più interessanti degli ultimi anni è svanita in un attimo.

Sarri deve avere giocatori adatti al suo gioco e giocatori che si adattano a lui, altrimenti sono guai in europa. Il neo juventino ha sempre avuto una scusa di troppo e deve cambiare registro. Sarri in vista della prossima stagione se vuole vincere qualcosa deve essere pronto a togliersi la tuta ed indossare l’elmetto, come si usa in casa della Vecchia Signora perché le premesse per una grande stagione ci sono tutte!