“La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l'opportunità" (Lucio Anneo Seneca)

Chissà quante volte Marco Giampaolo, attuale tecnico della Sampdoria, avrà tirato in causa la fortuna, o peggio, sfortuna per le opportunità mancate. Partiamo dalle origini: Marco Giampaolo è stato un calciatore, per esattezza un centrocampista, che ha militato prevalentamente in campionati di C1 e C2, con l’apice della carriera ottenuto con la Fidelis Andria in Serie B, è l’anno 1995-96, e le 36 apparizioni stagionali con un goal non bastano per permettere alla squadra pugliese di salvarsi dalla retrocessione in serie C1. L'anno successivo Giampaolo si trasferisce al Gualdo, ma dopo 18 presenze deve alzare bandiera bianca e alla "misera" età di 30 anni abbandona il calcio giocato per un brutto infortunio alla caviglia. Marco incomincia a tirare in ballo la sorte. Inizia così una nuova storia, la storia di Marco Giampaolo allenatore.

Dopo aver smesso con il calcio giocato, il suo ex tecnico Ivo Iaconi lo spinge a intraprendere la carriera da allenatore, ma inizialmente Marco comincia come osservatore per il Pescara. Le sue capacità però furono notate immediatamente e, nella stagione 2000-01, Giampaolo viene promosso ad allenatore in seconda del Pescara, la stagione si rivela molto complicata e nella panchina dei bianco-azzurri si alterneranno Delio Rossi, Giovanni Galeone, Tarcisio Burgnich e infine di nuovo Delio Rossi. La stagione si concluderà al ventesimo posto in Serie B, con la conseguente retrocessione in Serie C1. Nel 2001-02 Giampaolo torna nella squadra che lo aveva cresciuto calcisticamente, il Giulianova, sempre come vice allenatore, affiancando prima Adriano Buffoni e poi Paolo Bordoni, la stagione si conclude positivamente con un sesto posto in Serie C1. L'anno successivo, 2002-03, decide di sposare la causa del Treviso sempre in qualità di vice allenatore: nella prima stagione il Treviso arriva primo in serie C1 centrando la promozione in Serie B, Giampaolo affianca Aldo Ammazzalorso. Nella stagione successiva, viene confermato come vice allenatore del Treviso, ma al fianco di Adriano Buffoni, con il quale aveva condiviso la stessa esperienza al Giulianova. La stagione nel campionato cadetto si conclude con la salvezza, ottenuta con il 15° posto in classifica. Dopo 4 stagioni da vice allenatore, arriva così la prima opportunità da allenatore. E' l'Ascoli ad offrigli questa opportunità: in cooperazione con Massimo Silva, in quanto ancora sprovvisto di patentino, Marco Giampaolo guida i suoi fino al sesto posto in classifica, che gli garantisce l'accesso ai play-off poi persi nel doppio confronto con il Torino.

Ciò nonostante, per effetto della condanna sportiva del Genoa e per le mancate iscrizioni del Perugia e dello stesso Torino, diviene il club col 3° miglior titolo sportivo e viene promosso in Serie A. Nell'anno in massima serie Giampaolo continua l'avventura sulla panchina ascolana, sempre a fianco di Massimo Silva e senza patentino. L'Ascoli, nonostante una rosa stravolta dal calciomercato, disputa un campionato sorprendente e termina al 10° posto. E' l'anno del Mondiale 2006, disputato in Germania e vinto dai nostri azzurri guidati da Marcello Lippi, ma sarà ricordato anche per Calciopoli, per il quale la Juventus verrà retrocessa in serie B. Dopo l'ottima stagione all’Ascoli, Giampaolo viene ingaggiato da Massimo Cellino come nuovo tecnico del Cagliari. Nella stagione 2006-07 la squadra alterna buone prestazioni a momenti di crisi, per i quali il tecnico viene dapprima esonerato e poi richiamato, ottenendo a fine stagione la salvezza in extremis. La stagione successiva la storia si ripete, la strepitosa partenza viene vanificata da un periodo di black-out, che il tecnico paga con l'ennesimo esonero. Nonostante il ravvedimento di Massimo Cellino e la volontà di richiamare Giampaolo per la seconda volta, il tecnico rinuncia alla panchina e al contratto in essere, scegliendo la dignità al posto del portafoglio. Questa scelta riportò Giampaolo in basso: per un'intera stagione il mister rimase senza panchina e solo nella stagione 2008-09 arrivò un'altra opportunità. E' il Siena a dargliela, e Giampaolo guida la squadra toscana con ben 12 vittorie (nuovo record per il Siena), che vale il 14° posto e salvezza. La storia con il Siena continua anche per la stagione 2009-10 ma Giampaolo rimane alla guida fino alla 10° giornata, poi viene esonerato per gli scarsi risultati. Arriva così la chiamata del Catania, che gli affida la gestione per il campionato di Serie A 2010-11: le aspettative sono molto alte, ma dopo 20 partite e 22 punti in classifica il presidente Pulvirenti decide di cambiare la guida tecnica, determinando un altro esonero per il tecnico giuliano.

Inizia il periodo peggiore per Marco Giampaolo, le esperienze al Cesena prima, e al Brescia poi si concludono con altrettanti esoneri, il mister sembra aver intrapreso la strada sbagliata e le sue squadre non riescono ad ottenere i buoni risultati ottenuti nelle precedenti esperienze. Nel 2014 Giampaolo è costretto a scendere in Lega Pro, accettando la proposta della Cremonese: rileva il posto dell’esonerato Mario Montorfano e porta la Cremonese all’8° posto, decidendo a fine stagione di rescindere il proprio contratto. Quando meno se lo aspetta, quando la fortuna sembra averlo abbandonato per sempre, arriva un’altra opportunità. E' il presidente dell'Empoli Fabrizio Corsi che decide di puntare su di lui per sostituire il partente Maurizio Sarri, appena accasatosi al Napoli. Giampaolo torna a splendere, chiude il campionato con 46 punti che valgono il decimo posto in Serie A e si guadagna la chiamata della Sampdoria. Inizia così nel 2016 il matrimonio con il presidente Ferrero, tre stagioni dove il mister si conferma sempre tra il decimo e il nono posto in classifica, migliorando il proprio score in termini di punti (54 punti nella stagione 2017-18), migliorando nettamente anche la percentuale di vittorie (40% nell'esperienza alla Sampdoria). Per la stagione 2019-20 sembra arrivata l'ora di una nuova opportunità: Giampaolo è molto vicino all'approdo al Milan, lo stesso presidente Ferrero ha dichiarato l'importanza dell'acquisto che sta facendo il Milan, e ha già fatto l'occhiolino a quello che potrebbe essere il suo sostituto alla Sampdoria, Stefano Pioli.

Ma come gioca Giampaolo? Le formazioni schierate da Giampaolo si basano su uno schieramento che si affida ad una figura importante, il trequartista, esempi ne sono Saponara (sia nell'esperienza all’Empoli che in quella recente alla Sampdoria) e l'uruguaiano Gaston Ramirez, pedina importante nelle ultime due stagioni alla Sampdoria. La figura del trequartista funge da raccordo tra i reparti di centrocampo e attacco, e Giampaolo chiede al proprio trequartista di abbassarsi molto, alla ricerca della palla. Movimento inverso invece Giampaolo lo richiede sia ai terzini, che sono molto votati alla fase offensiva, che alle mezzali, a cui richiede un lavoro sia di inserimento che di copertura ai due terzini. Come giocherebbe il Milan con Giampaolo? Tralasciando il discorso dell'estremo difensore, Donnarumma, o nel caso di cessione del giovane portiere, l’esperto Reina, nella difesa a quattro si rilanciano le quotazioni di Conti e Rodriguez, due terzini dalla propensione alla fase offensiva. Il reparto arretrato potrebbe essere già a posto con la coppia Romagnoli-Caldara, se quest'ultimo dovesse trovare una tregua con gli infortuni, oppure vedere l'inserimento di un pupillo di Giampaolo, si parla di Andersen. Nel rombo di centrocampo, Biglia risulterebbe perfetto come vertice basso, al quale Giampaolo richiede le classiche geometrie in fase di impostazione che sono nelle corde del giocatore argentino ex Lazio, mentre per il ruolo delle due mezzali di centrocampo, un posto sembra cucito su misura su Kessiè, mentre l'altro posto potrebbe essere adattato su Calhanoglu, che in queste stagioni si è acceso ad intermittenza, ma che per capacità tecniche potrebbe trovare maggiore fortuna con Giampaolo. Il ruolo di trequartista invece, sembra essere pane per i denti di Lucas Paquetà, che affronterà la sua prima stagione per intero in Serie A, dopo i primi sei mesi in cui ha incuriosito gli addetti del settore. Il reparto di attacco potrebbe essere una fotocopia di quello della Sampdoria, le capacità di finalizzatore di Quagliarella sarebbero replicate dal pistolero Piatek, e quelle del veloce Defrel potrebbero essere replicate dal funanbolico Suso, che ha chiuso la stagione in crescendo. Una alternativa allo spagnolo potrebbe essere Cutrone, Giampaolo potrebbe lavorare per far coesistere i due bomber, per poter così aumentare la propria pericolosità sotto porta. Una grossa opportunità si sta concretizzando: una opportunità per Giampaolo, per il Milan e per la nostra Serie A, di valorizzare un allenatore che ha dimostrato di saper aspettare la propria occasione.