Ufficializzato l’ennesimo colpo a parametro zero di Paratici & Co., Adrien Rabiot si è presentato ai suoi nuovi tifosi dall’alto dei suoi 188 centimetri con la calma e la saccenza di un calciatore che conosce quello che vuole. Adrien ha ammesso di aver avuto un “consigliere” speciale in Gianluigi Buffon, suo compagno nell’ultimo anno al PSG, anche se nell’ultimo anno il calciatore francese è stato messo ai margini dopo aver scelto di non rinnovare il proprio contratto.

“Ho capito che era il momento giusto, e la Juventus rappresenta il gradino più alto nella mia carriera rispetto al PSG” ha così esordito davanti a tutti il neo centrocapista bianconero, consapevole di aver fatto una  scelta ambiziosa e competitiva. Perchè la competizione sembra essere una prerogativa della sua carriera, che già dagli esordi da diciassettenne al PSG, guidato allora da Carlo Ancelotti, Rabiot ha dovuto affrontare sgomitando in un reparto affollato da talenti e veterani. Rabiot è emerso in mezzo a gente del calibro di Thiago Motta, Verratti, Matuidi (toh chi si ripresenta), Pastore, Di Maria, giocando al servizio di straordinari attaccanti di livello mondiale come Ibrahimovic, Cavani, Neymar, Lavezzi.

Un giocatore che caratterialmente ha quindi dimostrato di saper “reggere” pressioni e aspettative, il lato caratteriale è proprio uno dei fattori più criticati dai tifosi più scettici e dai tifosi avversari, che lo dipingono come una bomba pronta a scoppiare nelle mani di Maurizio Sarri, che dovrà gestire questo talento tutto pepe.

Analizzando però le statistiche, 227 presenze in 6 stagioni, Rabiot ha di fatto giocato una media di 37 partite a stagione, nonostante la concorrenza e nonostante l’ingombrante figura del suo procuratore, mamma Veronique. La storia recente, senza fare nomi, ha dimostrato come la gestione familiare di un calciatore sia a volte deleteria per la carriera dello stesso, e nel caso di Rabiot, mamma Veronique ha forzato la mano diverse volte, arrivando allo strappo che ha condotto Adrien allo svincolo e approdo in maglia bianconera, per la “modica” commissione di 10 milioni per il disturbo a Veronique Rabiot.

Insomma la Juventus ha “ceduto” alle richieste della mamma agente, perchè crede ciecamente nelle abilità del transalpino.

Che tipo di giocatore è Adrien Rabiot? Come potrebbe giocare con Sarri?

Maurizio Sarri ha un approccio diverso con i propri giocatori rispetto a quanto si è visto con Max Allegri, in quanto analizza le caratteristiche di un calciatore e poi le mette in pratica per poterle esaltare al meglio, senza snaturarne la collocazione tattica originale, mentre Max Allegri cercava di adattare il giocatore al contesto tattico e alla rosa a disposizione. Due modi differenti di gestire il gruppo e il singolo, con Allegri più adatto nella gestione del collettivo, esempi come Mandzukic sacrificato in fascia con ottimi risultati o come Dybala a tutto campo con risultati meno esaltanti, e con Maurizio Sarri più adatto a far rendere al meglio i singoli senza trascurare l’aspetto di squadra, forse meno adatto nel gestire una rosa ampia e le relative rotazioni, ma più incline a valorizzare le capacità tecniche, esempi concreti sono stati le esplosioni di Koulibaly e di Higuain, portato nella storia con i 36 centri e record in Serie A e di Mertens reinventato falso nueve dopo l’addio di Higuain, sfruttando le sue caratteristiche di incursore senza dare punti di riferimento.

La collocazione tattica di Rabiot sarà quindi legata alle sue caratteristiche, che sono quelle di un mancino dal fisico imponente ma molto asciutto, che gli permette una progressione palla al piede utile nelle ripartenze, e allo stesso tempo gli permette di saper destreggiarsi nello stretto sia nel dribbling che nei passaggi. Rabiot sa alternare “cavalcate” palla al piede a scambi rapidi, sia adatta quindi sia in condizioni di verticalizzazione improvvisa che di possesso palla.

La completezza del sui profilo, è testimoniata anche dalla sua pulizia nel gestire il pallone e nel cercare i propri compagni, il mancino “educato” lo rende anche un ottimo assist man e quando può un incursore che vede la porta. Quasi tutti i suoi goal, in media 4 goal a stagione, sono legati a conclusioni di sinistro, spesso da fuori area, che lo consacrano anche come ottimo tiratore dalla distanza.

Nel contesto tattico che sta imbastendo Sarri, potrebbe essere inserito in un centrocampo a 3 come mezzala di sinistra, dove si esalterebbe sia in fase di interdizione, le lunghe leve abbinate ad un intuito e senso della posizione fuori dal normale lo esaltano nel recupero del possesso palla, sia in fase di possesso vicino a Pjanic e Ramsey, e a ridosso di Cristiano Ronaldo, potrebbe far innamorare anche con la palla fra i piedi. Da non sottovalutare inoltre il suo peso sulle palle ferme, per la sua altezza, potrebbe essere decisivo sia difensivamente che offensivamente in situazioni di calcio piazzato.

La sua capacità di mantenere un livello molto alto sia per quantità che per qualità, sarà determinante nello scalare le gerarchie e prendere possesso del centrocampo juventino, Rabiot con Sarri troverà la dimensione giusta per esplodere definitivamente e dimostrare a tutti che è un fuoriclasse, un colpo sottovalutato da molti.