“Quanto fretta ma dove corri....dove vai?! Se ci ascolti per un momento, capirai...”

Inizia così la celeberrima canzone di Edoardo Bennato relativa al duo protagonista della fiaba Pinocchio, il Gatto e la Volpe.

Un duo come quello che sta manovrando le scelte della Juventus, Paratici e Nedved. Sono loro ad architettare il tutto, con l’avallo del presidente Agnelli, che si è detto fiducioso dei propri collaboratori. Paratici e Nedved, collaborano ormai da diversi anni, ma sono diventati un duo solo dopo che la Società ha deciso di separarsi dall’allora Amministratore Delegato Giuseppe Marotta, una separazione diventata ufficiale ad Ottobre 2018.

A seguito di questa importante scelta societaria, il duo Paratici-Nedved ha acquisito maggiori poteri, consolidando la propria posizione all’interno della società e agli occhi di Andrea Agnelli. Sulla recente scelta di congedare Max Allegri, c’è sicuramente molto del loro zampino, con Pavel Nedved che si era esposto molto duramente prima della scelta definitiva, rendendo celebre la frase “chi vivrà, vedrà...”.

“È una ditta specializzata, fa un contratto e vedrai... Che non ti pentirai.”

Se parliamo del nuovo allenatore, le dichiarazioni sulle idee chiare e sul range di nomi potrebbero essere di sola facciata, perchè molto probabilmente già da tempi non sospetti potrebbero aver bloccato il futuro tecnico con un pre-contratto...e oramai si tratta solo di pochi giorni per poterlo rendere ufficiale.

La tecnica adottata è la stessa utilizzata sul mercato dei calciatori, l’ostentazione del marchio Juve, un marchio di famiglia, una solida realtà che è cresciuta esponenzialmente nel tempo, grazie ad investimenti variegati come lo stadio di proprietà, il nuovo centro sportivo per gli allenamenti e ultimo in ordine cronologico il campione per eccellenza, Cristiano Ronaldo.

La Juventus degli ultimi anni ha guadagnato sempre più visibilità e credibilità, nei confini nazionali per aver lasciato le briciole a qualsiasi avversario affrontato, e in campo Europeo per la costanza nell’arrivare alle fasi finali della competizione principe, la Champions League.

Come dice Bennato, è una ditta specializzata, è un prodotto che si vende da solo, Nedved e Paratici sono certo bravi nel loro mestiere, ma la Juventus è gia forte di suo.

Il parco giovani che la Juventus ha acquisito negli ultimi anni è sicuramente frutto di un attento lavoro di osservazione e analisi dei vari talenti scovati in giro per il mondo, poi acquisito con l’appeal, la storia, e la prospettiva.

E’ proprio la prospettiva la caratteristica che il giovane deve valutare, la Juventus può essere direttamente o indirettamente un acceleratore di crescita, perchè è la prima e unica società ad avere una seconda squadra, perchè è una società che investe sui giovani, ma che allo stesso tempo è disposta a sacrificarli o mandarli a fare esperienza esternamente.

La Juventus garantisce visibilità, e il giovane vive di visibilità, d’altronde:

“Tu ci cedi tutti i diritti e noi faremo di te... Un divo da hit parade.”

Non è un caso l’attesa per la scelta sul nuovo allenatore, a metà Giugno si ha la percezione che il mercato sia già nel vivo e abbia già dato il meglio, e invece il meglio deve ancora venire.

Non appena si snoderà questo primo dubbio sul nuovo allenatore della Juventus, si assisterà ad una concatenazione di eventi, un vero domino di pedine che si sposteranno, in uno scacchiere che continua ad avere la stessa colorazione...bianco e nero.