Soprannominato “Zorro”, Paulo Fonseca, è ufficialmente il nuovo allenatore della Roma.

Il tecnico portoghese, ha sposato la causa giallorossa, non ha badato alle proprie pretese economiche liberandosi del suo ingaggio allo Shakhtar e siglando un nuovo accordo con la Roma, che lo legherà per 2 anni, con opzione per un eventuale terzo anno.

“E’ un tecnico giovane, ambizioso e con una buona esperienza internazionale” – così James Pallotta ha voluto dare il benvenuto al nuovo tecnico portoghese, in arrivo dallo Shakhtar Donetsk.

GLI INIZI – Anche se la carta d’identità dichiara 46 anni, è un tecnico che può vantare una modesta esperienza internazionale. Ex calciatore professionista, con esperienza nel campionato portoghese, Fonseca si ritira nel 2005, e inizia immediatamente la carriera da allenatore partendo dalle giovanili dell’Estrela Amadora, squadra con cui ha chiuso la carriera calcistica.

Nel giro di 7 anni, Paulo Fonseca, acquisisce esperienza nelle varie serie minori del campionato portoghese, e nel 2012 accetta l’incarico come nuovo allenatore del Pacos de Ferreira.

Nella prima stagione nella massima serie portoghese, raggiunge il sorprendente 3° posto in classifica, centrando la qualificazione ai preliminari di Champions League, con una stagione conclusa con il 53% di vittorie, dato eccezionale se si considera che era al debutto con una squadra con ambizioni più modeste.

Il favoloso campionato con il Pacos, gli regala così l’opportunità con una delle squadre più prestigiose del Portogallo, il Porto.

L’esperienza al Porto però termina con l’esonero, dopo 37 partite stagionali e una percentuale del 56% di vittorie, la dirigenza del Porto decide di concludere la collaborazione con Fonseca, non contenta del terzo posto in classifica e della eliminazione nella fase a gironi della Champions League.

Fonseca, ritorna così al Pacos, ma non riesce a ripetere la stagione sorprendente del 2012, con l’ottavo posto in campionato e nessuna qualificazione alle coppe Europee, decide così di ripartire dallo Sporting Braga.

Fonseca torna a stupire, ottenendo un piazzamento al quarto posto e vincendo la Coppa del Portogallo, trofeo che in precedenza era stato vinto nel lontano 1965-66.

L’ESPERIENZA UCRAINA - La stagione positiva con il Braga, gli apre le porte dell’Ucraina, più precisamente dello Shakhtar Donetsk, con l’arduo compito di ereditare il posto di Mircea Lucescu.

Nei tre anni nella squadra ucraina, Fonseca vince altrettanti campionati e coppe d’Ucraina, più una supercoppa d’Ucraina, con una percentuale media di vittorie del 74%, dato impressionante ma di certo da contestualizzare in un campionato dal livello discutibile.

Va comunque dato il merito a Fonseca, di essere arrivato in un momento particolare, lo Shakhtar ha capitalizzato con le cessioni dei suoi giocatori più illustri, quali Douglas Costa, Fred, Alex Teixeira, Luiz Adriano) ricostruendo un team vincente basato su nuovi talenti sudamericano, molto forte il blocco brasiliano dei centrocampisti Marlos, Taison e Bernard.

COME GIOCA FONSECA – Nonostante Fonseca venga da una esperienza calcistica come difensore centrale, le sue squadre sono più incentrate alla fase offensiva che a quella difensiva. Il modulo di partenza è il 4-2-3-1, che in fase di impostazione cambia in un 3-5-2, con i 2 terzini che spingono molto in avanti, e il centrale di centrocampo che si abbassa molto sia in copertura che per aiutare lo sviluppo del gioco.

In fase di non possesso invece, la squadra si accorcia e si schiera con 4 uomini sulla linea difensiva e altrettanti a centrocampo, in un modulo più vicino al 4-4-2.

Il tipo di gioco è basato molto sul possesso palla, ma con delle accelerazioni improvvise, sfruttando per lo più gli inserimenti dei 2 terzini e dei 2 trequartisti che si alternano.

La filosofia di Fonseca è quella di mettere sempre in mostra la propria identità di gioco, a prescindere dall’avversario che ha di fronte, esempi noti sono gli ottimi risultati ottenuti nella Champions 2017-18, dove inserita nel girone con Manchester City e Napoli è riuscita a battere entrambe e qualificarsi come seconda del girone, ai danni proprio del Napoli.

Fu proprio in quella occasione che Fonseca promise di travestirsi da “Zorro” se avesse passato il turno.

Promessa che mantenne, presentandosi in conferenza stampa vestito da cavaliere mascherato, un uomo di parola, l’uomo eroe che la Roma ha scelto per riportare entusiasmo in un ambiente caldo e affamato di grande calcio.