Quanto è dura la vita di un giovane cannoniere italiano, una gioventù passata sgomitando tra i propri pari età, segnando caterve di goal, per poi arrivare finalmente a calcare lo stesso campo di allenamento dei grandi giocatori della prima squadra, con la speranza un giorno di poter trovare un posto tra i titolari fissi, un posto tra i grandi del calcio. Un attaccante vive per la gioia di vedere la propria conclusione entrare nello specchio della porta, quando la rete si gonfia, in maniera direttamente proporzionale si sgonfia la propria tensione, si è raggiunto il proprio scopo, quello di entrare nel tabellino dei marcatori. Ogni attaccante lavora sodo per questo, e il goal è anche il modo con il quale viene valutato e valorizzato nel mercato, più alto è il suo score e maggiori saranno le attenzioni che le squadre attorno gli riserveranno.

Tre storie, un unico comune denominatore per cambiare il proprio destino, il goal.

In questo destino ci sono 3 talenti italiani, che nonostante siano già parte integrante di società importanti, non riescono ancora ad emergere, ad affermarsi in maniera netta. Nella Juventus plurititolata, c’è un terribile attaccante di colore cresciuto a suon di goal nelle giovanili bianconere, la sua garanzia è un certo Mino Raiola, che di talenti ha una certa esperienza.

E’ la storia di Moise Kean, 19 anni compiuti a Febbraio, attaccante entrato stabilmente in prima squadra nell’ultimo anno, concluso con 17 presenze e 7 goal, un totale di 661 minuti giocati (media di 38 minuti giocati a partita) e una strabiliante media di un goal ogni 94 minuti. Questa recente crescita, gli ha permesso di entrare a far parte anche della rosa nazionale di Roberto Mancini, disputando 3 partite con 2 reti messe a segno contro Finlandia e Liechtenstein nelle qualificazioni Euro 2020.

Caratteristiche da attaccante moderno, Kean abbina una ottima tecnica a delle qualità fisiche che lo rendono potente e veloce, riesce così a disimpegnarsi sia come punta centrale che come esterno d’attacco. Nell’ultimo anno sembra avergli giovato la presenza costante nel gruppo della prima squadra, da questo punto di vista si è rivelata intelligente la scelta di rifiutare eventuali esperienze in prestito a società minori, con la possibilità di sfruttare le occasioni concessagli da Max Allegri, occasioni che Kean ha sfruttato come un attaccante rapace quale è.

Ora con il cambio di guida tecnica, sarà Maurizio Sarri a dover plasmare e rendere questo diamante un gioiello, da poter esibire al dito in maniera sempre più continua e non solo in certe occasioni. Lui nel frattempo, si sta esibendo con la Under 21 nelle fasi finali del campionato Europeo, nella partita d’esordio contro la Spagna, non è riuscito ad entrare nel tabellino.

Se a Torino la Juventus si coccola Kean, a Milano, sponda rossonera, si sta concretizzando la storia di Patrick Cutrone, anch’egli attaccante proveniente dalla primavera. Cutrone, 21 anni sulla carta di identità, fa parte anche lui della rosa che sta disputando l’Europeo Under 21 in casa nostra, e nella partita inaugurale contro la Spagna ha rilevato Moise Kean, disputando un ottimo secondo tempo, mettendo in mostra il suo repertorio.

Patrick è un attaccante che si contraddistingue per la grinta e caparbietà, e per lo spiccato fiuto per il goal, che lo rende molto simile ad un ex campione del Milan come Filippo Inzaghi, al quale lui stesso dice di ispirarsi. Nella stagione appena conclusa, Cutrone ha totalizzato ben 43 presenze tra Serie A, Coppa Italia, Supercoppa Italiana ed Europa League con 9 centri stagionali. Lo score ovviamente non rende giustizia al suo reale impiego, che è di 1910 minuti (media di 44 minuti a partita), che è così la testimonianza di come Gattuso gli ha sempre preferito prima Higuain e poi Piatek, e Cutrone ha dovuto spesso entrare a partita in corso. Cutrone però, nonostante lo scarso utilizzo e la giovane età detiene il record di goal segnati in Europa League con il Milan, con 10 marcature in 18 apparizioni.

Lo stesso destino di Kean sarà condiviso da Cutrone, che se confermato in rosa al Milan, dovrà ripartire da zero con il nuovo allenatore Marco Giampaolo e riuscire quindi a conquistarsi un posto da protagonista nel nuovo Milan che sta nascendo.

Nell’altra sponda di Milano, quella nerazzurra, un destino simile è legato al nome di Andrea Pinamonti, attaccante di 20 anni, cresciuto nelle giovanili dell’Inter sotto lo stesso segno di Kean e Cutrone, il goal, e in comune con Kean ha anche il procuratore, Mino Raiola. Pinamonti doveva far parte anche lui della rosa dell’under 21, ma un recente infortunio lo ha messo fuori causa, dopo che aveva guidato l’Italia under 20 durante il mondiale, concluso al quarto posto.

Andrea Pinamonti, per caratteristiche differisce da Cutrone e Kean, in quanto è un attaccante più presente in area di rigore,  predilige essere il fulcro dell’attacco, infatti si ispira a due esempi nerazzurri come Icardi e Ibrahimovic. Dopo la stagione 2017-18, che analogamente a quanto fatto da Kean, ha vissuto all’interno della rosa della prima squadra allenata da Luciano Spalletti, nella stagione 2018-19 in accordo con la società ha preferito fare una esperienza in Serie A con la neo promossa Frosinone, collezionando 27 presenze e 5 reti, per un totale di 1622 minuti (media di 60 minuti a partita). Ora, dopo una stagione al Frosinone che gli ha permesso di crescere e acquisire esperienza, e un mondiale Under 20 da protagonista, cercherà di giocarsi le sue carte durante il ritiro con il nuovo tecnico Antonio Conte.

Superato l’infortunio, Pinamonti dovrà superare anche la prova con Antonio Conte, che ha già fatto capire di non considerare Icardi nel nuovo progetto, e di voler puntare a giocatori come Dzeko e Lukaku per sostituirlo. Per Pinamonti, potrebbe così non bastare il grande Mondiale e la buona stagione nel Frosinone, l’Inter potrebbe mandarlo ancora in prestito oppure cederlo definitivamente con un eventuale diritto di recompra, per evitare un altro caso Zaniolo.

Tre storie così diverse, eppure un unico destino, quello di lottare per garantirsi un futuro e garantirlo alla Nazionale che verrà.