Dal termine latino “Divide et Impera”, continua su questa falsariga, la strategia della Juventus.
“Separa e Comanda”, è questa la storico espediente utilizzato sin dai tempi dei romani, per controllare e governare un popolo, dividendolo e creando situazioni di astio e confusione.

Una sorta di sfaldamento di massa, che ridotta in tanti piccoli gruppi, è più semplice da tenere a bada, l’antitesi del famoso proverbio italiano  “L’unione fa la forza”.

Ecco, come la Juventus sta comandando da 8 anni a questa parte in Italia, dividendo gli avversari, rendendoli sempre più deboli e facili da affrontare.

L’impoverimento del nostro campionato di Serie A, sarebbe quindi anche un merito o demerito, dipende dal vostro punto di vista, di questa Società, che in maniera oculata e strategica ha agito rafforzando la propria posizione e immagine, ma allo stesso tempo restando vigile sulle situazioni delle proprie avversarie, andando a pescare dai punti di forza, o insinuandosi nei meccanismi interni e sfruttando le debolezze societarie altrui.

Dal primo anno, di rinascita sotto la gestione di Antonio Conte, la Juventus ha esponenzialmente aumentato il valore della propria rosa, e reso i propri avversari sempre più deboli.

Siamo alla stagione 2011-12, i campioni in carica del Milan decidono di lasciare andare via un centrocampista italiano di 32 anni, la Juventus, annusato l’affare, prima che ci si fiondasse qualche avversaria, porta a casa questo giocatore, un tal Andrea Pirlo, campione del mondo nel 2006.
Questa mossa, si rivelerà fondamentale per le geometrie della nuova Juventus che stava nascendo, Andrea Pirlo, nonostante i dubbi sulla sua condizione fisica sostenuti dal Milan come “giustificazione” al mancato rinnovo, chiuse l’anno come il giocatore più utilizzato da Antonio Conte, ben 37 partite delle 38 giocate in Serie A.

Andrea Pirlo e non solo, perchè la Juventus pescò anche da altre società italiane, con la logica appunto di separazione e indebolimento dei propri avversari, e infatti arrivarono l’attaccante Mirko Vucinic, genio e sregolatezza, dalla Roma e Stephan Lichtsteiner, stantuffo della fascia destra, dalla Lazio.
Due apparenti colpi di basso rilievo, che si dimostreranno essenziali per costruire le fortune degli anni successivi.

Quell’anno la Juventus tornò sul tetto d’Italia, con un duello fino all’ultimo sangue con il Milan, terminando con 84 punti e zero sconfitte, al terzo posto si piazzò la sorpresa Udinese.
Nella stagione 2012-13, secondo la stessa strategia, la Juventus acquistò il pacchetto Isla-Asamoah proprio dalla terza forza del precedente campionato, l’Udinese e i parametro zero Lucio dall’Inter e Pogba dal Manchester United.

Il Milan, per esigenze di bilancio, dovette sacrificare i migliori, tra i cui Zlatan Ibrahimovic, e così la Juventus ottenne il secondo scudetto consecutivo, l’avversario diretto questa volta fù il Napoli del bomber Edinson Cavani.
La Juventus terminò con 87 punti, migliorando lo score dell’anno precedente, davanti al Napoli (78) e al Milan (70).
Nella stagione 2013-14, terza e ultima stagione con Antonio Conte al timone, la strategia vede rinforzarsi la Juventus ai danni perà di squadre europee, con gli acquisti di Carlo Tevez (Manchester City) e Fernando Llorente (Athletic Bilbao).
E’ la stagione del record di punti (102), non c’è storia, la seconda forza del campionato si rivelerà la Roma di Rudi Garcia, che chiuderà con 85 punti davanti al Napoli (78).

La stagione 2014-15, si apre con l’avvicendamento tecnico a ritiro già iniziato tra Antonio Conte e Max Allegri.
Il mercato vede ancora una volta profili più internazionali, con l’arrivo dell’esperto terzino Evra dal Manchester United, Alvaro Morata dal Real Madrid e di Roberto Pereyra dall’Udinese.
La prima Juventus di Allegri, ottiene subito lo scudetto, con un campionato chiuso con 87 punti, a ben 17 lunghezze dalla Roma (70), con la Lazio al terzo posto (69), a conferma che gli avversari più comuni come Inter, Milan e Napoli iniziano ad avere stagione a vuoto.

Nella stagione 2015-16, la Juventus forte della situazione di vantaggio acquisita sui propri avversari, decide di ringiovanire e differenziare la propria rosa, e dalle uscite illustri di Vidal, Pirlo e Tevez, riesce a battere la concorrenza delle altre big di Serie A e si porta a casa il giovane talento esploso al Palermo Paulo Dybala, l’esperto centrocampista Sami Khedira dal Real Madrid a parametro zero, l’attaccante croato Mario Mandzukic dall’Atletico Madrid, il promettente terzino brasiliano Alex Sandro dal Porto e il funambolico centrocampista Cuadrado dal Chelsea.

Il campionato, sarà ancora una volta, conquistato dai bianconeri, ma non senza qualche difficoltà, visto che il girone di andata lo chiuse la terzo posto dietro a Napoli e Inter.
Lo strepitoso girone di ritorno però, la riportò in cima, completando al 38 turno una rimonta sul Napoli e chiudendo a 91 punti, davanti ai partenopei (82) e alla Roma (80).

Arriva così la stagione 2016-17, la Juventus riconosce che le proprie rivali stanno riguadagnando terreno, non può permettersi un’altra stagione a rincorrere, e quindi torna prepotentemente sul mercato, andando a rinforzandosi con l’ottica di indebolire direttamente i primi avversari.
La cessione record di Pogba al Manchester United, sulla base di 105 milioni e la recompra del cartellino di Morata del Real Madrid, consentono alla Juventus di andare a pescare in case di Napoli e Roma, rispettivamente seconda e terza forza del precedente campionato.

Dal Napoli, grazie allo sfruttamento della clausola rescissoria di 90 milioni, la Juventus strappa il neo capocannoniere con tanto di record (36) Gonzalo Higuain, un colpo che per anni resterà indelebile nelle menti dei tifosi napoletani, considerato come un tradimento vero e proprio del loro bomber.

L’altro “scippo” fu ai danni della Roma, accaparrandosi le prestazioni del talentuoso centrocampista bosniaco Miralem Pjanic. A corredo dei due colpi sopra citati, la Juventus con il solito colpo a parametro zero portò in Italia il terzino offensivo Dani Alves dal Barcellona, uno dei terzini più vincenti degli ultimi anni, e con la formula del prestito il difensore esperto Mehdi Benatia dal Bayern Monaco.

Di fronte a un girone di andata strepitoso, dove la Juventus chiude da campione di inverno con 48 punti a 7 lunghezze dalla Roma, nel girone di ritorno con la concomitanza dell’impegno della Champions League, la Juventus cala nel rendimento, ma riesce comunque a conquistare il sesto scudetto consecutivo, con 91 punti davanti a una sorprendente Roma (87) e al Napoli (86).

Nella stagione 2017-18, la Juventus a seguito di un diverbio Allegri-Bonucci della precedente stagione, decide di sacrificare quest’ultimo, mandandolo al Milan, mentre con percorso inverso arriva alla corte di Allegri il suo ex pupillo ai tempi del Milan, De Sciglio.
Oltre a De Sciglio, la Juventus mette uno sprint sulle fasce, acquistando Bernardeschi dalla Fiorentina e Douglas Costa dal Bayern Monaco. La stagione sarà un duello all’ultimo sangue con il Napoli di Maurizio Sarri, che regge il confronto fino al termine, riuscendo ad avvicinarsi ad un punto grazie alla vittoria nello scontro diretto allo Juventus Stadium, ad opera di Koulibaly.
Nelle settimane successive però, risulterà decisiva la prestazione d’orgoglio della Juventus in un derby d’Italia con l’Inter al cardiopalma, dove il vantaggio dei nerazzurri 2-1 viene ribaltato nel finale grazie ad un Gonzalo Higuain sugli scudi.
La vittoria della Juventus, ottenuta il sabato sera, sarà seguita dalla debacle del Napoli il giorno successivo contro la Fiorentina, un netto 3-0 in casa dei gigliati, trascinati dal Cholito Simeone, autore di una tripletta. In seguito a quella debacle, Maurizio Sarri attaccò la gestione non simultanea delle 2 partite, attribuendo la sconfitta a quella sensazione di “morte” nel cuore per aver assistito la sera prima all’illusione e poi delusione del risultato nel derby d’Italia. La Juventus chiuse quindi prima, con 95 punti, davanti appunto al Napoli di Sarri (91).

L’attuale stagione, appena conclusasi ufficialmente, ha sancito definitivamente la “morte” del campionato Italiano, la Juventus per dividere i propri avversari ha dovuto “scomodare” uno degli interpreti migliori al mondo del proprio ruolo, Cristiano Ronaldo.
Un acquisto considerato impossibile e divenuto reale in un periodo caldo, reso ancora più caldo dall’invidia degli avversari, divenuta poi terrore durante la stagione, dove non c’è mai stata una competizione.

Juventus campione d’Italia per l’ottava volta consecutiva, con 90 punti, che non rendono evidente però la supremazia di questa squadra, capace di chiudere con 53 punti il girone di andata, a 9 punti dalla seconda in classifica (Napoli) e diventata aritmeticamente campione con 5 giornate di anticipo.

Quale sarà la strategia per la stagione 2019-20?

Divide et Impera, le prime avvisaglie sono già partite, da un lato il nuovo condottiero, che guiderà la nuova Juventus 2019-20 arriverà da un top, da capire se italiano o se invece da un ambito più internazionale, nel primo caso tutto farebbe pensare a Maurizio Sarri, che potrebbe essere l’ennesimo colpo al cuore dei tifosi partenopei, oppure un più titolato Guardiola, che potrebbe colpire definitivamente le speranze e gli equilibri di tutte quelle squadre che stanno cercando di ripartire.

Ma non è solo incentrata all’allenatore la strategia di espansione del progetto Juventus, come già sostenuto nelle precedenti stagioni, la Juventus potrebbe di nuovo attingere dalla rose delle sue dirette concorrenti.

Per il reparto di centrocampo, l’obiettivo numero uno è Sergej Milinkovic Savic, miglior centrocampista della Serie A. Lotito ha aperto alla sua cessione, ma così facendo, da buon volpone ha anche dato il via ad una vera asta, il giocatore è sul taccuino di diverse big d’Europa e la Juventus dovrà agire velocemente, non c’è tempo di aspettare il veto del nuovo allenatore, o forse un accordo è stato già raggiunto.

Il secondo nome di prestigio, in un ipotetico “scippo” potrebbe essere Mauro Icardi, nome accostato a più riprese, e dai più, additato come parte della situazione scomoda che si è creata tra il giocatore e la dirigenza nerazzurra.

Si è parlato di uno scambio Icardi-Dybala, ma la Juventus se vorrà puntare su questo giocatore, non commetterà lo sbaglio di poter allo stesso tempo rinforzare una potenziale concorrente.

La Juventus potrebbe puntare ad uno dei più assidui frequentatori della nostra classifica cannonieri, in un periodo in cui ha perso valore, e per cui la Juventus potrebbe capitalizzare al massimo l’investimento, per formare insieme a Cristiano Ronaldo e lo stesso Dybala un trio offensivo dalle caratteristiche diverse ma complementari.

Se la Juventus vuole continuare, deve mantenere questa linea: “Divide et Impera”.
E voi chi puntereste per indebolire gli avversari e rinforzare la rosa della Juventus?