Le vicissitudini della Juventus sembrano una conseguenza del difficile rapporto tra Juventus e poteri concorrenti, come la FIGC e l'Uefa. A questi si possono accompagnare la federazione arbitrale, che probabilmente non sarebbe scorretta di suo, ma se un arbitro non danneggia in qualche modo i bianconeri durante un incontro, con decisioni smaccatamente contro, sembra che non possano neanche tornare a casa. E' ormai uno stillicidio di decisioni che lasciano storditi i benpensanti e persino coloro che credono che ci sia sempre buonafede, ma qui gli indizi portano a deduzioni piuttosto deludenti.
Un esempio tipico, un'azione di lunedì nella quale Locatelli bracca regolarmente un giocatore dell'Empoli in uscita dall'area. Il giocatore empolese è in ritardo ed allora spera nel fallo, buttandosi a terra, mentre la Juventus prende palla davanti al portiere toscano con Vlahovic. L'arbitro Ayroldi fischia fallo, ma Locatelli non ha nemmeno toccato l'avversario e la domenica prima un atteggiamento più deciso non era stato fischiato, consentendo alla Lazio di guadagnare palla e segnare. Il giocatore juventino si arrabbia notevolmente e dalla sua visuale ragionevolmente innocente grida all'Arbitro: "Ma cosa hai fischiato?" e glielo dice più volte. L'arbitro lo redarguisce ma si vede che è in difetto, perché se andiamo a rivedere l'azione, ha torto marcio. Quindi non lo ammonisce e nemmeno lo minaccia di espellerlo. La coscienza rimorde!

Ma la coscienza dei giornalisti non funziona? Perché se in quell'azione la Juventus avesse segnato, ci sarebbero state levate di scudi, strappamento di capelli e riprese da ogni visuale dell'azione, fino a domostrare in qualche modo che l'arbitro ha favorito i bianconeri. Peccato che le doverose immagini non  siano arrivate nemmeno  in ritardo, come invece successe  dopo il fattaccio con la Salernitana, avendo smarrito le giuste immagini sia il var che la stampa organizzata, meno male che ci ha pensato la Ryan Air, probabilmente meglio organizzata della federcalcio e dei giornalisti. Quindi c'è anche la Lobby giornalistica, specializzata nel picchiare duro contro la Juventus. Poi abbiamo anche la Rai, redazione sport, che da anni a cominciare da Carletto Sassi, ha sempre massacrato la Juventus, al primo accenno di dubbio. E quello successo dopo il gol annullato a Di Maria contro il Napoli, è da vergogna giornalistica, con giornalisti schierati per il Napoli e due ex giocatori tifosi del Napoli che hanno rinnegato il campo di gioco pur di avallare l'ingiustizia arbitrale a favore dei partenopei. 

Quindi è un accerchiamento notevole. Tralasciamo Sky, un covo di interisti, e Dazn, dove certamente non amano la Juventus, aggiungiamo Sportitalia, canale 61, dove le sciocchezze sul campionato regolare e la certa colpevolezza della Juventus sono dogma inconfutabili. 
Stabilito chi ce l'ha con la società torinese, ora dobbiamo chiederci di chi è la colpa di questa situazione maturata nei confronti della gloriosa società bianconera. E' ormai da dopo calciopoli che la vita per la squadra degli Agnelli è dura ed anche di più. Ogni domenica è un restare con il sospiro sospeso, e ci si domanda: cosa ci faranno oggi? 
E come mai questo proliferare di avvenimenti negativi e nessuno che si ribella?
La risposta è nella troppa sicurezza che hanno John Elkann e Andrea Agnelli della loro potenza economica ed industriale. Ma qui hanno sbagliato tutto. 

Quando c'era l'avvocato, quello con la A maiuscola, era quasi impossibile che la Juventus potesse patire situazioni anche solo lontanamente paragonabili a queste. 
Allora la FIAT era una potenza economica ed industriale con la forza dell'inattaccabilità da parte di alcuno, e la capacità di influenzare sia il mercato che la vita sociale italiana. Forse era un pò troppo, ma guardiamo oggi che ordine ha la nostra vita sia nella politica che nell'economia. Un disastro! 
L'Avvocato intratteneva relazioni preferenziali sia con la politica che con la stampa, anzi, poteva influenzarne le scelte politiche e le scelte editoriali. Se voleva un calciatore, lo prendeva ed i mezzi li aveva tutti, persino la fornitura di motori per le industrie di Borghi, presidente del Varese e proprietario del cartellino di un certo Anastasi. 
Se qualcuno voleva in qualche modo tramare o danneggiare la Juventus, riusciva ad avere le informazioni di prima mano, e poteva prendere i provvedimenti necessari con la classe che lo distingueva. Anticipava tutti e nessuno lo poteva fregare o peggio ancora, trovarlo indifeso, anzi, aveva già la sua batteria di fuoco puntata sulla testa dei rivali che volevano colpirlo. Aveva il mondo in mano, amicizie importanti, come Henry Kissinger, che oggi festeggia cento anni di vita! A lui non la si faceva! 
Guarda caso, come l'avvocato e il fratello Umberto ci lasciano, si apre un vuoto di potere e arriva quasi subito la vicenda calciopoli. E dopo calciopoli continua lo stillicidio di negatività contro la squadra bianconera.
Ma sia Andrea che John, non sembrano curarsi molto di ciò. Loro si sentono ricchi e di buona famiglia, chi può toccarli?

Ed invece peccano di grande ingenuità! Intanto, la stessa gestione Fiat è molto discussa, con la perdita di notevoli quote di mercato a favore dell'industria giapponese. E detto tra noi, ancora oggi le vetture della galassia Exor non mi scaldano il cuore. Quindi arriva Marchionne, grande genio del management, ma fa una scelta sulla carta azzeccata, ma di fatto non porta simpatie verso la galassia Agnelli.
L'azienda cambia nome, diventa Exor, (poi FCA) quindi trasferisce la sede in Olanda e per finire si allea con Peugeot e Chrysler, recuperando una parte di errori madornali, come avere guardato all'automobile satellitare, mentre il mercato giapponese e coreano investivano nell'elettrico.  Diminuisce intanto la quota di aziende in Italia, con lavoratori in difficoltà sul futuro occupazionale.
E nel frattempo si abbandonano i salotti buoni, tra i quali  la stampa, la Lega calcio, l'influenza politica. Ma soprattutto si perdono uomini preziosi nei punti strategici della vita nazionale, sportiva e sociale.
Ricordiamo che la Fiat, seppure fosse un'antagonista sindacale, era comunque chiamata "mamma Fiat" dai suoi dipendenti e alla morte dell'avvocato, la partecipazione ai funerali fu degna del funerale della regina Elisabetta. E qualcuno potrà dire che la famiglia Agnelli possiede ancora la proprietà di alcuni quotidiani italiani, come La Stampa di Torino o La Repubblica, ma è una presenza sterile, orientata unicamente ad un discorso di profitto ma non certamente una difesa d'ufficio dei suoi interessi sportivi e politici come invece accade a Mediaset per le vicende di Berlusconi.
Probabilmente è una gestione culturalmente improntata all'onestà intelletuale, ma sappiamo che oggi certe virtù vengono "bypassate" da personaggi con tanto pelo sullo stomaco da sembrare gorilla delle foreste. I modi da gentleman e la signorilità torinese, non pagano più. Come non paga stare sempre in silenzio e lasciare che gli altri sbraitino. Lo stesso Avvocato, nonostante la classe infinita, le risposte le dava, ma le forniva talmente bene che disarmava chiunque. Ma nel frattempo lavorava nell'ombra e controllava che nessuno facesse manovre ai danni della Juventus. Aveva gli uomini nei posti giusti! Ed oggi si guardi a quel che è diventata la famiglia Agnelli, con dispute su eredità contese,  lotte interne, dipendenti importanti che vanno via sbattendo la porta.   
Con l'avvocato, non solo la Juventus, ma persino la Ferrari aveva una parola in capitolo nei rispettivi campionati, con uomini giusti a comandare e scelte tecniche sempre precise e all'avanguardia. Si veda oggi cosa succede in Formula 1, dove la FIA ci prende in giro come vuole, ed anche qui c'è chi viola le regole ma riceve un buffetto sulla guancia, mentre se sbaglia la Ferrari le sanzioni sono come quelle del tribunale sportivo con  Chinè nelle vesti di procuratore dell'accusa! 

Alcuni giorni fa campeggiava la notizia che John Elkann volesse risolvere i problemi della casa di Maranello ingaggiando Lewis Hamilton. Con tutto il rispetto, il problema della monoposto rossa non è nei piloti. Sainz e Leclerc sono più che bravi! Il problema è nella meccanica, nella ricerca tecnologica insufficiente rispetto alla Red Bull, ed alla perdita di potere in seno alla FIA. 
Così è pure la situazione della Juventus, ormai in balia di poteri forti, e senza atout in mano da spendere nella corsa alle vicende calcistiche, debole in federazione, caduta in disgrazia a livello di UEFA e quindi anche FIFA. 
Rimane anche la convinzione che John e Andrea abbiano peccato di sufficienza e di ingenuità. Questo per essersi fidati di presidenti che davanti portavano omaggi, mentre nell'ombra cercavano di danneggiare la società. La colpa è stata quella di non avere mai inserito uomini della galassia juventina o della dirigenza Exor negli scranni che contano, a parte la Christillin, che comunque alla prima occasione ha saltato la quaglia e si è schierata con il nemico.
Ad esempio, non avere ingaggiato investigatori, e parlato con PM amici o tifosi, i quali avrebbero preso conoscenza di qualsiasi minaccia incombente sul club torinese,  potendo proteggere così gli interessi del club e ottenere  benefici alla causa juventina.

Forse sembro machiavellico, ma se guardate bene, vi accorgete che la federazione arbitrale è un feudo romano/campano. I tribunali federali e del Coni, sono in mano a magistrati meridionali, con forte rappresentanza campana e comunque altri membri sicuramente non di estrazione piemontese e non vicini alle posizioni del club bianconero.
In Europa, Ceferin ha litigato con Andrea Agnelli, e quindi ora ce la fa pagare in tutti i modi.
Gravina sembra un brav'uomo, ma sembrare non vuol dire esserlo ed i dubbi sono tanti. Ricordiamo quando premiava la Juventus che vinceva Coppe Italia e Campionati. Sembrava fosse ad un funerale, la sua espressione del viso era un chiaro dispiacere nel fare "obtorto collo" quello che non amava fare: premiare la Juventus. 
Eppure si può ancora recuperare, basta metter via il fioretto ed usare finalmente la sciabola. Come? Con tutti i soldi che avete gli avvocati ed i consulenti non vi mancano.
Vi dico solo una parola: Sveglia!