Il 25 settembre si andrà tutti a votare. Tutti? Forse no, perché in Italia, come in altre nazioni europee, l'astensionismo è il partito che ha la maggioranza relativa ed a volte assoluta dei consensi. Vorrei per prima cosa invitare tutti ad andare a votare ed espongo le mie motivazioni a tale proposta. Innanzitutto, è l'unico modo in cui noi semplici cittadini abbiamo la possibilità di dire la nostra opinione, ed anche di farla pesare. Infatti, non vi accorgete che i politici durante le campagne elettorali ci vengono a cercare, promettere, blandire e poi se ne vanno felici? Non è che dobbiamo fare felici i nostri rappresentanti che governeranno o faranno opposizione, ma bisogna essere consapevoli che noi, invece di lamentarci, dobbiamo fare la nostra parte, quella che a volte i signori eletti si scordano di compiere. Oltretutto, chi non va a votare lascia la sua decisione ad altri, poiché ogni voto non espresso è un voto che si accaparra chi vince, sia che fosse a favore che contrario.
Il voto è un dovere civico, ed anche se il nostro è un paese che non brilla per doveri civici, ci si aspetta che la sensibilità di ognuno lo consideri un rapporto tra cittadino ed istituzioni, nel quale l'espressione della libertà e della democrazia toccano il gradino più alto dei nostri diritti. La Costituzione recita all'articolo 48: "Il voto è personale ed eguale, libero e segreto, il suo esercizio è un dovere civico." Poi continua nell'ultimo paragrafo: "Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegntà morale indicati dalla legge." Quindi chi è sottoposto a pene detentive di particolare gravità o chi ha subìto condanne per reati che comportino l'esclusione dall'esercizio di pubblici uffici, non può votare. Non mi dilungo sulle casistiche, perchè altrimenti potremmo inoltrarci in un ginepraio tale da farci venire l'emicrania, ma il concetto di base deve essere chiaro. Quindi l'esercizio di voto è soprattutto libertà, e se pensiamo a quei Paesi che non concedono elezioni libere o le permettono solo ad alcune categorie di cittadini, come ad esempio escludendo le donne, dobbiamo considerare che la nostra espressione democratica si compie nella libera scelta e nella libera partecipazione del popolo alle scelte politiche e di governo. 

Qualcuno dice, ed anche giustamente, che tanto il suo voto non considera l'effettiva volontà che vuole manifestare, intendendo che spesso si vota per una maggioranza, e poi in Parlamento se ne forma un'altra. O che non vota nominalmente chi vuole ma un pacchetto già preconfezionato che i politici hanno già predisposto secondo le loro nomenclature.  
Bisogna allora fare qualche distinguo. Innanzitutto il Governo non lo formano i cittadini, ma la maggioranza che siede nelle camere. Poi bisogna ammettere che la nostra è una legge elettorale che ha dei buchi enormi, ma al momento è l'unica che abbiamo, perché i partiti che volevano le elezioni non hanno consentito al Parlamento di elaborare un'altra legge che potesse essere più vicina alle esigenze dei votanti, ma soprattutto che garantisse maggior trasparenza e sicura rappresentanza della volontà popolare. Ma sono dell'idea che anche così, avremmo avuto probabilmente un altro Porcellum o Mattarellum, ed oggi votiamo con il Rosatellum, dal nome del relatore Rosati, ex Pd ora passato al partito di Renzi.  

Qualcuno ha detto: "Quando vai a votare attento a dove metti la croce, perché poi la dovrai portare tu!"
Ed effettivamente, il voto consegna un indirizzo politico preciso, ed una classe dirigente che dovrà fare scelte importanti, e dopo che si è votato, per cinque anni, salvo sorprese, non si può tornare indietro. Abbiamo oggi forze politiche ambigue, che si dicono atlantiste ed europeiste, ma che intanto strizzano l'occhio a Putin, suggerendo di togliere le sanzioni, adducendo il motivo alla crescente crisi energetica e all'inflazione generata a lor dire dall'embargo e le decisioni messe sul tavolo dall'Unione Europea. Mi permetto di dire che anche senza embarghi e sanzioni, la crisi del gas e dell'aumento dei costi delle materie prime ci sarebbe stato ugualmente. A dimostrazione di questo, ricordo che la mancanza di beni utili all'industria era un fattore già precedente alla guerra in Ucraina. Con la guerra in Ucraina, per motivi indipendenti dalle sanzioni europee, il grano e altri prodotti di grande commercio di quella zona non riuscivano ad uscire. Quando ci sono crisi di guerra in zone dove le materie prime energetiche sono presenti e ci troviamo davanti a grandi esportatori, la tensione sui prezzi è una conseguenza logica, e quindi i mercati si dimostrano sensibili a oscillazioni, a volte senza controllo. Dobbiamo anche fare un'autocritica, perché non si può essere sempre alle prese con il problema dell'approvvigionamento energetico consentendo ad un paese terzo di poterci taglieggiare con il ricatto del gas o di altri prodotti a largo consumo. Il nostro è un paese che ha risorse illimitate, come sole e vento, ed anche acqua, se venisse gestita decentemente. Ma per anni abbiamo dormito sulle nostre "ricchezze", perdurando un'indolenza a trasmettere un rinnovamento culturale che si accompagni anche ad un'esigenza ambientale, che purtroppo oggi ci consegna una regione devastata dalle intemperie, le Marche, e che sono il risultato di sconvolgimenti naturali dovuti alla mancanza di rispetto per l'ambiente, all'inquinamento e al surriscaldamento della crosta terrestre. E' riduttivo e poco onesto dare la colpa alle sanzioni che Putin subisce per il suo insano disegno di riformare l'URSS. Ed anche qui vorrei chiedere ad alcuni partiti: ma se avete fatto della lotta al comunismo un vostro marchio essenziale per la libertà e la democrazia, perchè oggi correte dietro ad un  comunista reiterato, ex drettore del KGB, ovvero la più potente e crudele organizzazione dei servizi segreti agli ordini del PCUS? E perché alcune forze politiche oggi sono vicine a personaggi inquietanti e poco dediti al rispetto della democrazia come Orban o Lukashenko? Non ditemi che sono stati eletti dal popolo, perché mi scappa da ridere! Se la democrazia si disegna dal fatto che ci sono delle elezioni, allora mi chiedo se si possa chiamare libera elezione un sistema dove la votazione non è ammessa per motivi politici, non c'è controllo nello spoglio delle schede, e quindi tutti i voti che non vengono assegnati ai candidati governativi vengono annullati. Oppure, e qui si apre il vero dibattito, non c'è un libero dialogo tra le parti che concorrono, ma spesso un preventivo ricorso all'arresto dei candidati dell'opposizione.

Per non parlare della stampa. La vera democrazia si vede proprio nel diritto di stampa! Nel potere vedere i giornalisti proporre anche domande scomode, e vedere che i politici rispondono, e non che li mettono in galera. In Russia non solo  li imprigionano, ma spesso li uccidono, come successo alla giornalista Anna Politkovskaja, colpevole di fare onestamente il suo lavoro di denuncia. La uccisero con un colpo di pistola sul viso, sfigurandola, appena tornata da fare la spesa, sulla porta di casa. E' questo signore(Putin) che riteniamo la salvaguardia di quei valori che ci hanno trasmesso i nostri padri e la nostra coscienza? E mi rivolgo proprio a quei giornalisti che spesso fanno titoli che farebbero indignare chiunque, tranne che gli adepti di partito, i nomi: fateli voi! Possono lamentarsi, visto che nessuno, nonostante gli articoli siano offensivi e di dubbia moralità nessuno li ferma e nessuno prenda provvedimenti per limitare il loro diritto di cronaca? Invece di ricevere una visita dell'autortà di polizia, ricevono attestati e consensi da parte di chi forse dovrebbe meglio vagliare l'informazione che riceve. Ma anche questo è democrazia, permettere anche che chi è intellettualmente disonesto possa lo sresso esprimere la sua opinione.
Sarà così dopo le elezioni? Perchè qualcuno ha già ventilato l'ipotesi di mettersi contro l'Europa, dicendo che è finita la "pacchia"! Quale pacchia, quella dei 209 miliardi che ci hanno elargito oppure del debito pubblico che ci pagano e consentono ai mercati di non saltarci addosso? Se usciamo dall'Europa o se ci mettiamo a produrre problemi e tensioni, i primi a pagare saranno le classi più povere e, a cascata,  le pensioni e gli stipendi!  Attenti a come votiamo, perché" i soldi non danno la salute, ma una salute senza soldi è già una mezza malattia", così diceva Gilberto Govi. E ricordiamoci dei diritti delle donne, tra i quali, perché no, anche l'aborto, perché non si risolve il problema abolendolo e facendo finta che non esista! E se pensiamo a tutti quei bambini mai nati, pensiamo a quei bambini invece nati e che sono morti sotto le bombe di Putin! Non sono esseri mani anche quelli? L'Europa, tramite i suoi governi  più estremisti, sta riducendo i diritti delle donne, la parte più debole della nostra società, già alle prese con uomini truculenti e violenti che pensano che un  corpo muliebre sia un loro diritto acquisito, esattamente come alcuni politici pensano che il corpo elettorale, vinte le elezioni, sia un loro diritto acquisito del quale disporre a piacimento per conservare il loro potere, ma non per servire lo stato. Quando si vince un'elezione non si vince il gruzzolo del "superenalotto", ma si assume la responsabilità di guidare e servire il proprio Paese. Per dovere di cronaca, vorrei ricordare quello che è successo ad una giovane iraniana, mentre stava facendo una gita con i propri genitori.  Si leva per un attimo il velo, perché voleva sentire il vento tra i capelli, godere di un attimo di libertà da quell'oppressione che l'obbliga a seguire il Corano. Ma una delle guardie della rivoluzione, invece di redarguirla, ritiene che sia il caso di darle una "lezione", la prende di peso, la porta via e poi insieme ai suoi colleghi la sottopone ad  un pestaggio cruento, fino a che la poveretta muore. Ecco, questa è l'immagine di cosa vuol dire non avere la democrazia, dove purtroppo vige la legge del prepotente, e chi più che i delinquenti abituali e personaggi crudeli e senza morale può esserne avvantaggiato? Perché per torturare e uccidere bisogna avere una crudeltà d'animo non confacente a quelle che sono le normali virtù umane. E in quei regimi, il peggio è sempre la regola! E vengono reclutati questi soggetti nei controlli di polizia.

Dobbiamo ritenerci fortunati che non subiamo queste ingiustizie, ma dobbiamo vigilare, perché anche se si dice che la democrazia in questo paese è forte, la storia mi ha insegnato che a tarallucci e vino, si sono create le dittature peggiori!
Andiamo tutti a votare, soprattutto voi donne e non è vero che tanto non cambia niente, perché mantenere lo "status quo" può essere già una grande vittoria.
Che Dio ci accompagni.