Ci risiamo, la Vecchia Signora non decolla nelle coppe.
Ieri il Nantes, orgogliosa squadra di fascia media della Ligue 1, ha fatto il colpaccio, riuscendo a pareggiare a Torino. La partita non era iniziata male, buon palleggio, aggressività e voglia di segnare. Ma dopo il gol di Vlahovic, come detto da Allegri, la squadra non è riuscita a controllare la partita, lasciando ai gialli francesi l'iniziativa, come se la pratica fosse già archiviata. La gestione della partita deve passare da una continua pressione sugli avversari, cercando ripartenze rapide, e non lasciando troppi spazi di manovra agli altri. Invece la tensione si è ammorbidita, la squadra ha ricominciato con il corto muso ed alla prima occasione, al primo tiro vero in porta, è arrivato il pareggio.  E le ripartenze c'erano state, ma nel momento decisivo, qualcosa andava sempre storto. Forse l'ultimo passaggio, il controllo esagerato della palla che consentiva recuperi agli avversari, ma il secondo gol non arrivava, lasciando anzi la sensazione ai transalpini che se prendevano coraggio potevano fare la partita. 

Cosa non ha funzionato? Molte cose! La formazione per esempio era sbilanciata senza veri marcatori di centrocampo. Sì, perchè Rabiot è un "cavallone" da riporto, ovvero uno che marca poco senza una precisa posizione. E questo mette in difficoltà chi gli gioca accanto. Fagioli non era nella serata migliore, e pure fuori ruolo. Deve fare la mezzala e non il trequartista. Paredes è una vera spina nel fianco! Impalpabile, lento, sempre in ritardo, e non solo nelle marcature, ma persino nell'impostare. Ci si domanda come facesse a giocare nel PSG. E comunque ora si capisce perché non ci gioca più! Doveva stare davanti alla difesa ed invece nel secondo tempo ha preso una posizione inspiegabile, defilata, come se dovesse fare incursioni con il suo passo da lumacone addormentato. E guarda caso, il gol nasce dalla sua mancata ricezione della palla al limite dell'area francese, e così, invece di fare almeno un fallo per impedire la ripartenza, si ferma e non riesce nemmeno a rientrare. Per un campione del mondo è indisponente vedere che sia così ingenuo e poco versatile.
Ma sappiamo che nell'economia della squadra argentina ha inciso poco e male. Persino il suo CT lo ha messo in campo proprio quando non poteva farne a meno, e spesso mordendosi le dita.
Capisco che Allegri, viste le defezioni voglia fare respirare Locatelli, ma oggi senza di lui la squadra perde equilibrio in difesa ed a centrocampo. Si aspettava l'arrivo di Pogba, ed invece si sono infortunati Milik (ieri sarebbe stato tanta manna) e Miretti. Kostic, è troppo importante per questa squadra. Su quella fascia poteva fare sfracelli, ed invece è entrato con la squadra francese chiusa a difendere il pareggio. Così  le cose si complicano, perché gli spazi mancano ed uno come lui ne fa un uso smodato, devastando la zona difensiva avversaria.
Di Maria ha deliziato con la sua classe, ma non può pretendere di giocare da solo, sarà anche un fuoriclasse, ma non è superman, alla fine gli altri lo fermano. Se giocasse di più di prima, come ha fatto in alcuni frangenti, farebbe veramente la differenza.
Chiesa è l'altro dato dolente. Non è ancora il Chiesa di prima dell'infortunio, e proprio per quello non si può farlo giocare alla Kostic, cioè percorrendo tutta la fascia. Non è ancora pronto. Non è ancora pronto neanche Vlahovic. Segna, lotta, ma è ancora un po' farraginoso, ed a "batteria" limitata.
Mi sono piaciuti i tre dietro, ovvero Danilo, Bremer e Alex Sandro. Però si deve registrare che sono piuttosto stanchi. Meno reattivi del solito, non hanno vinto un contrasto aereo, e spesso erano in ritardo sulle seconde palle.
Tralascio il commento dello scivolone di Bremer sul gol preso. I tacchetti non si possono sbagliare, o forse è ancora ritardo di condizione? Ma il dato fisico è negativo per quasi tutta la squadra. Non si scatta con rabbia, e si viene spesso rimontati. I contrasti, sia a terra che di testa, sono spesso preda degli avversari. Possibile che la squadra si sia presentata di nuovo in debito di forma ad un appuntamento così importante? Abbiamo ancora visto le pecche dello staff dedito alla preparazione fisica.
Eppure c'è dell'altro. La squadra gioca muovendosi male. In avanti fanno pressing, ma dopo il primo gruppo in pressione sugli avversari, la retroguardia arretra senza continuità con il movimento degli avanti. Questo lascia spazi, facilità di palleggio degli avversari, e corse indietro affaticanti. E si continua a difendere schiacciati verso l'area. Ma se non si sale sulle respinte o i passaggi indietro degli avversari, si "balla" e si consumano energie nervose, oltre a trovare difficoltà ad attaccare.
E' inutile che Allegri dica sempre in conferenza che stanno troppo bassi, perchè si sente anche in telecronaca che spesso dice: "Calma, rimaniamo bassi, aspettiamo!" E così dove vogliamo andare? Manca solo "palla a Bonucci, ed andiamo in contropiede".
E' un allenatore in confusione.
Peggio ancora spesso senza umiltà e poco disposto ad accettare le critiche, come successo con l'intervista a Sky, dove ha esibito uno spettacolo penoso. Forse i nervi sono saltati, e proprio ad Allegri, il quale dovrebbe tenere la barra dritta, ed invece naviga come se fosse nella tempesta. 

Mettiamoci nella situazione che la fortuna non ci è stata amica. Due pali nello stesso tiro con palla mezza dentro fa mordere le mani. Il pallone mancato da Lafont sul corner di Di Maria che sbatte sulla traversa è malasorte pura. Ma qui ci mette lo zampino anche l'arbitro. Un fallo di mano netto come quello di Centonze davanti alla sua porta, meritava oltre che il rigore, anche l'espulsione. Poichè è una parata fatta dal difensore. Ma il nostro "amico" portoghese riesce a fare uscire dal cilindro un coniglio (piuttosto spelacchiato) e trova il modo di salvare la squadra francese da un rigore sacrosanto e un giocatore in meno al ritorno. Come detto da Del Piero, se un difensore salta così su di un attaccante in area, non si fischia mai rigore, ed allora come si fa reputare fallo un intervento nel quale il braccio non spinge, ma si appoggia sulla spalla del giocatore francese mentre salta, tenendolo a distanza di sicurezza. 
Persino i giocatori del  Nantes si sono messi a ridere, passandosi una mano sulla fronte per lo scampato pericolo.
Ma la continua persecuzione arbitrale continua. Ormai, è chiaro che l'Uefa ci ha dichiarato guerra. Suggerirei alla Juventus di fare indagini, anche ambientali, per scoprire la regìa di questo andazzo ormai consueto. Sono  trent'anni che la Juventus a livello internazionale riceve sempre torti arbitrali a dir poco  imbarazzanti, se non conclamati. E se qualcuno dice che lamentarsi degli arbitri è la scusa dei deboli, rispondo che quando ci sono le prove più che gli indizi, lamentarsi non solo è lecito, ma  dovrebbe obbligare a fare passi importanti e smascherare questa lobby europea che penalizza non solo la Juventus, ma anche tutte le squadre italiane.
Si veda quello che ha combinato ieri l'arbitro alla Lazio. Vi sembra normale? Eppure anche la Lazio si è lamentata, come l'Inter in Champions, la Roma l'anno scorso ecc.
Stiamo pagando la povertà del nostro calcio all'estero, dove mandiamo un'immagine sfocata e senza un preciso indirizzo politico, dove tutti sono contro tutti, gli scandali sono sempre in prima pagina, e il caso D'Onofrio ne è un esempio. Per non parlare di quello che combinano i giudici sportivi, con sentenze assurde e ridicole pantomime personalistiche. Faziosità a tutto andare, giornalisti che pensano più all'odio che alla rappresentazione sportiva.
E' la perdita di importanza economica del nostro calcio, che da calciopoli in avanti ha depresso le nostre risorse, forse alla ricerca della soppressione dell'avversario fisicamente e non sportivamente.