Un allenatore che si accontenta della sconfitta onorevole non può allenare la Juventus.
Appena finita la partita con il Paris San German, sconfitta per 2 a 1, dopo il primo tempo fatto con un 3-5-2 che con grinta avrebbe potuto funzionare ma non certo interpretato senza voglia né corsa né speranza, mi aspettavo la goleada dei parigini tipo un 4 a zero.
Invece qualcosa durante l'intervallo succede, dall'intervallo compare Mckennie per il povero Miretti. Miretti è stato davvero un azzardo. Un giovane con una manciata di partite in campionato messo al Parco dei principi. Il malcapitato cerca di fare quello che può, ma la sua prestazione è condita da tanta corsa e movimenti a vuoto, mai servito e tante, troppe sbavature. In ogni caso è esperienza, il giocatore c'è e dopo stasera crescerà di certo.

Tornando alla Juve del secondo tempo, forse per la disperazione, si schiera con un 4-4-2 tosto di altri tempi di capelliana memoria, e la Juve con Milik, l'unico nel primo tempo a sfiorare il gol fermato solo dalla paratona di Donnarumma, Vlahovic, Kostic, Mckennie ai lati, Cuadrado terzino destro e Danilo dirottato a sinistra con Paredes e Rabiot a centrocampo, macina gioco, crea e fa tornare forte, come in un crescendo, la voglia di cantare di urlare JUVE! JUVE! 
Dopo un anno e due mesi (da che è tornato Ciccio, ovvero il Conte Max) di nulla di noia, di ritmi lenti di giocatori che hanno la stessa idea e velocità, di gioco di dopolavoristi che si sono visti per la prima volta dieci minuti prima della partita, la Juve gioca a calcio, emoziona!
I giocatori ci credono, i ritmi salgono! Kostic da sinistra nel suo ruolo è una spina nel fianco del PSG, col destro nemmeno ci scende dal letto, ma ha un sinistro ed un piede che par cesellato da abile artigiano, per mettere cross. I parigini non riescono a difendere sull'ampiezza, sulle sovrapposizioni di Cuadrado con Mcckennie a destra e nel contempo stare su Kostic.

Minuto 53' il compaesano di Vlahovic ne mette un'altra, Donnarumma, che aveva salvato su Milik nel primo tempo con un paratone la palla dell'uno a uno, esce in modo incerto, si scontra con uno dei suoi, la palla arriva su McKennie, che di testa fa il gol dell'1 a 2!
Lo statunitense a ritmi elevati si esalta, è un giocatore che per tanti versi è il contrario di quel che vuole Allegri. Con un Conte magari sarebbe diventato un mezzo Vidal ed infatti Antonio con Paratici a Londra lo vorrebbero!
Il PSG sente che la musica è cambiata, dopo lo sbandamento cerca con il possesso palla di imporre i suoi ritmi, ma la Juve con Vlahovic è al minuto 56' ancora pericolosa.
Il PSG aumenta sempre di più il controllo a centrocampo, in effetti Paredes Rabiot fanno fatica, magari un Locatelli ci starebbe bene. Penso, ma guarda quel Paredes ritarda sempre la giocata toccando la palla una volta in più, io lo toglierei, rimurgino tra me e me.

POI arriva il minuto 68': IL CAMBIO DI ARKADIUS MILIK
Mai mi sono sentito più in sintonia con Giancarlo Marocchi che esclama, a ragione: Non l'avrei tolto nemmeno sotto tortura!
Allegri toglie il giocatore tatticamente più importante che con la sua sola presenza occupa due difensori parigini.
Mi sono sentito un tifoso non più della Juve ma della Cremonese, e si badi bene non della Cremonese odierna che va a San Siro a giocarla alla pari ma quella di 30 anni fa che a Torino o a Milano si accontentava della sconfitta onorevole.

Ora, uno che allena la Juventus non può continuare a farlo se per lui è positiva la sconfitta di misura!
Non siamo nelle partite ad eliminazione diretta in cui anche difendere l'uno a due in trasferta potrebbe avere un senso. Siamo nel girone eliminatorio, la prima partita.
Fuori Milik dentro Locatelli, la Juventus non ha più giocato a calcio, è ritornata ad accettare la partita fatta dai francesi al loro ritmo e in maniera casuale al minuto 81' crea un occasione da rete con Locatelli. Intanto al minuto 74' altro cambio da paura, de Sciglio per Cuadrado ecc...
Poi al minuto 85', che la partita era pressochè finita, Max prende pure in giro noi tifosi tornando al 4-4-2 con Kean per Rabiot.
Domanda da fare al nostro Max: un arbitro, diciamo filo casalingo per non dire altro, che ha fischiato fallo a vantaggio dei transalpini anche quando incespicavano sull'erba e il nostro toccava la palla mezz'ora prima della gamba, quanto recupero avrebbe potuto dare?
Tre minuti e già al secondo fremeva di fischiare la fine come una scolaretta al suo primo bacio.

Io sono un tifoso juventino di calcio, amo il calcio e parlo solo dei 23 minuti che vanno dal minuto 45 al minuto 68, perchè il resto, quello che c'è stato nel primo tempo e quello dopo il minuto 68, parlo dal versante bianconero, non è calcio. Sono solo seghe mentali, spero che il termine mi sia passato sta anche nei libri di psicologia, di un allenatore che par farlo apposta da che è tornato a difendere il suo ego e le sue convinzioni contro ogni evidenza empirica.
Allegri da una parte e i suoi giocatori sono come marito e moglie di un matrimonio finito che si detestano cordialmente.
Guardate le facce dei calciatori bianconeri nel primo tempo anche sullo zero a zero! I giocatori non credono nelle teorie di Max, ma da dipendenti si adeguano e cercano di seguire l'allenatore toscano nelle sue ossesioni tattiche.

Io da tifoso dico solo che stasera sono contento. La Juventus è, nonostante Allegri, ancora una squadra di calcio.
Col 4-4-2 si è dimostrata in grado di darle e prenderle. Ovvero imbastire azioni semplici ma pericolose, ovviamente anche rischiando di prendere gol.
Il calcio è questo.