Dopo i decessi di Mihajlovic e Pelè, altro straziante lutto nel mondo del calcio: è morto Gianluca Vialli alla giovane età di 58 anni. L'ex calciatore di Cremonese, Sampdoria, Juventus e Chelsea ha perso la lunga e fatale battaglia contro il cancro al pancreas durata 4 anni. Annunciò la sua malattia durante un'intervista al Corriere della Sera.

Ad annunciarne la triste scomparsa è la famiglia, con una nota dedicatagli che dice: "Con incommensurabile tristezza annunciamo la scomparsa di Gianluca Vialli. Circondato dalla sua famiglia è spirato la notte scorsa dopo cinque anni di malattia affrontata con coraggio e dignità. Ringraziamo i tanti che l'hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori".

Il 14 dicembre scorso fu costretto ad interrompere il suo ruolo da delegato con la nazionale italiana, per combattere contro la terribile malattia. Anche come la morte di Sinisa Mihajlovic, ci aspettavamo già da tempo quest'altro brutto decesso. Come in campo, ha combattuto come un leone, ma purtroppo non ha trionfato. 

Gianluca Vialli iniziò la sua carriera da professionista nel 1981, quando la Cremonese acquistò il suo cartellino per circa mezzo milione di lire, più di 25 mila euro attuali. Con la squadra lombarda segnerà un totale di 23 gol in 105 presenze, in quattro stagioni differenti.
Nell'estate del 1984 passò alla Sampdoria. La prima partita in cui esordì fu proprio contro la sua ex squadra, la Cremonese. Con Mancini alle sue spalle, lui e Vialli si affermarono tra i più forti e completi attaccanti della loro generazione. Quella coppia fu iconica. Rifiutò adirittura un'offerta dal Milan, in quel periodo guidato dal mitico Arrigo Sacchi. Con i blucerchiati segnerà 85 reti in 225 incontri, in un totale di otto stagioni.  
Finita la stagione 91-92, Vialli si trasferì alla Juventus, la Vecchia Signora. La squadra torinese riuscì ad ottenere Vialli grazie alla cessione di quattro giocatori alla Sampdoria più un conguaglio di 40 miliardi di lire, circa 20 milioni di euro attuali. Militò con i bianconeri per cinque stagioni, dove ottenne 53 gol in 145 partite.   
Nella stagione 1996-1997, sbarcò in Inghilterra. Fu comprato dai Blues, il Chelsea, dato il suo svincolo. Lì trovò duo colleghi italiani, che erano Roberto Di Matteo e Gianfranco Zola. Vialli si ritirò dal "football" alla fine dell'annata 1998-99 e in seguito al suo ritiro ricoprì il ruolo di allenatore dei londinesi.
Gianluca esordisce in nazionale maggiore il 16 novembre 1985, a 21 anni, nella partita amichevole Polonia-Italia, che l'Italia perse per una rete a zero. La partita contro Malta del 19 dicembre 1992, per la qualificazioni alla Coppa del Mondo, è l'ultima partita in maglia azzurra per l'attaccante che termina così la sua esperienza in nazionale. Con la nazionale collezionò 16 reti in 59 presenze, tre delle quali da capitano.
La sua carriera da allenatore, anzi, da calciatore-allenatore, comincia con il Chelsea nel 1998, dopo le dimissioni dell'ex calciatore olandese Ruud Gullit. Nel 2001 accetta la proposta del Watford per diventare allenatore. Purtroppo non riuscì ad ottenere un quattordicesimo posto in First Division, perciò venne licenziato dopo solo una stagione. La stagione alla guida degli Hornets è l'ultima della sua breve esperienza da allenatore. In seguito divenne opinionista e analista calcistico.

Il suo palamares è veramente ampio ed è costituito da: 1 Campionato italiano, 4 Coppa Italia, 2 Supercoppa italiana, 1 Coppa d’Inghilterra, 1 Coppa di Lega Inglese, 1 Coppa UEFA, 1 UEFA Champions League, 2 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa UEFA. Con la nazionale vinse un Campionato Mondiale Militare e individualmente vinse: 1 Capocannoniere del Campionato europeo di calcio Under-21; 1 Guerin d'oro speciale; 1 Europei Top 11; 1 Capocannoniere della Coppa Italia; 1 Capocannoniere della Coppa delle Coppe; 1 Capocannoniere della Serie A; 1 World Soccer's World Player of the Year; 1 Inserimento nella Hall of Fame del calcio italiano nella categoria Giocatore italiano. 
Da allenatore vinse: 1 Coppa di Lega inglese; 1 Coppa d'Inghilterra; 1 Charity Shield; 1 Coppa delle Coppe; 1 Supercoppa UEFA e individualmente un Premio internazionale Giacinto Facchetti. 

Possiamo affermare certamente che ha vinto molto. Ha vinto quasi tutto. 
Che dire? I lutti non sono mai belli e ti colgono alla sprovvista. Ma almeno hanno un lato positivo: ci permettono di ricordare per sempre l'immensità e l'influenza di questi grandi sportivi, che ci hanno fatto piacere il pallone, ce l'hanno fatto amare.
Possiamo dire solo una parola: Grazie!

Andrea, 13 anni