Il Pibe de Oro è tornato! E non stiamo certamente parlando di un personaggio del mondo del calcio, ma del personaggio per eccellenza. Personaggio controverso, amato e odiato al tempo stesso, ha incantato in campo, come indignato fuori da campo, con comportamenti sempre, o quasi, sopra le righe. Di sicuro il più forte di sempre, almeno in campo, perché fuori dal campo è stato vittima e succube delle sue debolezze, come la dipendenza dalla droga, risse, violenze sulle donne, che hanno un po’ offuscato la magnificenza di un talento più unico che raro.

Maradona è stato tanto, troppo forse per poterlo racchiudere in un articolo.
Ha regalato sogni e magie a popoli, come quelli argentino e napoletano, trascinando due squadre come Napoli e Argentina verso vittorie insperate, che elevano il campione argentino a mito.

Cos’è Maradona forse è racchiuso in una sua intervista di quando, ancora quattordicenne, con spregiudicatezza, caparbietà e arroganza, forte della consapevolezza dei propri mezzi, dichiarava che avrebbe portato l’Argentina sul tetto del mondo, promessa mantenuta qualche anno dopo nel mondiale in Messico dell’86.
Sono gli anni dove compie l’altro suo miracolo sportivo, portando un Napoli decisamente inferiore a squadre come Juventus, Milan, ma forse anche Inter e Roma, a vincere il campionato per ben due volte (1987 e 1990).
Gli anni napoletani sono gli anni più importanti della sua carriera, che lo consacrano definitivamente calcisticamente, ma che ne fanno anche un fenomeno mediatico e di costume, quasi una divinità per i napoletani, che lo idolatrano, dando il suo nome ai propri figli e si butterebbero nel fuoco per lui( ancora oggi!).
Ma Napoli tira fuori anche il peggio di Maradona, dove inizia con gli eccessi e gli abusi, come la droga, la vita sregolata, una relazione extraconiugale dalla quale avrà un figlio che riconoscerà solo 30 anni dopo e tante battaglie legali, risse con giornalisti.
E da lì, di fatti, finisce la carriera del Maradona calciatore.
Sono gli inizi anni ’90, Maradona tra squalifiche per doping, problemi giudiziari e altro, praticamente si trascina fino al mondiale del ’94, giocando pochissimo, ma vista la portata del personaggio, si fa di tutto per far si che sia presente. Lui si presenta tirato a lucido, in quello che poi si rivelerà un mondiale farsa, dove dopo due gare verrà allontanato per doping.
Ma Maradona trova sempre come far parlare di sé. Infatti gli inizi degli anni duemila, sono anni che mineranno molto la salute del campione argentino causa la solita dipendenza da droga e la lotta contro la bilancia, che lo vede in notevole sovrappeso, riducendolo più volte in fin di vita.

Nel 2008, dopo esperienze minori, gli viene affidata la panchina della nazionale argentina, che guiderà fino ai mondiali del 2010 in Sudafrica, dove con una squadra accreditata perla vittoria finale (capeggiata da quello che per i più è il suo erede, Messi), esce mestamente ai quarti, risultato che ne decreterà l’allontanamento.
Da allora solo poche esperienze di poco conto, in campionati minori come gli emirati arabi, ma Maradona non ha mai smesso di far parlare di sé con le sue campagne contro l’America o il suo sostegno a Fidel Castro.

Qualche giorno fa la notizia di un suo ritorno in panchina, con i messicani del Dorados, ovviamente non è passato inosservato, con presentazione con tanto di show di un Maradona scalzo…
Ma Maradona questo è, e non sarà neanche l’ultima volta che farà parlare di sé.