Scrivo sempre che non è ancora il tempo per poter dare giudizi definitivi.
Sei giornate alla conclusione, oltretutto giocate in soli venti giorni, possono ancora produrre molte sorprese e sarebbe quindi consigliabile stare cauti con giudizi che potrebbero risultare affrettati e sbagliati. La mia posizione, viceversa, non viene condivisa da molti "opinionisti", che forti della loro notorietà, anticipano valutazioni consapevoli che anche fossero sbagliate, non avrà alcuna importanza, dimenticate e sostituite dalle "montagne di chiacchere" che vengono proposte giornalmente. Un'analisi, la mia, per certi versi "cruda", ma che purtroppo evidenzia quanto sia limitata la voglia di alzare il livello dei confronti e delle analisi, per portare anche i tifosi a riflessioni più profonde, quelle che contemplano anche la sconfitta, trattata come componente del gioco o sport, come accade in molti altri stati e non, come succede da noi, come un fallimento. C'è poco da fare, piace la notizia ad effetto, che sia vera, è un optional. 
Già in passato ho evidenziato i limiti della comunicazione sportiva, specialmente televisiva, probabilmente, vivendo all'estero, mi è più facile constatarla, ma ritenevo che la grave pandemia che ha travolto il mondo, sportivo e non, servisse per abbassare i toni esasperati e indicasse un percorso, a mio giudizio, più equilibrato e costruttivo. Una cosa è certa, trovo molta più passione e competenza nei blogger e su chi commenta gli articoli di VIVOXLEI che da parolai, chiamati opinionisti, che dubito abbiano mai giocato o allenato. Messa agli atti anche questa mia considerazione, proviamo ad analizzare le indicazioni ricevute fino ad oggi.

L'Atalanta già il fatto che ci sia ancora chi la chiama rivelazione è già sufficiente per classificarlo fra i "poco credibili". La squadra di Bergamo è una realtà, frutto di un lungo percorso, alimentato dal miglior vivaio di calciatori, da una Società economicamente sana, che sta costruendo lo stadio di proprietà e da uno Staff altamente professionale. Il lavoro e la pazienza hanno prodotto i risultati che vediamo. Il Sassuolo, la squadra del Presidente Squinzi, sta ripercorrendo le stesse orme del Chievo di qualche anno fa. Chi conosce i giocatori di molte squadre, non solo quelli della squadra per cui si fa il tifo, sa benissimo che, la squadra allenata da De Zerbi, ha in rosa giovani molto forti. Chi oggi ne elogia le qualità sottovaluta quanto fatto da altre formazioni e altri allenatori. Mi riferisco al Bologna e alla neo promossa Verona, a mio giudizio ben più meritevoli di applausi.
La Lazio prima dell'interruzione per Covid 19 era seconda, ad un solo punto dalla Juventus e sembrava in grado di competere fino all'ultima giornata per conquistare lo scudetto. Sicuramente i risultati erano stati superiori ad ogni più rosea previsione, bravo l'allenatore, Simone Inzaghi e tutti i giocatori, ma purtroppo la pausa e la non abitudine a lottare per obiettivi così ambiziosi ha prodotto una serie di risultati negativi e doversi accontentare solo del piazzamento utile per partecipare alla Champions League. La stagione è da ritenersi positiva, ma certamente non mancheranno i rimpianti per l'occasione persa.                            

La Juventus era la favorita alla vittoria finale, troppo superiore alle rivali l'organico a disposizione di Mister Sarri. A quanto pare si avvia alla vittoria, cosa già sufficiente per complimentarsi, ma è troppo evidente che l'esperimento voluto specialmente da Nedved, "Vincere e convincere", non è riuscito. Probabilmente il rapporto con l'ex allenatore di Napoli e Chelsea verrà interrotto, il feeling con i giocatori non è sbocciato e solo la conquista della Champions potrebbe salvarlo dal giudizio del Presidente Agnelli.
La lista della squadre che hanno deluso è particolarmente lunga. Coinvolge, la Roma e il Napoli, che per motivi diversi non riusciranno a qualificarsi alla Champions League, anche se la squadra ora allenata da Gennaro Gattuso, vincendo la Coppa Italia, si è assicurata un trofeo importante in bacheca. Sulla Roma il discorso sarebbe particolarmente lungo e coinvolgerebbe anche la costruzione dello stadio. Il licenziamento del Direttore Sportivo, Petacchi e la certezza di minori introiti economici (se non verrà vinta l'Europa League) potrebbero coincidere con un notevole ridimensionamento dei programmi futuri del Presidente Pallotta, in costante ricerca di acquirenti.  Oltre le molte formazioni ancora in lotta per non retrocedere. Il Torino, la Fiorentina, la Sampdoria, l'Udinese il Genoa, squadre che non avrebbero dovuto trovarsi in questa situazione e che se si salveranno sarà solo grazie al fatto che due neo promosse, Brescia e Lecce, erano meno attrezzate e la Spal non ha avuto fiducia nel suo allenatore che per due stagioni aveva fatto un vero e proprio miracolo.

Non è un caso se ho tenuto per ultime Milan e Inter.
Iniziamo dai rossoneri, anche se Mister Pioli, subentrato a Gianpaolo riuscisse nell'impresa di conquistare il quinto posto, il giudizio sulla stagione sarebbe ugualmente negativo. Troppi gli sbagli fatti ad inizio stagione, perdendo tempo e punti e rendendo tutto troppo difficile. Allo stesso tempo è positivo il lavoro fatto da Mister Pioli che ha dato forma ad una squadra mettendo finalmente le basi per dare inizio ad una costruzione che con degli innesti di spessore potrà solo che migliorare.
L'Inter ha investito tantissimo ed era la più accreditata a poter contendere la vittoria finale alla Juventus. A mio giudizio Conte ha sbagliato credendo di poter vincere al primo anno, ha messo alla squadra e a tutto l'ambiente, troppa pressione. I due scontri diretti con la rivale di Torino hanno evidenziato chi sia più forte, ma essere secondi non è una sconfitta, ma un ottimo punto di partenza. L'insoddisfazione di Conte e le chiacchiere su un eventuale cambio di allenatore, sembrano una scelta totalmente illogica. Guardando la storia delle due formazioni milanesi appare evidente quanto stoni il fatto che il Milan, da sempre vincente con allenatori italiani, sia alla ricerca di uno straniero e l'Inter che dagli stranieri Herrera e Mourigno ha conquistato le vittorie più belle, si affidi ad un allenatore italiano.
Un'ultima considerazione, il Milan ha ufficializzato il riscatto dal Siviglia del danese Simon Kjaer, tutti affermavano che Ralf Rangnick, volesse solo giocatori giovani e, come vedete, ciò non corrisponde a verità.
Se c'è un dato certo è che il Dirigente tedesco a 62 anni, ha maturato esperienze e conoscenze sufficienti per imbastire una squadra competitiva, vincere poi è un altro discorso, ma vi prego evitateci le Vostre certezze.