A dimostrazione che non sono prevenuto verso Gattuso, sostengo che, in generale, Rino fa bene a credere che per prima cosa occorre non prenderle. Se non prendi gol, infatti, l'episodio favorevole ti può far andare in vantaggio, ma se ti fai infilare, dovrai prima puntare al pari e poi, se ti resta tempo, cercare la vittoria. E se vogliamo, non vedo nulla di male in uno schieramento a una punta con due giocatori larghi. E tuttavia non si deve confondere la non prevenzione con l'adesione incondizionata a qualsiasi cosa faccia un tecnico.

Paquetà è un attaccante, punta o mezzapunta, ma comunque un attaccante. E' stato impostato alla Falcao, perché a Gattuso serviva un giocatore in grado di aiutare Bakayoko a ridosso della difesa e a centrocampo. Il ragazzo si è adeguato, perché ha classe, ma in questa maniera il suo utilizzo non è stato ottimizzato. Paquetà va schierato in attacco, questa è la verità, anche se questo vuol dire optare per quel modulo a due punte, che Berlusconi ama e Gattuso no. Il problema è che, quando Gattuso si ostina a giocare a una punta, anche se è una scelta deleteria, dà ragione a Berlusconi e rischia di svilire la scelta dell'unico attaccante, anche quando è una mossa azzeccata.

Sembra quasi, in verità. che Gattuso sia ossessionato dall'idea di non creare precedenti favorevoli allo schieramento con 2 punte, cosa che lo porta a martellarsi gli attributi come il mitico Tafazzi o a tagliarseli come quel famoso marito che pensò di far dispetto alla consorte evirandosi.

Paquetà in copertura sembra, inoltre, uno stadio intermedio verso l'ultima frontiera del gattusismo ovvero uno schieramento con Donnarumma centravanti e Piatek in porta. Magari perché Gigio è alto e può fare la torre o tornare in difesa a proteggere la porta sui calci d'angolo. Il polacco dal canto suo ha un senso del tempo che sarebbe molto prezioso nelle uscite sui cross, specialità nella quale Donnarumma, come confermato nel derby, non eccelle affatto.

In un certo senso, sembra perfino che Gattuso sia ossessionato dall'idea di dimostrare genialità, confondendo l'inventiva con la complicazione di affari semplici. Il fatto che Paquetà nel derby abbia avuto o meno un indurimento muscolare, non toglie che il problema era servire Piatek, ma Castillejo, portatore di palla quasi ossessivo, di certo non ha accelerato la circolazione della sfera, anzi ha finito per rallentarla. E Biglia era la soluzione più consona per una squadra un po' stanca, visto che aveva dimostrato freschezza, cosa che, unita all'esperienza, sarebbe servita contro l'Inter. Però le soluzioni troppo semplici rischiano di apparire plebee e banali a certi allenatori.

Forse non c'è nulla di male nel dire che Gattuso è un buon professionista, ma non è un  top della panchina. Proprio perché è un buon tecnico, bisogna consentirgli di portare i suoi al risultato. Potrebbe centrare la qualificazione alla Champions e anche la finale di Coppa Italia, per quanto a San Siro i gol della Lazio varranno doppio  Non è detto che ci riesca, però non lo si può sostituire in questo momento della stagione, senza cadere nello stesso errore che Rino ha commesso togliendo Rodriguez per passare alla difesa ad minchiam. Non essendo, comunque, un top della panchina, i ragionamenti per il futuro dovranno essere altri, anche se le cose dovessero finire bene, in quanto per il salto di qualità occorre un tecnico di livello più alto.

A fine anno, quindi, tanti ringraziamenti e saluti, ma poi si volti pagina, perché le grandi società non devono conoscere gratitudine. E' triste, ma è così, considerando che la Gran Bretagna dopo la Seconda Guerra Mondiale mandò a casa Churchill, non uno qualsiasi.