Se ne va; come ogni mortale ci lascia.
Come ogni anziano porta via con sé un'intera enciclopedia di ricordi, di fatti, di segreti e scheletri, suoi e dell'Italia tutta.
Porta via la storia di sé e del periodo in cui ha vissuto e subíto o determinato gli eventi.
Al di là della sua inclinazione politica, al di là della sua gogliardica frivolezza, che lo rendeva ai tanti simpatico e ad altri altrettanti insopportabile; al di là delle oscure vicende o delle grandi intuizioni imprenditoriali, lui la nostra storia la ha determinata. Contestabile, detestabile, ammirabile, comunque non replicabile. Un Lombardo nel cervello e nel cuore, un Napoletano di adozione nelle emozioni.

Erano per me le medie, a scuola, quando vidi per la prima volta la faccia di Berlusconi, sorridente e determinato accostato ai colori rossoneri, Presidente del Milan, salvato dal fallimento. Quel Milan che sarebbe diventato il faro del bel giuoco ed ispirazione per tanti presidenti e tifosi a venire. Mio padre (ciao papà) e mia madre dissero: "Ce lo aveva detto che presto l'avrebbe fatto!". Li guardai inclinando la testa su un lato, stupito: "perché lo conoscete?" Mio padre: "Eravamo là, alla riunione agenti della Mediolanum, c'erano lui, suo fratello Paolo ed Ennio Doris; si è presentato ai tavoli, abbiamo scambiato due battute, ovviamente complimenti alla mamma..." "E poi???" "E poi parlando ci confessò: beh, adesso abbiamo preso l'assicurazione con il nome di Milano, ma presto prenderemo anche il Milan".
Da lì è iniziato tutto, per me.

Poco dopo, appena più che bambino, la prima grande partita, lo spareggio per l'Uefa: Sampdoria-Milan, quel fenomeno di Donadoni primo super acquisto.
Poi il Mundialito a San Siro.
Vabbè... Non voglio tediarvi coi mille ricordi che tutti abbiamo. Volevo solo dirvi che non importa come è finita, da adulti. Gli ultimi anni di diatribe e divisioni; l'ultimo atto con la vendita farlocca a personaggi farlocchissimi. Lui è il Presidente delle 5 Champions. Lui è il Presidente del tetto del mondo. Colui che, quando si poteva, ci ha regalato i giocatori migliori del mondo, e quando già era difficile ci ha portato comunque stelle cadenti e comete come Beckham, Ronaldinho, Ronaldo fenomeno, per il gusto estetico di vedere sempre "il bel giuoco", l'atleta con i colpi che nessuno mai osa eseguire.
Era uno che di calcio ne capiva, appassionato e sportivo.

Quindi addio Presidente e davvero grazie, da un tifoso innamorato del Milan, per avermi consentito di gioire così tanto!
Forza Milan!