Estadio Municipal de Albuferia - 11:00 (12 italiane).
È con il fischio d'inizio nella cornice soleggiata di Albuferia in Portogallo che ha inizio il ritiro della Roma. Dopo i primissimi giorni passati alla casa madre, con tanto di sgambata contro la selezione locale del Trastevere, i giallorossi cominciano a fare sul serio e a disputare qualche partita considerabile 'vera', se non nei valori dell'avversario, che comunque trattasi di compagine di championship, ovvero il Sunderland, quantomeno nell'intensità data dal clima portoghese e dalla vigorosità degli interventi inglesi, che non hanno risparmiato contatti duri, e anzi hanno indossato 'elmetto e mimetica' sin dalle prime battute, con nessuna voglia di "passare per scemi".
La Roma scende in campo con il seguente undici:
3 - 4 - 2 - 1
Svilar - Kumbulla Smalling Ibanez - Karsdorp Matic Veretout Zalewski - Perez El Shaarawy - Shomurodov 
Il Sunderland risponde con:
4 - 1 - 4 - 1
Patterson - Gooch Winchester Batth Cirkin - Matete - O'Nien Diamond Embleton Clarke - Dajaku 
Ritmo parecchio lento nelle prime battute e in generale nel primo tempo, con qualche spunto interessante che è arrivato soprattutto da elementi della compagine britannica, su tutti è risultato parecchio ostico il classe 2000 Jack Diamond, con la maglia numero 23 ha dato più di qualche grattacapo a Ibanez; il ragazzo dotato di una struttura fisica importante unita a una discreta tecnica di base, è riuscito spesso a sgusciare via alle marcature del brasiliano, anche se senza mai impensierire davvero il serbo Svilar, nell'occasione a difesa dei pali romanisti. Anche il terzino Gooch ha fatto una discreta partita; l'americano ha dato sovente supporto alle sortite offensive di Diamond e soprattutto nella prima frazione di gioco è stato piuttosto pimpante, ma controllato senza particolari problemi da Zalewski. Alla mezz'ora cooling break: solo il forte vento dà in qualche modo respiro ai ventidue sul terreno di gioco e quindi pausa programmata com'è d'uopo nelle amichevoli estive.
Sul finire di primo tempo infortunio per Ibanez, uscito malconcio dopo una gomitata subita dal difensore Luke O'Nien che gli ha 'regalato' anche sei punti di sutura alla testa; dopo l'episodio la situazione si è parecchio agitata e si è visto anche Mourinho in campo nel tentativo di calmare le acque; infatti lo stesso O'Nien si era reso protagonista già prima di un intervento tutt'altro che amichevole; il numero 13 era entrato come una furia su El Shaarawy per una palla contesa ben lontani dalla porta, commettendo un fallo tanto inutile quanto pericoloso, e che ha costretto l'arbitro a un'inevitabile ammonizione, la qual cosa porterà Lee Johnson, allenatore dei 'Black Cats', a mandare il focoso Luke anzitempo sotto la doccia, evitandogli una probabile espulsione nel secondo tempo. Al posto del numero 3 romanista entra subito Calafiori, già provato da braccetto difensivo in occasione della sfida contro il Trastevere. In luogo di O'Nien invece, entra con il numero 24 il ventenne Dan Neill
Si chiude così a reti inviolate un primo tempo dai toni soporiferi e con un unico sussulto arrivato da un colpo di testa di capitan Smalling, che servito da palla inattiva da Veretout è andato a impattare di testa colpendo il palo alla sinistra del portiere; l'inglese tra l'altro era già stato autore della prima rete del precampionato romanista.
Con l'inizio della ripresa, arrivano anche altre sostituzioni per la Roma. A stretto giro di posta entrano: Felix, Volpato, Tripi, Bove e Zaniolo, quest'ultimo già dato per 'certo' partente da vari organi di stampa, semplicemente perché non presente alla prima "fondamentale" sfida contro i dilettanti del Trastevere, e anche "reo" di non essersi allenato nella giornata di ieri. In luogo dei neo-entrati lasciano il prato verde: El Shaarawy, Shomurodov, Carles Perez e Nemanja Matic. L'ingresso dei nuovi fa cambiare marcia ai lupacchiotti che sfruttando le forze fresche mettono in seria difficoltà il Sunderland, rimasto invece con il medesimo assetto del primo tempo. Le sortite offensive di Zaniolo e la velocità di Felix, cominciano a 'mietere' vittime, se non in termini di reti o conclusioni, sicuramente nell'aumento di falli e strattonate dei dirimpettai, cosi verso la metà della seconda frazione di gioco, l'arbitro capisce che seppur trattandosi di una sgambata di luglio, non può fare altro che sventolare cartellini gialli per tenere le redini dell'incontro; arrivano così le ammonizioni di Winchester e Matete. Si giunge al minuto 65 e con esso secondo cooling break e altro giro di sostituzioni; stavolta anche il Sunderland opera qualche cambio mandando a riposo Embleton e Cirkin lasciando una mezz'ora ai giovanissimi Sohna e Taylor, rispettivamente 20 e 19 anni. Nella Roma invece esordio per il turco Celik che prende il posto di Karsdorp in quella che sarà la staffetta di tutta la stagione, esce anche Veretout per il gambiano Darboe.
Con la ripresa del gioco abbiamo subito una delle azioni più belle del match: Zaniolo prende palla a limite dell'area, solita incursione accentrandosi e spostandosi la palla sul mancino e violenta conclusione a giro che si stampa sul palo interno alla destra di Patterson, la palla ritorna nella disponibilità dei centrali del Sunderland che spazzano via senza fare troppi calcoli.  Ancora Roma: palla in profondità per Felix che colpisce di prima intenzione e in diagonale lambisce il palo, ma conclusione ancora fuori.  75º minuto: Darboe serve Felix che stavolta da due passi non può sbagliare; 1-0 Roma.
A questo punto c'è spazio per un nuovo cambio; esce uno stanco Zalewski, autore di una buona prova, al suo posto il fresco di rinnovo Gianluca Mancini.
Ormai la Roma è padrona e gestisce con facilità la palla, e infatti all'80º dopo un'azione prolungata, Felix vede uno spazio per Zaniolo, il quale stoppa palla con il destro e conclude di mancino; conclusione leggermente sporcata ma non abbastanza da evitare la rete del carrarese; 2-0 Roma.  Dopo la seconda rete, anche il viso di Mourinho si fa sereno, abituato com'è a lottare per vincere, non ci stava a non portare a casa il risultato anche in una partita che vale sostanzialmente per valutare movimenti dei giovani e per mettere 'benzina' nel motore dei calciatori.  Con il risultato ormai acquisito, spazio per un altro giovane; entra con il numero 98 il quasi maggiorenne Giacomo Faticanti, a fargli posto Marash Kumbulla.

Buona la prima si potrebbe dire; una partita che non può dare risposte, siamo troppo lontani dai giorni in cui verranno assegnati punti. Se non altro si inizia non subendo nulla, ed è già un ottimo punto di partenza. Un po' come successo anche la scorsa estate, l'allenatore portoghese ha programmato tante amichevoli ravvicinate, con un aumento progressivo della qualità degli avversari che si andrà ad affrontare; un modo per arrivare in buona condizione a Salernitana-Roma e ai primi 3 punti in palio nella prossima serie A.
Una risposta comunque ce l'abbiamo: Zaniolo non ha chiesto di non giocare! Mourinho l'ha impiegato e il numero 22 ha risposto con una buonissima apparizione, condita da un gol semplice, e un'azione personale che ha fatto intravedere invece quelle che sono le sue grandi qualità, ovvero tecnica e tanta forza fisica.
Non vuol dire necessariamente che non andrà via; la Roma non gli ha ancora rinnovato il contratto, che lui sia tifoso juventino non è un segreto, quindi probabilmente entrambe le parti ragionano se sia il caso di andare avanti insieme. Al tempo stesso non vuol dire che se dovesse restare lo fa a malincuore; sono abbastanza certo che senza le condizioni giuste che lo portino alla cessione, alla fine il ragazzo rinnoverà il matrimonio con la Roma, magari non arrivando a percepire le cifre che vorrebbe, ma probabilmente comunque si giungerebbe a un nuovo accordo che possa acquietare gli animi e che possa farlo sentire valorizzato e al centro delle vicende giallorosse. Capisco che è la normalità del calciomercato cercare lo scoop, la situazione che possa 'far pensare a', ma leggere che è alla porta per aver saltato l'amichevole contro "l'associazione vecchi cuori di mare" mi sembra eccessivo.
In ogni caso è chiaro che la Roma necessita più che mai di innesti per essere competitiva in un contesto in cui l'Inter ha già messo dentro tantissima qualità e gol con il ritorno di Lukaku, gli arrivi dei giovani BellanovaAsllani, lo scippo Mkhitaryan ecc... La Juve ha già ufficializzato Di Maria e Pogba, il Milan ha mantenuto l'ossatura della scorsa stagione perdendo kessie ma mettendo dentro Origi e Adli in attesa di altri arrivi; solo il Napoli ne esce al momento come squadra in costruzione visti gli addii di Insigne, Mertens e quello probabile di Koulibaly, che sarebbe anche il più pesante in quanto uno dei difensori più forti del mondo. La situazione degli azzurri potrebbe in qualche modo aprire una speranza ai giallorossi di farsi spazio tra le 'fantastiche 4' a cui spetta un posto in champions; un'occasione che di certo Mourinho non vuole lasciarsi sfuggire e che passa molto da come si muoveranno entrambe le compagini in questo mese di mercato a cui andiamo in contro. Poi c'è sempre la Lazio che cercando di accontentare mister Sarri, ha ufficializzato Maximiano, portiere che sembra essere bravo con i piedi, ha acquistato un regista promettente come Marcos Antonio approfittando delle difficoltà ucraine dello Shakhtar Donetsk, e ha rivoluzionato la difesa con gli arrivi di Romagnoli e Casale. Anche la Fiorentina si è mossa parecchio bene pescando Jovic dal Real Madrid, il quale probabilmente è abbastanza forte da non far sentir nostalgia di Vlahovic, ha acquistato un terzino di spinta come Dodo, che potrebbe essere una grande rivelazione del prossimo campionato, e per tamponare l'emorragia a centrocampo provocata dall'addio di Torreira, ha preso Mandragora dalla Juve, oltre a Gollini dall'Atalanta per mettere al sicuro i pali, insomma i viola non si sono per nulla risparmiati, cercando di mettere tra le mani di Italiano una squadra più che valida per lottare per i posti uefa. 
Tutto questo probabilmente è anche alla base dei ragionamenti giallorossi sul tenere o meno il talento di Massa Carrara:

Meglio tenersi Zaniolo e provare a fare quanto possibile con il ricavato di cessioni minori, o venderlo anche a una rivale storica, con il rischio di vederselo esplodere contro, ma con un gruzzolo che ti possa rendere più forte intervenendo in più ruoli?
Il dubbio è lecito. Probabilmente la risposta giusta sarebbe tenerlo e riuscire a muoversi con le cessioni, perché se è vero che l'uscita di Zaniolo porterebbe in dote una cinquantina di milioni, è anche vero che oggi non è una cifra tale da permettere di arrivare a più giocatori di livello, per cui si dovrebbe comunque scommettere sul talento di più giovani o provare un 'all in' su un pezzo da quaranta milioni, con il rischio che lo stesso non valga neanche Nicolò.  Nel frattempo siamo al 13 Luglio, il calciomercato è iniziato da meno di due settimane, ma l'orologio delle trattative scorre in maniera diversa, perché seppure la chiusura ufficiale dello stesso ci sarà il 31 agosto, la prima gara ufficiale la avremo esattamente fra un mese, per cui nei prossimi quindici giorni i movimenti 'eclatanti' dovranno per forza di cose avere una conclusione, sia per avere tempo utile per sostituire i partenti, sia per non ritrovarsi a cominciare la stagione gia con il piede sbagliato. In questo senso la conclusione di questa settimana e la prossima che arriva, saranno giornate cruciali per questo tipo di trattative;
se dev'essere cessione di Zaniolo, sia ora o mai più!
L'impressione è che tutte le big aspettino la cessione di un loro 'pezzo da novanta' per alimentare sogni e aspettative; l'Inter vive con la necessità di rientrare dopo le spese, e 'spera' in una buona cessione con Skriniar, la Juve aspetta l'offerta giusta per De Ligt e la Roma quella per Zaniolo; la Lazio probabilmente davanti a un'offerta importantissima farebbe a meno di Milinkovic per cercare di completare la squadra, di certo cederebbe con meno assilli Luis Alberto, che non ha trovato spazio da 'prima donna' nello scacchiere del tecnico toscano; in buona sostanza tutte si terrebbero volentieri i loro calciatori, ma senza queste cessioni diventa difficile fare altri movimenti in entrata, con la differenza di cui sopra, ovvero che la Juve ha già messo dentro Di Maria e Pogba, l'Inter Lukaku e altri 130 giocatori, e se avesse un minimo pertugio con l'uscita di Dzeko, ci ficcherebbe pure Dybala nell'arco a disposizione di Simone Inzaghi.

Il Milan continua a monitorare Renato Sanches, anche se quest'ultimo sembra essersi promesso al Paris San Germain, in più è viva la trattativa per De Ketelaere, il trequartista belga del Bruges sembra essere un pallino fisso di Maldini e Massara
Poi c'è il tormentone Bremer, che come Dybala sembrava dei nerazzurri già 2 mesi fa, e invece continua a essere del Torino, con Cairo che se la ridacchia sotto i baffi (che non ha) pensando a quanto ci spillerà da questa cessione, che ha tutto per diventare un'asta infuocata proprio a causa delle probabili cessioni di De Ligt e Skriniar. Inoltre con quella quasi certa di Koulibaly al Chelsea, anche il Napoli avrà necessità di sostituire il gigante senegalese.  
Staremo a vedere, l'aria comincia a farsi frizzante.