Da quando è stato mediaticamente scoperto il calcio femminile, soprattutto da quando l'Italia è stata fatta fuori da Russia 2018, si è ripiegato sulla Nazionale di calcio femminile, e conseguentemente, seppur timidamente, si è accesso un faro verso un calcio che è ancora nel mondo dei dilettanti. 
Giungono dei segnali che dovrebbero iniziare ad allarmare, ed allarmano. Pare che dei "tifosi" che seguono il calcio maschile si stiano buttando anche su quello femminile, e fin qui nulla di strano. Ci mancherebbe. Il problema è che tra questi tifosi si mescolano alcuni che chiamarli tifosi è totalmente improprio, ed assumono comportamenti che se nel calcio maschile, purtroppo sono la normalità, in quello femminile sono totalmente estranei. Almeno lo erano. Così anche nei social. D'altronde nel calcio maschile su tutti i livelli sappiamo bene quello che è accaduto. Dai fatti di Milano per arrivare alla Giornata della Memoria in Eccellenza in FVG dove alcuni sostenitori della Pro Gorizia avrebbero inneggiato il regime nazista. La società è stata multata, e si aspettano comunque provvedimenti durissimi nei confronti di questi delinquenti del calcio.

Insomma, il calcio femminile, sta crescendo.
In Serie A ci sono 12 squadre, la maggior parte sono espressione della squadra maschile, come Fiorentina, Roma, Verona, Sassuolo, Milan, Juventus, Atalanta, Chievo. Uno sport che vive una dimensione discriminata rispetto a quello maschile, a partire dalle condizioni contrattuali, dal fatto che non vengono considerate professioniste ma dilettanti.
E l'ultima cosa di cui c'era sicuramente bisogno era equipararsi con il lato peggiore del calcio maschile.
Questi virus sono ancora alla fase iniziale. Vanno stroncati ora.