Parlando dello stadio di San Siro, Fassone ha dichiarato che occorrerà incontrarsi con il Comune di Milano e l'Inter, ma che gli piacerebbe un Milan con uno stadio proprio. Al momento i rossoneri hanno un piano quinquennale (di rientro dai debiti, badate bene) e lo stadio nuovo non vi è compreso. Però Fassone ha detto che allo stadio di proprietà ci pensa.

Tanto è bastato perché si parlasse di un Milan che, fecendosi la doccia sotto una cascata di diamanti, sta per varare il piano di costruzione di un proprio stadio
Boh, in fondo è una voce che si può innocentemente diffondere, in quanto i tempi per queste operazioni non sono brevi, per cui non si rischia di essere smentiti nel breve termine.

Certo è come se io dicessi che in spiaggia porto il canotto a due remi e che il panfilo non posso acquistarlo, però ci penso... eh be'... di tanto in tanto ci penso.
Da quando la Juventus ha il suo stadio, ogni tifoso ne vuole uno tutto suo e basta parlarne perché perfino quelli del Vigevano Calcio comincino a sognare. E' una voce buona per tutte le stagioni e qualsiasi dirigente, quando gli si chiede di uno stadio di proprietà risponde: "Perché no? Ci stiamo pensando...".

Anche il sottoscritto sta pensando al panfilo. Perché no?
Dalle ultime voci è venuto fuori che, come ampiamente intuibile, Cairo è offeso col Milan perché per Belotti si è sentito offrire 40 milioni più Niang e Paletta, valutati complessivamente 20 milioni. E' formalmente un'offerta da 60 milioni, ma di fatto lo è di 55, dato il valore attuale dei due milanisti (specie di Paletta). 

Forse i 55 milioni sono il reale valore del Gallo e non sono pochi affatto. Non so però quanto il presidente del Torino abbia bisogno di cash e non possa permettersi di aspettare un'altra stagione. Magari Cairo ha più soldi di Yonghong Li o magari no. Però non diamo per scontato che ne abbia meno.