Qualche anno fa la Juventus è passata in un sol colpo dai flop dell'era Cobolli Gigli/Blanc agli attuali successi.
Non è facile, ma neanche impossibile azzeccando la campagna acquisti e la scelta/conferma del tecnico.

Molto più difficile è, tuttavia, raddoppiare i ricavi come si propone di fare il nuovo corso rossonero. E non è un caso, in tal senso, che la UEFA abbia respinto la prima proposta di accordo sul Fair Play presentata dal Milan. E' vero che il Milan è tuttora un buonissimo brand e gode di un'ottima immagine, ma raddoppiare gli introiti è sembrato sinceramente irrealistico al massimo organismo europeo.
E confesso che sembra tale anche al sottoscritto.
Credo anzi che la UEFA faccia molto bene a essere pessimista ponendo paletti alla società rossonera. Ciò nell'interesse degli stessi tifosi milanisti, perché è facile partire a cavallo per tornare a piedi, tanto per riprendere un tormentone caro a Pellegatti.

Sarebbe già importante azzeccare il ritorno in Champions al 1° anno e fare un bel girone di qualificazione, portando a casa denaro fresco e più soldi dagli sponsor. Giocare in Europa attrae gli investitori.

Intanto vediamo come finisce la telenovela Donnarumma e come si evolvono i rumors relativi a Suso.
Il futuro dipende anche dalla loro permanenza o, al contrario, dai ricavi delle eventuali cessioni.