Se dovessi definire l'incontro di ieri fra la dirigenza del Milan e Ramadani, agente di Kalinic, userei l'aggettivo "medatico".

Una nota emittente televisiva specializzata in sport ha seguito in diretta l'arrivo dei dirigenti rossoneri e un suo corrispondente è rimasto sul posto per aggiornare il popolo milanista sugli sviluppi della vicenda.

Tanto, troppo clamore si presta a una serie di considerazioni:
1) non può trattarsi di una forma di pressione sulla Fiorentina, in quanto Ramadani è vicino alla dirigenza viola, che a sua volta è disposta a cedere l'attaccante qualora le condizioni siano di suo gradimento.
2) Forse l'abboccamento è una risposta al precedente incontro fra Ramadani e Ausilio, dirigente interista, anche se l'interesse nerazzurro per Kalinic può essere stato gonfiato, considerando che l'Inter aveva un certo numero di nomi di cui discutere col procuratore.
3) Magari Ramadani ha utilizzato l'incontro con Ausilio, per mettere pressione  al Milan.
4) La visibilità mediatica della vicenda può essere servita a Fassone e Mirabelli per rassicurare i tifosi sulla volontà del Milan di acquistare ancora e completare il mercato.
5) Dare un segnale chiaro a Bacca che, rimanendo in rossonero, andrebbe in panca se non in tribuna.
6) ricordare agli acquirenti di Donnarumma, Niang, Suso e dello stesso Bacca, che il Milan non è fermo in loro attesa.

Forse, vista da tutte le angolazioni e con gli occhi di tutti gli interessati, ognuna di queste chiavi di lettura è valida.