Quando penso a SES mi viene in mente "Il Gladiatore". Immagino Fassone che passa con Mirabelli salutando migliaia di collaboratori, mentre vanno le note di una colonna sonora a dir poco epica. I collaboratori rispondono: "Generale... generale... generale...", come chi si prepara a dare la vita per portare a termine una gloriosa impresa. Poiché tuttavia credo che l'organizzazione di SES conti più società, peraltro create qua e là nell'orbe terraqueo, che dipendenti, allontano da me questa epica ma poco realistica visione. Pensando a Lazio - Milan, mi viene però in mente un altro film, meno epico del "gladiatore", ovvero "L'oro di Napoli". Penso in particolare all'episodio del nobile impersonato da De Sica, un gentiluomo legalmente interdetto a causa di un'inguaribile passione per il gioco. Ridotto a giocare a "scopa a 7" con un bambino, perde e accusa l'avversario di avere una fortuna sfacciata. Il bambino lo sbeffeggia rispondendo che le carte sanno da chi devono andare. Anche gli episodi del calcio sanno chi beneficiare. Ieri Montella è stato criticato per aver tentato un esperimento, secondo me, interessante: Deulofeu centravanti arretrato (una volta si chiamava così, non "falso nueve"). L'esperimento non ha sortito l'effetto sperato, perché non è riuscito a rendere imprevedibile il Milan togliendo punti di riferimento agli avversari. Però si è inserito in un disegno tattico di umiltà e intelligenza. Largamente rimaneggiati, i rossoneri sono andati a giocare su un campo difficile sapendo che avrebbero avuto poche occasioni per brillare. E sapendo di "non sapere", non hanno preteso di fare i saputi, ma hanno tenuto coi denti una sconfitta di misura senza crollare. Quel risultato di 1-0, che per molti non vale un tubo, perché significa 0 punti quanto il 5-0, era in realtà l'unico punteggio che potesse trasformarsi in 1-1 per distrazione dell'avversario. Chiusi alle corde, gli undici diavoletti hanno atteso che gli aquilotti abbassassero un attimo la guardia e Suso, con uno spunto di classe che sarebbe piaciuto a George Best, ha siglato il pareggio. Un episodio? Sì, ma un episodio consapevole della sua destinazione, perché il Milan lo ha meritato mettendosi in condizione di approfittarne. Intanto Berlusconi, per quello che si dice, sembra ancora molto ma molto interessato alle vicende milaniste, anche se oramai dovrebbe essere un ex-presidente. Se è vero che sta pressando Montella dai tempi di Doha, capisco perché Francesco ha abbandonato per un mese le tattiche vincenti del girone di andata. Con uno come Berlusconi nelle orecchie, pur di avere un po' di tranquillità si fa tutto. Ora però Montella sembra aver detto al suo attuale datore di lavoro: "Presidente, se mi lasciasse lavorare, non mi farebbe alcun danno, visto che io un qualche patentino da allenatore ce l'ho, mentre Lei no". Le ultime 2 partite rossonere sembrano dire questo. Ah, leggo che Silvio Berlusconi rimpiange Brocchi. L'unica spiegazione è che il nostro Presidente sia un generoso e non voglia togliere punti alle altre squadre. Con Brocchi in panchina ne ha fatta di beneficenza! Eccome che ne ha fatta!