Come disse una volta il mitico Humphrey Bogart, le cose non vanno mai così male da non poter andare peggio.

Il Milan viene da 4 anni negativi, nei quali il risultato migliore è stato il 6° posto conquistato a fatica nello scorso campionato. E forse qualcuno ha creduto che, dopo quattro anni così, non si potesse fare di peggio, per cui si è lanciato nell'avventura con l'atteggiamento giulivo e giocondo di chi pensa: "Male che vada, avremo fatto meglio di chi ci ha preceduto.".

Le cose invece stanno andando peggio e i protagonisti della vicenda stanno facendo di tutto per proseguire in questo indecente naufragio.

La decisione di costringere i giocatori al ritiro è stata una mossa a beneficio della piazza, volta solo ad additare i giocatori come colpevoli agli occhi dei tifosi. Si sa del resto che i calciatori sono signorini viziati che sanno solo prendere lo stipendio, come si conviene a ogni mercenario che si rispetti. In fondo è stato come sparare sulla Croce Rossa ovvero contro un bersaglio inerme.

Quando, tuttavia, una misura è ingiusta (e questa lo era eccome se lo era), raggiunge l'effetto contrario: la squadra contro l'Atalanta si è sciolta come burro al sole e si sta allontanando anche dal 6° posto.

Ora, paradossalmente, il Milan ha l'occasione d'oro di tenersi in corsa per l'obiettivo Coppa Italia, perché incontra una squadra come l'Inter, che da tre partite sta dimostrando di aver perso lo smalto iniziale.

Basterà? Sarà l'Inter a dare sollievo ai rossoneri o saranno questi ultimi a tirare fuori i cugini nerazzurri dall'impasse

Quien sabe?