Una volta mi hanno raccontato l'aneddoto di quella donna milanese che, in vacanza in una zona selvaggia del mondo, si era messa a gridare come un'ossessa per essersi trovata con un rettile velenoso fra i piedi. Il marito, ridendosela, l'aveva rassicurata dicendo: "Ma va cretina che non può essere veramente pericoloso! Se lo fosse non lo lascerebbero circolare tranquillamente.". Rimettendosi i capelli a posto, la moglie aveva commentato: "Dici? Forse sì, hai ragione. Mi sono spaventata un attimino però...". Cito l'episodio per ricordare quanto possa essere facile convincere qualcuno a sottovalutare un grave pericolo se: - vuole essere rassicurato (nel caso dell'aneddoto la vacanza doveva andare avanti); - la situazione pericolosa viene svalutata come "normale"; - tutto viene messo in burletta. In un certo senso è quello che accade col "closing" portato avanti da uno "spiantato" (in termini relativi) che si indebita oltre i limiti della decenza. Si dice che a) sono cose che si fanno; b) vedrete che dietro c'è qualcuno grosso c) bonarie prese in giro Voilà: il milanista dorme sonni tranquilli. C'è però anche il rovescio della medaglia. Quando si è parlato per mesi di un futuro radioso, se ne continua a parlare, ma da un certo momento in poi si fa calare sullo sfondo lo scenario da tregenda. L'effetto è che il milanista scivola lentamente nell'angoscia più nera e, senza dirlo, spera che il "closing" non si faccia più. Mio figlio mi riferiva che oggi, intorno alle 14:00, su una TV privata davano un servizio che invitava i tifosi del Milan a "dormire sonni tranquilli". E questo dopo aver riportato quanto sta succedendo e contemporaneamente aver riproposto la boutade dei 150 milioni per il mercato. Il ragazzo era perplesso, perché si chiedeva come si possano dire cose così in contrasto tra loro con tanta disinvoltura. "Si dicono... si dicono..." ho commentato. "Sei solo all'inizio delle prese in giro che ti attendono nella vita.".