Sembra, se è vero tutto quello che è stato scritto sul Milan, che i sorrisi estivi 32 denti abbiano lasciato il posto al fiele settembrino.

Per tutta l'estate Fassone, Mirabelli e Montella sono stati presentati come 3 amiconi o comunque ferrei alleati. Scevri da ogni personalismo, questi signori collaboravano come "un solo uomo" per la realizzazione di un grande Milan. In società, insomma, regnavano incontrastati gradimento e fiducia reciproci.

La situazione economica, poi, era pienamente sotto controllo, perché sulla società piovevano soldi e fidejussioni a volontà. Chi ne dubitava era un "rosicone", com'è ovvio.

Del resto il Milan aveva strappato Bonucci alla Juve, che a sua volta si era privata piangendo calde lacrime del giocatore (ben visto e amato dai suoi colleghi, in specie da Chiellini). Sì, i bianconeri avevano accettato i milioni milanisti con la morte nel cuore!

Ora invece scopriamo non solo che Montella è stato confermato "obtorto collo" da una società poco convinta, ma pure che Montella e Mirabelli si detestano (Raiola, Montella e poi? Con quanti Mirabelli è in cattivi rapporti?). 

Pare oltretutto che la situazione economica non sia poi così sotto controllo, che occorre stare attenti al Fondo Elliott (il quale non doveva essere un problema...) e che se il Milan non si qualifica per la Champion's sono guai.

Bonucci si sta rivelando un oggetto misterioso, del quale la Juventus non sapeva cosa fare, e la società rossonera è pentita dei soldi spesi per lui.

Ora, non era il caso di suonare la marcia trionfale dell'Aida per tutta l'estate, a dispetto delle diverse considerazioni suggerite da logica e buon senso. Però non mi sembra neanche il caso di suonare la marcia funebre adesso, in presenza di solo 2 sconfitte e del finale in coppa col Rijeka. Non lo sarebbe neanche se mancasse la vittoria domani con la Roma.

La verità è che i veri professionisti si sopportano anche se non si amano, ne tengano conto in società.

Bonucci non è Beckenbauer, ma neanche uno scarsone e pertanto, dal momento che è stato preso, va atteso finché non supera questo momento negativo. Non c'è alternativa.

L'esposizione debitoria è quella che è, ma bisognava pensarci prima. Se ci si facesse prendere dal panico in questo momento, si rischierebbe di finire fuori strada, facendo anche peggio dell'anno scorso. 
Il campionato è all'inizio e può davvero succedere il proverbiale tutto con l'altrettanto proverbiale contrario di tutto. Del resto la legge del "chi si crede un padreterno perde" oggi ha colpito ancora: la Sampdoria è stata bastonata a Udine.

Nella partita col Rijeka, infine, abbiamo sì assistito alle nefandezze del duo Bonucci/Romagnoli (a proposito, cari soloni, il problema non erano i poveri Abate e Zapata?), ma anche a un bel goal di Anfré Silva e alla conferma di Cutrone ad alti livelli. Vi pare poco?

Ricordate che nel campionato 1985-86 l'Inter esonerò Castagner con la squadra al 3° posto, per poi precipitare. Ero sotto le armi e un commilitone interista mi disse: "Quello lì aveva una Ferrari e la faceva andare come una 600!".