Il cielo di Vigevano è grigio e cade una pioggia fitta fitta fitta. E’ una fregatura galattica, ma se non altro obbliga a meditare sul senso delle cose. Credo che il Milan si trovi, senza rendersene conto, di fronte a un crocevia storico e, se prende le decisioni giuste ora, può fare cose molto egregie nel prossimo futuro. Inutile dire che se sbaglia, rischia di mandare tutto a ramengo per un bel po’ di anni. Se un tifoso del Milan, ibernato nel 2011, si risvegliasse ora, direbbe probabilmente, come Bartali, che è tutto sbagliato, tutto da rifare. Nel 2011 il Milan aveva appena vinto lo Scudetto, per cui il tifoso non potrebbe che storcere il naso di fronte a un 6° posto e a una finale di Coppa Italia strappata a Crotone, Carpi e Alessandria. Eppure c’è molto di buono in una stagione iniziata molto male e poi rimessa pian piano su binari più tranquilli. Sinisa Mihajlovic non è un impetuoso generale di cavalleria, ma un vero e proprio temporeggiatore, un “cunctator” alla Quinto Fabio Massimo. E’ conscio di guidare una squadra con evidenti limiti e attende il momento opportuno per pungere l’avversario. Un allenatore così può diventare una vera e propria pratica di penitenza per un tifoso o un presidente impaziente. Ma essere sconfitti è una pratica di penitenza ancora peggiore, siamo sinceri, e con la cura Mihajlovic la squadra ha evitato di diventare lo zimbello degli avversari, come accaduto invece nel girone di ritorno dello scorso campionato. Mihajlovic ha preso un gruppo eterogeneo di giocatori e, giorno dopo giorno, ha separato il grano dalla gramigna. Ha avuto il coraggio di fare scelte nette, anche se rischiose, e ha recuperato (o sta recuperando) giocatori ai margini del progetto o infortunati. La sua preparazione atletica ha prodotto un numero limitato, di infortuni. Sinisa si sta perfino mostrando paziente nei confronti di giocatori bravi, ma sciagurati. Cosa si vuole di più? Ha senso cambiarlo per ingaggiare tecnici che promettono di stupire con effetti speciali? I punti che si assegnano per ogni partita sono solo 3, anche se si vince 5-0, e quando si perde 4-5, non si becca nulla. Negli anni ‘70 il Milan lanciò un tecnico emergente, Trapattoni, che fece bene. I rossoneri se lo lasciarono sfuggire e Boniperti, che di calcio ne capiva eccome, se lo accaparrò. All’inizio degli anni‘90 Dino Zoff fu sostituito sulla panchina della Juventus da Maifredi. Veniva da un’annata di successi, ma la dirigenza bianconera voleva lo spettacolo. Maifredi iniziò travolto dal Napoli nella Supercoppa italiana e continuò su quella falsariga per tutta la stagione. Comunque fu spettacolo. E spero che il Milan resista alla tentazione di monetizzare su gente come Donnarumma o quel Locatelli della Primavera che mi è piaciuto molto con la Salernitana. Certi soldi fanno gola, ma poi si ripagano con gli interessi. Sconsiglio anche caldamente le operazioni da cimitero degli elefanti, come il ritorno di Ibrahimovic. I giocatori sono come i prodotti alimentari, hanno una scadenza. Certo, se ben confezionati, possono anche essere consumati dopo la suddetta scadenza, ma è un rischio. Ibrahimovic ha già superato, carta d’identità alla mano, la sua scadenza e ogni anno può essere l’ultimo. Il cielo di Vigevano è grigio e cade una pioggia fitta fitta fitta. Forse quello che ho scritto è tutto sbagliato. Forse davvero Mihajlovic tiene a freno una squadra che potrebbe giocare molto meglio. Magari Ibrahimovic ha nelle gambe i due anni migliori della sua lunga carriera, come pensa la maggior parte dei tifosi. Chi lo sa? Il mio ragionamento mi porta a conclusioni diverse e, come diceva Sir Karl Popper, un uomo solo può avere ragione contro 50000, perché sono gli argomenti che determinano la fondatezza del ragionamento. Boh... se gli argomenti degli altri si dovessero rivelare più fondati dei miei, me ne farei una ragione. P.S.: Le esigenze del fair play UEFA porteranno probabilmente Bacca al Real, teniamoci dunque Mihajlovic che ha dimostrato di saper lavorare nella tempesta.