Sfatiamo il luogo comune che il derby sfugga a ogni pronostico. Il derby si presta ai pronostici come ogni partita fra squadre di valore paragonabile: le previsioni lasciano il tempo che trovano e, qualche volta, possono essere sbagliate. Né più né meno di quello che accade in altre partite di questo tipo. Sfatiamo anche un altro luogo comune. Il derby, infatti, non lo vince la squadra che parte sfavorita. Se mai "può" accadere che lo vinca la squadra meno favorita, opzione insita in ogni match pedatorio. Al di là dei luoghi comuni, il derby di ieri ha detto che il Milan non riesce a fare gioco contro squadre che alzano il ritmo, anche se lo fanno in maniera confusionaria e sterile come l'Inter di ieri. Con tali squadre il Milan può solo stare dietro e limitare i danni, sperando che gli avversari non segnino. Ieri sera, tuttavia, i rossoneri hanno sperato male, perché i nerazzurri hanno raggiunto un pareggio al quale non mi sento, in tutta onestà, di togliere legittimità. Direi anzi che ci stava proprio. Il derby ha pure detto che Suso è un valido giocatore, con buona tecnica anche se un po' leggerotto. Lo ha portato in rossonero un signore pieno di difetti e dalla gran faccia tosta: Galliani. Considerato che anche Niang è costato poco, mi dico che Adriano ogni tanto ci prende. In compenso Berlusconi ha indirettamente annunciato la cessione di Donnarumma, tessendo le lodi del suo prossimo sostituto, l'attuale portiere della Primavera. Il misfatto non avverrà a gennaio, ma possiamo stare certi che a giugno o fra 18 mesi, Gigio ci lascerà. C'è una canzone di Paco Ibanez intitolata: "Lo que hace el dinero" ovvero "Quello che fanno il soldi". Eh sì, il denaro non emana cattivi odori e fa sempre comodo!