José de la Vega è un signore vissuto nel XVII° secolo, autore di un'opera chiamata "Confusiòn de confusiones" sulla borsa valori (già allora non doveva essere agevole capirne i meccanismi). Cosa avrebbe scritto oggi, se avesse seguito le vicende di una società per azioni chiamata A.C. Milan? Non voglio, non oso pensarlo. La società rossonera ha mandato allo sbaraglio un allenatore con solo 2 anni di esperienza nel settore giovanile alla guida di un gruppo di giocatori, la maggior parte buoni, ma raccattati ai saldi o alle svendite sottocosto. E gli ha chiesto pure di arrivare 3°. Nel frattempo la proprietà ha messo all'incanto la società, partendo da basi d'asta così alte da non essere credibili e scatenando quindi una paradossale asta al ribasso fra i possibili compratori. Immaginate il banditore che dice: "Si parte da un miliardo e mezzo, chi offre di meno?". Ogni nuova notizia sulle trattative di vendita sembra infatti associata a cifre più basse. L'amministratore delegato tecnico, persona di grande esperienza del quale però non condivido le strategie, viene dato ogni giorno in uscita. Oggi sta andando al Monza, per esempio, un viaggio breve se non altro. In questa "Confusiòn de confusiones" come si fa a fare risultati? Non si potrebbe fare, ma a volte si fa e oggi si è fatto. Una vittoria a Palermo che farà passare una Pasqua più allegra ai tifosi milanisti (compreso il sottoscritto, che è fatto di carne e ossa e ogni tanto vorrebbe vedere la propria squadra vincere). Si fa,anche se, riprendendo i versi di Battiato: "Com'è difficile restare indifferenti quando tutti intorno fanno rumore". E per quanti difetti possa avere Inzaghi, per quante possano essere state le castronerie di cui si è macchiato, gli vogliamo concedere che non è stato facile finora restare indifferente mentre tutti facevano rumore?