In queste due ultime settimane si sono succedute tante di quelle voci che, a volerci stare dietro, sarebbe stato necessario scrivere un articolo al giorno. Tirate sul il sipario, lo spettacolo va a incominciare! Donnarumma ha dichiarato che per ora gioca nel Milan, ma che in seguito si vedrà. In se per se la cosa è lapalissiana, perché anche il signor De Lapalisse prima di morire era ancora vivo. Insomma, la vita di un professionista contempla la possibilità di cambiare squadra e non si può rimproverare a Donnarumma di essere stato franco. Il fatto è che il ragazzo fa parte della scuderia di Mino Raiola, sta trattando il rinnovo del contratto con i rossoneri e, almeno sembra, è nel mirino della Juventus. Sono tre fattori che rendono la sua sortita meno lapalissiana di quel che sembra "prima facie". Se la sua dichiarazione è "tattica" bisogna capire a cosa mira. Le ipotesi sono due: 1) Donnarumma vuole spuntare un ingaggio più ricco; 2) il ragazzo vuole essere ceduto. Nella prima ipotesi il pensiero va a Raiola, che sa fare molto bene gli interessi economici dei suoi ragazzi (ed essendo il loro procuratore, non è una colpa, anzi...). Nella seconda ipotesi il pensiero non va solo al procuratore, ma anche alla società, perché al Milan sono maestri nel vendere giocatori che "oibò, se ne vogliono andare". Ai rossoneri premeva vendere Sheva, Ibra e Thiago Silva almeno quanto premeva agli interessati e ai loro agenti. Sapete com'è, tuttavia, il Milan non manda via nessuno, prende solo atto che quei cattivoni dei giocatori vogliono cambiare casacca. Mercenari!!! Tiramm innanz. Quanto a Sino-Europe, si è detto di tutto e di più, fra voci provenienti dal Celeste Impero e inchieste giornalistiche. Riporto un po' delle cose che sono state dette e scritte, così come le ricordo e solo a titolo di cronaca: 1) HongGong Li avrebbe in passato falsificato documenti per concludere affari (ma qui si potrebbe dire che è un tifoso del Milan che farebbe "carte false" per acquistare la sua squadra del cuore... ok come battuta non è un gran che e forse l'ha già fatta qualcun altro); 2) HongGong Li è un perfetto sconosciuto nel suo paese (ma si sa che in Cina sono tanti, ma proprio tanti tanti tanti); 3) la sede di Sino-Europe è un ufficio chiuso in cui non c'è nessuno (magari chi è andato lì, lo ha fatto quando i dipendenti erano andati a prendere un caffé); 4) ho anche sentito che, forse, nel preliminare ci sarebbe una clausola per cui i Cinesi potrebbero ritirarsi perdendo solo 15 milioni (comunque non credo che i manager Fininvest abbiano potuto firmare un "robo" simile). Poiché a ogni azione corrisponde una reazione, alle voci ha fatto regolarmente seguito una dichiarazione abbastanza scontata di Sino-Europe o, il che è lo stesso, dell'ufficio stampa che ne cura l'immagine. Boh... non so cosa dire se non che a ognuno dei punti citati si potrebbe controbattere aprendo discussioni infinite e, in fondo, sarebbe solo dialettica pura. Il vero calcione nel sedere preso da Sino-Europe è stato il "no" di Paolo Maldini. Non tanto perché è un rifiuto, ma perché è un due di picche motivato. Paolo ha fatto sostanzialmente sapere che: a) gli era stato prospettato un incarico le cui prerogative e i cui poteri non erano affatto definiti e, comunque, non erano superiori a quelli di Mirabelli, che finora non ha fatto la storia del calcio; b) non si capisce bene quali siano le strategie di Sino-Europe né fino a che punto questa specie di consorzio (alla fin fine una cordata lo è) voglia impegnarsi. Sempre considerando che a ogni azione corrisponde una reazione, i Cinesi hanno dichiarato che Maldini avrà a pentirsi di aver fatto, come Celestino V, il "gran rifiuto". Anche questa è una dichiarazione scontata, in quanto i Cinesi non potevano certo dire di voler fare del Milan una squadra da quattro soldi. E per la stessa legge azione/reazione, i Cinesi saranno qui in occasione di Milan - Juventus. Dovrei sentirmi rassicurato? E perché mai? Non sono mica divinità che calano benedicenti sul popolo rossonero. Voglio vedere fatti e, per ora, il mercato di gennaio sembra coinvolgere solo buoni giocatori in scadenza di contratto o in esubero nei propri club: Badelj e Paredes. Lo stesso Fabregas sarebbe solo un prestito di 5-6 mesi, che tornerebbe presto al mittente. Non sono "colpi" da grande società, ma scelte low-cost perfettamente in linea con la tradizione degli ultimi anni. Occorrevano i Cinesi per farli?