Qualcuno in passato disse che la fedeltà è l’arte di praticare l’adulterio soltanto con il pensiero.
Ma si disse anche che nella vita reale esisterebbe solo l'onestà e non la fedeltà. 

Sarà. Ma nel calcio non è così. Nel calcio esiste la fedeltà, una fedeltà che non ha paragoni nella società. E' un mistero, laico, tanto affascinante quanto unico che non ha una sola spiegazione e forse neanche razionale.
L'amore e la fedeltà che matura tra il tifoso e la sua squadra di calcio come nasce? Non vi è alcun automatismo.
Per esempio non è detto che un napoletano sia automaticamente tifoso del Napoli, ci sono tanti napoletani che tifano per la Juventus. O essere milanese non significa tifare automaticamente per la pazza Inter o per il diavolo rossonero. Non è forse mai stato fatto uno studio specifico sul punto.
Forse da piccoli, per accontentare il genitore o per fare un dispetto al genitore? Potrebbe. Come potrebbe tutto essere distante e non correlato al rapporto tra genitore e figlio. Può nascere l'amore a scuola, può nascere per strada, può nascere giocando, può nascere in mille modi. Ma una volta che nasce questo è forse l'unico amore o uno dei pochi amori che dureranno realmente fino alla fine della propria vita o fino a quando esisterà la propria squadra di calcio.
E se nella vita che corre oltre il rettangolo reale o virtuale di gioco ci fosse lo stesso amore e la stessa fedeltà chissà che mondo si racconterebbe oggi. Ma la vita è una cosa diversa. E già nello stesso calcio questo amore è esclusivo ed unico solo tra tifosi e la propria amata. Per esempio i giocatori "bandiera"sono destinati all'estinzione.
Sono un'eccezione nella regola del business, del va dove ti porta il portafoglio e questo calcio senza più sentimentalismo, senza più anima, ha ferito profondamente lo sport più bello del nostro mondo.