Impresa! Si lo è, una bella impresa, una bella prova di carattere, una grande soddisfazione vedere questi ragazzi che ricordano alla Germania perché siamo la loro bestia nera. Vittoria di sacrificio e spessore nel segno della B di Bernardeschi com'era stata la B di Balotelli all'Europeo del 2012(ultimo successo dell'Italia maggiore sui tedeschi). Bravi ragazzi, godetevi i complimenti ma ora vorrei momentaneamente riportare il calendario a tre giorni fa quando gli azzurrini sono stato sovrastati da una Repubblica Ceca che ieri sera, davanti ad una più che modesta Danimarca senza nulla da conquistare, è diventata piccola e spaesata proprio come lo sono stati mercoledì pomeriggio i ragazzi di Di Biagio

La sensazione è che questa nazionale giovanile sia tecnicamente dotata nella stessa misura con cui sia mediaticamente messa sotto pressione quotidianamente con affermazioni a dir poco coraggiose e paragoni alquanto scomodi nonché inutili. Ad un certo punto non abbiamo più notato né Bernardeschi, né Petagna né Donnarumma bensì il nuovo Baggio, il nuovo Inzaghi e il nuovo Buffon, questo ha fatto sì che nel match contro i compagni di Patrick Schick, al di là del gioco scadente e poco incisivo, si sia vista molta presunzione e poca cosiddetta 'garra'. L'obiettivo di conquistare tre punti fondamentali é stato presto sostituito dalla ricerca della giocata da applausi, il gesto tecnico da copertina e il numero spettacolare da calcio a 5, solo dopo tre schiaffi ed una situazione compromessa, questo gruppo ha saputo ritrovare le doti giuste e i meccanismi adeguati per raggiungere il fondo della competizione. Forse sarebbe il caso di porre un categorico stop a questi riflettori puntati in modo acciecante su giovani ragazzi di grande talento ma con ancora molte dimostrazioni da dare, e se Mino Raiola ha già fatto un 'bel lavoro' su Donnarumma, non hanno aiutato tutte le dichiarazioni sulle cifre monstre riguardanti calciatori come Bernardeschi, Berardi e Petagna, così come non hanno aiutato frasi del tipo: "è la miglior under 21 degli ultimi vent'anni".. già perché prima di esserlo deve rispettare la più antica delle regole non scritte sul calcio, ovvero, che prima delle parole conta sempre il campo!

In ogni caso questa nazionale ha ritrovato fiducia, gioco e, un pizzico di fortuna, ce ne vorrà molta contro i nostri prossimi avversari, specie per via delle assenze che dovranno pagare gli azzurrini, un esame ancora più difficile contro ragazzi di cui alcuni già partecipanti e marcatori di finali di Champions League, nessun nuovo RaulXavi, nessun MorientesXabi Alonso, semplicemente campioncini come Asensio, Saul, Iñaki Williams, DeulofeuDenis Suarez, gente che sul campo parla fin troppo bene..