Rassegna stampa 16/01/2019. La Gazzetta dello Sport: "Chi è lo sceicco?". Immagine con Cristiano Ronaldo a sinistra, Gonzalo Higuain a destra. Corriere dello Sport: "La Finale Proibita" Divertente la vignetta caricaturale che compare in prima pagina con Allegri e Gattuso separati dalla Supercoppa. Tuttosport: "Cristiano d'Arabia - Pipita di rabbia." Insomma, i riflettori sono tutti per la finale di questa sera (pomeriggio) che vedrà la Juventus contrapposta al Milan. La prima che ha voglia di continuare a vincere, la seconda che ha voglia di tornare ad alzare un trofeo. Che vinca il migliore e lo sport! 

In questo clima "bollente" e "torrido" (nonostante qui, in Italia, sia pieno inverno e un po' tutti, chi più chi meno, stiamo diventando dei polaretti), ieri pomeriggio è (ri)comparso lui: "Il Dio del Calcio". O noto semplicemente come Zlatan Ibrahimovic.
Lo svedese ha fatto (sempre se sia vero) un'esternazione polemica contro Cristiano Ronaldo: "Andare alla Juve non è una sfida. Se cercava una sfida, sarebbe dovuto andare alla Juve qualche anno fa, quando era in Serie B, per riportarla in Serie A e farla tornare campione." (La Gazzetta dello Sport).
Il quotidiano continua dicendo che la stoccata "non è niente male da parte dello svedese dei Galaxy, alla quale per il momento CR7 non ha ancora risposto."
Innanzitutto, ringrazio sinceramente la testata giornalistica (non lo dico con ironia) per avermi ricordato che Ibrahimovic ora gioca nei Galaxy (pensavo che il "campione" fosse andato "al prato" come direbbe qualcuno). Però, una piccola noticina (umilmente anticipo di non essere nessuno per fare questo appunto): non c'è assolutamente scritto (manco fosse un comandamento a cui bisogna obbligatoriamente attenersi altrimenti so' guai) da nessuna parte che Ronaldo debba rispondere al suo "avversario". Cristiano dall'alto della sua classe e signorilità (dimostrate queste in campo ma anche fuori dal manto verde) può anche non replicare all'affermazione provocatoria dello svedese. Anche perché rispondergli sarebbe inutile. 

Credo fermamente che Zlatan si ricordi bene che, mentre i suoi compagni di squadra come Buffon, Nedved, Camoranesi, Trezeguet e Del Piero hanno scelto di rimanere in B rifiutando ingaggi monstre da altri club, lui ha deciso di scappare "in fretta e furia" all'Inter assieme al suo "amichetto" Patrick Vieira. E quando "Il Dio" rivendica lo scudetto 2006 dicendo: "L'ho sempre sentito mio", fa come il ragazzo che, dopo aver lasciato la fidanzata, pensa di trovarne subito un'altra, ma poi si rende conto che sarebbe stato meglio rimanere con la prima e, quindi, se ne torna in ginocchio umiliandosi da solo.
Per dirla in parole povere: Ibrahimovic si deve rammentare che quel campionato che "sente suo" gli è stato tolto (a lui e alla Juventus) dal club nerazzurro in cui decise di andare l'anno dopo. Un bel paradosso, vero?! Ahia, Zlatan quella "maledetta" memoria! E potrei continuare ancora ricordandoti ad esempio che chi ti ha lanciato nel calcio che conta è stata la Juventus e non l'Inter. 

Smontata la sua tesi (quella secondo cui Ronaldo sarebbe dovuto andare in B alla Juve, che poi non riesco a capire da dove avrebbe dovuto prendere i soldi per portare il portoghese a Torino), passiamo con lo sgonfiare l'ipotesi che, a parer suo, darebbe valore alla dimostrazione sopra espletata. E cioè: "Andare alla Juve non è sfida." Per capirci: decidere di abbandonare il Real che è la squadra più forte d'Europa, con cui ha vinto la Champions quattro volte negli ultimi cinque anni, e andare in bianconero dove non si vince quella dannata coppa da ventitré anni, bene, secondo "Ibra" non è una sfida. Mi chiedo a questo punto quale siano le sfide. Senza dimenticare che Ronaldo stesso ha scelto il campionato italiano che, checché ne dicano gli altri, è il più ostico e difficile tatticamente per gli attaccanti. E infatti io ricordo i manifesti degli invidiosi anti-juventini che sbraitavano: "E tu (riferito al tifoso della Juve) pensi che Ronaldo riesca a segnare come in Spagna?". Al momento è primo nella classifica cannonieri ed è il giocatore che ha realizzato il maggior numero di tiri (nonostante le difese gli stiano sempre addosso). 

Quello che penso è che Ibrahimovic (e mi ripeto, sempre che sia vero perché SportMediaset ha messo in dubbio le sue dichiarazioni) sia geloso del fatto che Ronaldo a 33 anni faccia ancora la differenza, guadagni 31 milioni all'anno, abbia vinto Champions League e palloni d'oro.
Zlatan che accusa di Ronaldo di un qualcosa che lui stesso non ha fatto, sa tanto di quella "storiella" del bue che dice [...] all'asino...