Vigilia di Supercoppa. Non si parla d'altro. Domani c'è in palio il primo trofeo della stagione. I milanisti che, per vincere 'sta coppa pagherebbero oro, si dicono già sconfitti (ma tanto non ci credo perché, alla fine, neanche loro credono a questa baggianata). In una partita secca i valori sono azzerati. La Juventus non è più forte del Milan una, due, tre volte. Ma lo è settemilioniquattrocentocinquantamila (7.450.000) volte. Però, quando ci si gioca una partita di così grande fascino, la superiorità, le robe tattiche - eccetera, eccetera - contanto poco. Chi avrà più voglia e motivazioni domani vincerà. L'altra rimarrà a bocca asciutta. Non credo che Higuain, domani, si lasci distrarre da ciò che sta circolando su di lui. Il "Pipita" vorrà fare bene e riprendersi la scena dopo la brutta prestazione che ha lasciato il segno al San Siro in Milan - Juventus (rigore sbagliato ed espulsione). 

Ergo, se sulle prime pagine dei maggiori quotidiani sportivi si parla (quest'oggi ma anche e soprattutto domani) di questa importantissima sfida, a me va benissimo. Nulla da ridire. Ma se poi, mi rendo conto che ieri è stato riportato un evento assai grave (e ora passerò col parlarne, perché molti sono all'oscuro di tutto) dai soli siti "simpatizzanti" juventini (JuventusNews24, IlBianconero, TuttoJuve) e non dalle più importanti testate giornalistiche (non in prima pagina, neanche un trafiletto), allora permettete che si comincino a girare, attraverso una traslazione geometrica, quegli organi che producono cellule germinali. "Insomma, che diamine è accaduto?" Un evento organizzato dallo Juventus Club di Ischia è stato preso di mira dai social che hanno rivolto i peggiori insulti conditi da "minacce verso i bambini" per il solo fatto che a questa "festa" era presente Luciano Moggi. E' stato necessario addirittura "l'intervento della forza pubblica perché tutto andasse per il meglio". Può darsi che sia di parte (tanto sono "poco obiettivo"), ma se quello che si è verificato avesse avuto protagonisti non il club bianconero, ma quello partenopeo, oggi sarebbe accaduto il finimondo! Se ne parlerebbe ovunque con "titoloni" e interrogazioni parlamentari. Questo è un dato di fatto. 

Basti pensare a ciò che è accaduto sul "fenomeno razzismo" in questi giorni. Da Inter-Napoli, non si fa altro che parlare di Koulibaly. Per carità, tutto giusto, esatto e inequivocabile. Però, per quale motivo se i cori se li prende un ragazzo 2000 (mi riferiso a Moise Kean) tutto tace? Anzi. La Gazzetta dello Sport ha semplificato il tutto dicendo che "nella realtà tanti altri bianconeri hanno subito lo stesso trattamento". Per farla breve: i "buuuu" a Koulibaly sono offensivi e indecenti, i "buuuu" a Kean non fanno testo (forse peché è soltanto un ragazzino ed indossa la maglia bianconera e non azzurra?!). E si può tirare in ballo un altro esempio di come in Italia si facciano "due pesi, due misure". Ieri, nella partita disputata tra Napoli e Sassuolo, è stato intonato il coro "Milano in fiamme". Chi ne parla? Nessuno. Qui bisogna fare chiarezza una volta per tutte: di queste cose o si sorvola sempre o si parla incessantemente! Punto. 

E (mi) ripeto, se ad essere minacciati fossero stati i bambini di un'altra tifoseria, oggi sarebbe scoppiato il "caos/caso" con slogan: "Napoli: sempre sotto attacco!", "Assurdo ma vero: i bambini del Napoli vengono minacciati di morte!", "Dopo il razzismo, arrivano anche le minacce!". Eh no. Io, questa commedia, non la digerisco. Perché alla fine le differenze emergono (eccome). Ma tanto per alcuni si tratterà sempre di "Sistema Juve" o "Sudditanza verso la Juve". E' uno spartito che ormai so a memoria. Più delle tabelline...