In casa bianconera, oltre a Paulo Dybala e Arthur Melo, Weston McKennie è l’altro dei tre top presenti alla Continassa fin dal primo giorno della nuova stagione.
Il centrocampista a stelle e strisce, arrivato in punta di piedi a Torino la scorsa estate da perfetto sconosciuto o quasi, nella sua prima stagione sotto la Mole ha dimostrato indubbie doti, ma contestualmente un rendimento non sempre costante e continuo.
Pare che Massimiliano Allegri, che in questi primi giorni di allenamento oggi avrà modo di poterlo osservare da vicino, sia particolarmente curioso di conoscerlo e studiarlo nei minimi particolari, con l’obiettivo di migliorarne i pregi e di levigare i difetti.
Questo per renderlo un giocatore completo, fino a farlo diventare un perfetto jolly della nuova Juventus dal momento che il ventiduenne Texano ha dimostrato di sapersi destreggiare in più posizioni, sia del centrocampo che della trequarti.
Allegri adora i centrocampisti capaci di inserirsi in zona goal. Basti ricordare la stima che il tecnico livornese provava per Sami Khedira, insostituibile mezzala della sua prima Juventus o per Kevin-Prince Boateng, inventato proprio da Allegri come trequartista incursore nel suo Milan scudettato della stagione 2010/2011, a supporto della coppia d’attacco Ibrahimović – Robinho.
E chissà che Weston McKennie non possa diventare il perfetto incursore del nuovo corso bianconero, sia con palla in movimento che sui calci da fermo, grazie al suo straordinario tempo di inserimento così come alle doti non comuni di elevazione.
Magari anche da subentrante, avendo già dimostrato in più occasioni una straordinaria capacità di essere determinante, anche e soprattutto, entrando a partita in corso.
Una sorta di piccolo Vidal, quel centrocampista capace di segnare otto - dieci goal a stagione, che da troppi anni manca al club bianconero.