Paul Pogba - Il Polpo. Un grande bianconero che ritorna a casa Juve e che, come la maggior parte delle situazioni in bianconero, sta dividendo la nostra tifoseria in due. Da una parte chi ritiene il POGBECK uno straordinario colpo di mercato e chi al contrario lo vede come la più classica delle minestre riscaldate che non porterà a nulla di buono alla nostra Signora.
Il centrocampo bianconero della passata stagione è stato il reparto che a detta di tutti ha mostrato le maggior criticità da ogni punto di vista: tecnico, tattico, fisico e di personalità. Ecco perché in casa Juve si è partiti proprio dalla mediana per ricostruire la nuova Juventus e lo si è fatto attraverso un grande investimento sia dal punto di vista dell’ingaggio che dell’immagine. Mi riferisco al Polpo, Paul Pogba, fuoriclasse che proprio nelle giornata di ieri, sabato 9 luglio 2022, ha fatto ritorno sotto la Mole.
Max Allegri ha deciso che sarà il francese il perno attorno al quale dovrà girare tutta la sua nuova Juventus; quel giocatore che dovrà portare qualità, creatività, assist, gol e leadership, tutti elementi totalmente assenti nella Juventus della passata stagione.
La Juve non vedeva l'ora di riabbracciarlo e Paul non vedeva l’ora di riabbracciare la Signora.
Pogba che per tornare a Torino ha rifiutato offerte quasi doppie di Real Madrid, PSG e Manchester City, con Pep Guardiola scomodatosi in prima persona per convincere il polpo a cambiare sponda nella città di Manchester.
Pogba che tornerà a casa Juventus dopo una stagione non particolarmente brillante al Manchester United, elemento che a più tifosi bianconeri ha fatto sorgere alcune domande: qual è il Pogba che torna alla Juventus? Cosa potrà apportare alla nuova Juventus?
Il Pogba di oggi è un giocatore in fase calante oppure un calciatore che pur diverso da quello che lasciò la Juventus nell’estate del 2015 ha maturato carisma, esperienza e mentalità vincente?
Per rispondere a queste più che legittime domande vorrei partire dal tratteggiare di che giocatore stiamo parlando da un punto di vista tecnico tattico:
29 anni, calciatore che al di là di qualche stop per fastidi assolutamente comuni alla maggior parte dei calciatori, non ha mai avuto gravi infortuni muscolari o articolari nel corso della sua carriera. Elemento che fa di lui un giocatore sostanzialmente sano a livello fisico atletico, fattore che gli potrà consentire di giocare ancora diversi anni a livello top. Tecnicamente ambidestro, caratteristica piuttosto rara per la maggior parte dei giocatori, nell’ultima stagione ha disputato 34 partite complessive, un numero non eccessivamente alto ma più che discreto. Utilizzato in questi anni di Manchester in tutti i ruoli dal centrocampo in su, è ancora quel centrocampista box to box che avevamo ammirato nei suoi anni sotto la mole, con quella sua caratteristica di muoversi a tutto campo e di spaziare quindi da un'area all'altra che lo rendono più unico che raro nel panorama mondiale.
Una stagione non eccezionale riguardo ai numeri l’ultima. Dieci assist e quindi niente male riguardo ai passaggi gol, ma una rete soltanto, troppo poco per uno come lui che ha almeno una decina di gol a stagione nei piedi. Sempre altissimi invece i suoi numeri riguardo ai dribbling, che rappresentano una delle specialità di casa Pogba, con oltre il 70% di dribbling riusciti grazie alla straordinaria tecnica individuale e alla capacità di muovere il pallone indifferentemente con entrambi i piedi. Pogba, a cui Allegri affiderà le chiavi del prossimo centrocampo bianconero, non è certamente un play classico ma è a suo modo un organizzatore di gioco, pur con il suo approccio particolare alla regia.
Vedremo se a Torino arriverà anche un regista classico, alla Paredes o alla Jorginho tanto per intenderci, ma qualora così non fosse, il Polpo sarà con ogni probabilità quel centrocampista in cabina di regia che non solo è drammaticamente mancato alla Juve della passata stagione ma che potrà farle compiere quel salto di qualità atteso da tutti i tifosi bianconeri.
Grande visione di gioco, nettamente superiore rispetto a quasi tutti i migliori centrocampisti europei e mondiali, che unità alla precisione nel passaggio lo rende straordinario nella circolazione di palla della propria squadra.
Un calciatore meno fisico rispetto a quello di quando sei anni lasciò Torino per approdare a Manchester, ma decisamente cresciuto riguardo la visione di gioco e la capacità di apportare qualità alla manovra della propria squadra.
Un calciatore per nulla in declino che grazie alla sua tecnica palla al piede è ancora di qualità straordinaria in fase offensiva e ancora capace di fare ancora la differenza soprattutto nella nostra Serie A, campionato decisamente inferiore alla Premier da ogni punto di vista.
Con Pogba la Juventus potrà mettere in campo più sistemi di gioco.
Uno potrebbe essere il classico 4-3-3 con Pogba con compiti da mezzala ma anche eventualmente da costruttore di gioco e quindi schierato da play basso davanti alla difesa, magari alternandosi anche nel corso della stessa partita tra regia e mezzala con Manuel Locatelli.
Con quest’ultimo atteso al salto di qualità dopo un buon primo anno di apprendistato in maglia bianconera.
Loca che dovrà crescere nella continuità dal momento che nella stagione passata è stato uno dei migliori nella prima parte della stagione, accusando però qualche preoccupante passaggio a vuoto nella seconda parte della stagione n stessa.
Ma la duttilità tecnico – tattica di Pogba sarà fondamentale per la squadra bianconera per essere schierata) anche in relazione a chi arriverà a Tortino da qui alla fine di questa sessione di mercato) anche con altri sistemi di gioco rispetto al 433, come ad esempio quel 4231 che fa già sognare.
Con Pogba e uno tra Locatelli, Rabbiot e Zakaria davanti ai quattro di difesa e una batteria di trequartisti di straordinaria qualità dietro a Dusan Vlahovic formata da Angel Di Maria, e un paio di giocatori tra Filip Kostic, Nicolò Zaniolo, Alvaro Morata e chissà mai, Milinkovic Savic.
Tutti giocatori questi ultimi che, chi più e chi meno, hanno chanches di arrivare a Torino nel corso di questa estate.
Ovviamente in attesa del ritorno del miglior Federico Chiesa e senza dimenticare l’apporto del sempre evergreen il Panita Juan Cuadrado o qualora il colombiano dovesse lasciare Torino dell’argentino Molina, sempre più in rampa di lancio come suo eventuale sostituto a Torino.
Ma al di là degli aspetti tecnici che sono poi quelli che interessano a noi tifosi, vi sono tutti quelli economici, commerciali, legati alla globalizzazione del brand.
Elementi tutt’altro che trascurabili, che rappresentano una delle principali mission del nuovo corso bianconero. E anche da quarto punto di vista, chi meglio di Paul Pogba potrà rappresentare quel giocatore con grande appeal internazionale che oltre ad essere un leader tecnico e morale in campo e nello spogliatoio potrà esserlo anche fuori dal campo per la gioia dell’Ufficio Marketing della Continassa.
Pogba è uomo da oltre 50 milioni di follower su Instagram, un qualcosa che potrà veicolare il brand Juventus in ogni angolo del mondo. Ecco perchè con ogni probabilità Pogba vestirà la numero dieci, la maglia storicamente più prestigiosa nel calcio, investendolo quindi di una leadership totale: trascinatore tecnico in campo, riferimento nello spogliatoio dove con il suo carattere che lo dovrà far diventare la locomotiva in grado di trainare i toppo vagoni presenti in casa bianconera.
Ma anche un veicolo per fare volare il marchio Juve fuori dal campo.
Pogba non solo è consapevole di tutto ciò e della “pesantezza” del ruolo che lo aspetta, ma era proprio alla ricerca di questo; di una società che lo ponesse come elemento centrale del proprio progetto, sia in campo che fuori, per consacrarsi definitivamente a livello mondiale.
Con la speranza che tutto ciò possa fargli ritrovare quell’energia che aveva via, via, perso negli anni della grigia Manchester, andando a rappresentare il motore che potrà riportare la Juve ai livelli di un tempo allineandosi alle frequenze dei centrocampisti più decisivi della nostra Serie A, come Brozovic, SMS, Barella, Fabian Ruiz, ecc…
Perché questo è il Pogba che serve alla Juve.
Il Pogba della stagione 2015-16, quel giocatore che da solo non potrà cambiare la Juventus, ma che se sarà aiutato dagli altri dieci che scenderanno in campo al suo fianco ci consentirà di ammirare tutt’un’altra squadra rispetto a quelle viste nel corso degli ultimi anni.